Coltivare in agricoltura biologica non vuol dire rinunciare a difendere le piante dall’attacco di insetti e parassiti, ma semplicemente limitarsi all’utilizzo a prodotti di origine naturale. Tra questi uno dei prodotti più diffusi è lo Spinosad, un insetticida ad ampio spettro che ha origine dalla fermentazione di un microrganismo.
Se per le aziende agricole biologiche è d’obbligo il ricorso ai soli trattamenti consentiti, anche per gli orti e i frutteti amatoriali che non sono sottoposti alla certificazione e quindi non sono tenuti a rispettare rigidamente delle regole è utile fare riferimento a questi prodotti a basso impatto ambientale.
I prodotti fitosanitari ammessi in agricoltura biologica si trovano elencati nell’allegato II del Regolamento 889/08 che è l’applicativo del Regolamento 834/07, riferimento normativo europeo del biologico. Entrambi i regolamenti resteranno validi fino al 2021, quando entrerà in vigore il nuovo Regolamento 848/2018. Tra i prodotti elencati nell’allegato II è presente una categoria chiamata “sostanze prodotte da microrganismi”, di cui fa parte lo Spinosad come insetticida.
Naturalmente prima di ricorrere allo Spinosad o ad altri insetticidi è importante fare tutto il possibile per prevenire a monte malattie e parassiti, mediante l’applicazione di rotazioni e consociazioni, irrigazioni e concimazioni corrette e, non meno importante, una cura speciale alla biodiversità nell’ambiente di coltivazione. Questa biodiversità si ottiene con l’introduzione di fiori annuali, erbe aromatiche, e per quanto riguarda il frutteto, un buon inerbimento accuratamente gestito.
Che cos’è lo Spinosad
Lo Spinosad è un prodotto che proviene dal processo di fermentazione di un microrganismo (Saccharopolyspora spinosa) e si ottiene in laboratorio mediante un apposito brodo di coltura.
Viene preparato un substrato composto da acqua, estratti lievitanti, zuccheri, bicarbonato di sodio, vitamine, farine, minerali ed olii vegetali e il tutto viene inoculato con il microrganismo. La fermentazione del brodo di coltura genera vari metaboliti, di cui una trentina svolgono attività insetticida. Di questi metaboliti, chiamati spinosine, due in particolare sono potenti: Spynosin A e Spynosin D, ed è proprio con queste che si crea la base per la fabbricazione dei prodotti insetticidi venduti e utilizzati in agricoltura.
Modalità di azione insetticida
I prodotti a base di Spinosad si trovano sotto varie denominazioni commerciali di ditte produttrici diverse, ad esempio il Success di Solabiol, già citato nel box qui sopra. Il principio attivo agisce per ingestione e per contatto, quella di ingestione è l’azione prevalente. Ciò significa che per garantirne la massima efficacia la copertura della vegetazione deve essere completa ed accurata.
Questo trattamento ha un’azione molto pronta e non influenzata dalle temperature, e a differenza del piretro il prodotto non si degrada con i raggi ultravioletti. La pioggia invece può dilavarlo dalla vegetazione, diluendolo e quindi riducendone l’efficacia. In generale la persistenza dello Spinosad è di 8 – 10 giorni, un tempo sufficiente a svolgere l’azione abbattente di molti insetti dannosi. Il prodotto in genere è translaminare e raggiunge parassiti come minatori fogliari anche dentro lo spessore della foglia.
Lo Spinosad agisce sulla trasmissione degli impulsi nervosi degli insetti: i neuroni accelerano la loro attività, che a sua volta fa aumentare il movimento fino a provocare tremori e paralisi finale. Gli insetti colpiti cessano di nutrirsi all’inizio di questi sintomi.
Quali insetti colpisce
Lo spettro di azione dello Spinosad è piuttosto ampio e colpisce i seguenti parassiti:
- Tripidi, piccoli insetti dell’ordine dei Tisanotteri, capaci di colpire molte specie da orto pungendone i tessuti e succhiando la linfa.
- Lepidotteri di vario tipo: cydia funebrana, cydia molesta, tignola della vite, piralide, carpocapsa, anarsia, vari ricamatori e minatori fogliari, nottue, ifantria e processionarie.
- Ditteri: mosca del ciliegio, mosca dell’olivo, mosca della frutta (Ceratitis capitata, insetto che colpisce molte specie da frutto).
- Coleotteri come la dorifora della patata, capace di devastare intere coltivazioni sia di patate che di melanzane. Il controllo di questo parassita con lo Spinosad appare piuttosto risolutivo.
- Psilla del pero, insetto di piccole dimensioni che succhia la linfa da rametti e germogli lasciandovi una melata appiccicosa.
- Metcalfa pruinosa, che può creare danno alla vite e ad altri fruttiferi, che si trovano coperti di molta melata e spesso anche fumaggine.
Tra i prodotti commerciali se ne trovano alcuni particolarmente efficaci contro la mosca della ciliegia e la mosca dell’olivo che abbinano allo Spinosad un attrattivo di tipo alimentare, e ciò consente una riduzione dei dosaggi e un’applicazione più rapida, riducendo inoltre la necessità di coprire perfettamente tutta la vegetazione.
Su quali colture si usa
Spinosad è uno dei prodotti che chi coltiva un orto o un frutteto biologici deve tenere pronto dall’inizio della stagione primaverile, in modo da ricorrervi all’occorrenza. È molto raro infatti che non si presenti mai nessuno dei parassiti citati e che tutto fili sempre liscio senza bisogno di alcun trattamento.
Consultando il foglio illustrativo del prodotto commerciale acquistato è possibile leggere un lungo elenco di insetti che questo insetticida ecologico è capace di debellare e di colture per cui l’utilizzo è registrato: oltre alle specie da orto e da frutto, si utilizza anche per difendere piccoli frutti, alcune ornamentali come rosa e garofano, viti da vino e da tavola.
Come si usa: modalità, precauzioni e dosaggi
Per l’uso corretto dello Spinosad vale la stessa regola che accomuna tutti i prodotti fitosanitari: ovvero leggere attentamente le indicazioni riportate sulle etichette dei diversi prodotti commerciali, che possono differire nella formulazione e quindi anche negli usi.
Anche se si tratta di insetticidi ecologici, non per questo se ne può fare un uso approssimativo e imprudente e si deve prestare attenzione all’ambiente e anche alla nostra salute, per cui prima di eseguire un trattamento bisogna premunirsi di occhiali, maniche lunghe e guanti.
L’uso dipende anche dall’insetto che si vuole trattare, perché in alcuni casi è sufficiente un numero limitato di trattamenti, mentre per altri parassiti sono necessari più interventi secondo una certa cadenza. In genere in caso di forti attacchi, dopo un primo trattamento se ne esegue un altro dopo circa 7 giorni.
Lo Spinosad può anche essere miscelato con altri antiparassitari, ma per ottenere il massimo della sua efficacia conviene utilizzarlo da solo.
Il prodotto deve essere stoccato in un luogo fresco, ma per fortuna presenta una certa stabilità e di conseguenza non sono necessarie accortezze specifiche di conservazione.
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Tossicità e danni all’ambiente
Verso gli organismi vertrebrati Spinosad ha una bassa tossicità, mentre purtroppo è tossico per le api, per altri imenotteri come i bombi e anche per gli organismi acquatici. Per questo motivo è importante evitare di trattare in fioritura, quando è massima l’attività bottinatrice dei pronubi (anche perché per ottenere frutta e prodotti delle cucurbitacee è indispensabile la presenza di questi insetti utili). Nelle altre fasi della pianta, bisogna comunque ricordare di trattare nelle ore serali, quando api e bombi fanno rientro ai loro nidi.
Nei confronti di altri insetti come crisope e coccinelle, che sono preziosi predatori di afidi, lo Spinosad mostra una tossicità lieve.
Il fatto che sia un prodotto ad ampio spettro di azione deve far riflettere sulla sua bassa selettività anche nei riguardi degli insetti buoni, pertanto l’utilizzo di questo prodotto, che non inquina l’ambiente, è di origini naturali e per questo biodegradabile, deve essere comunque condotto con scrupolose precauzioni.