Quando raccogliere
Quando raccogliere il cavolfiore
Oggi trattiamo un argomento in apparenza banale: quando raccogliere il cavolfiore.
Il cavolfiore è un ortaggio che si coltiva per cogliere la sua parte floreale, chiamata corimbo. Ogni pianta produce un solo corimbo di colore generalmente bianco (esistono poi anche varietà differenti che formano cavolfiori gialli o viola).
Si riconosce facilmente un corimbo pronto, tuttavia è importante saper raccogliere al momento giusto, prima che il fiore si apra oppure prima che il gelo rovini il raccolto. Scopriamo quindi come capire quando il cavolfiore è pronto.
Quanto impiega il cavolfiore a svilupparsi
La durata del ciclo colturale di una pianta dipende dalla varietà (esistono cavolfiori precoci e cavolfiori tardivi) e dal clima che incontra (in condizioni favorevoli cresce più rapidamente, il freddo può rallentare lo sviluppo).
Possiamo aspettarci da 3 a 5 mesi tra la semina e la raccolta (2/4 mesi dal trapianto).
Quando il cavolfiore non fa fiore
Se il cavolfiore incontra un clima avverso capita che non formi proprio il corimbo (possiamo approfondire il tema dei cavolfiori ciechi nell’articolo dedicato). In questo caso non c’è molto da fare, possiamo accontentarci di raccogliere le foglie.
Spesso però è solo questione di pazienza e basta attendere qualche settimana in più.
La scelta del momento giusto
La prima cosa che dobbiamo sapere è che il cavolfiore non matura. A maturare sono i frutti, in questo caso il corimbo è la parte floreale della pianta, per cui è buona e commestibile in ogni momento. Volendo possiamo raccoglierlo sempre.
Ovviamente conviene attendere che sia pienamente sviluppato: se lo raccogliamo troppo presto troveremo il cavolfiore ancora piccolo, sarà poco soddisfacente la quantità di verdura ottenuta.
Non bisogna però attendere troppo: si raccoglie a palla compatta. Se vediamo che i fiori cominciano a separarsi allora significa che non si può più aspettare. Bisogna cogliere subito.
Quando conviene raccogliere in anticipo
Il cavolfiore è una coltura che può patire avversità climatiche. Ci sono casi in cui si decide di anticipare il raccolto, per salvarlo.
Ecco quando:
- Problemi di siccità. Nella coltivazione primaverile si possono avere problemi di siccità, andando verso l’estate. La scarsità d’acqua induce la pianta a montare a seme, meglio raccogliere.
- Problemi di freddo. Nella coltivazione autunno-invernale invece sono da temere i danni da freddo, se vediamo le temperature scendere eccessivamente e non abbiamo modo di riparare le piante la soluzione è raccogliere. Questo cavolo è meno resistente al freddo rispetto a verza e cavolo nero, teme le temperature sotto lo zero.
- Problemi di umido e muffe. Anche la troppa umidità è problematica per il cavolfiore, porta patologie della pianta e possiamo vedere formarsi piccole muffe nel corimbo. Se vediamo l’inizio di un marciume, se notiamo parti gialle o muffe strane può essere conveniente cogliere in anticipo e cucinare l’ortaggio togliendo la parte danneggiata, prima che si espanda.
Come si raccoglie il corimbo
La raccolta del corimbo è molto semplice, si taglia con un coltello il fusto. Conviene prendere il cavolfiore attorniato dalle foglie, sia perché sono anch’esse commestibili, sia perché riparano il corimbo.
Non sprechiamo i prodotti del nostro orto: raccogliamo anche tutte le foglie giovani che sono ottime nel minestrone.
La pianta di cavolfiore ci darà un unico raccolto, al contrario dei broccoli, che ricacciano una seconda volta dopo che viene presa l’infiorescenza principale. Quindi dopo aver colto possiamo togliere la pianta di cavolfiore, tagliandola alla base. Il fusto potrà essere messo nel compostaggio.
Come conservare il cavolfiore
Dopo il raccolto conviene conservare il cavolfiore al fresco, idealmente in frigorifero dove può durare fino a 7 giorni. Per una conservazione più lunga (anche 6 mesi) bisogna congelarlo. Il consiglio è di pulirlo, dividerlo in cimette e sbollentarlo tre minuti prima di surgelare.
Possiamo anche fare delle conserve in barattolo (si veda la ricetta dei cavolfiori sottolio).