Orto coi bambini
Isole ortive da fare coi bambini
Fare orto coi bambini è un’attività davvero interessante in termini di opportunità educative e anche un modo per trascorrere del tempo insieme tra genitori e figli (o tra nonni e nipoti) con un’attività all’aperto coinvolgente.
Se abbiamo un giardino possiamo decidere di trasformarne una parte in orto e fare un giardino commestibile, come abbiamo visto. Un modo molto funzionale per farlo consiste nel creare delle isole ortive ben delimitate.
Scopriamo insieme come realizzare insieme ai bimbi questi piccoli spazi di orto in giardino e come farlo in modo coinvolgente ed educativo.
Cosa sono le isole ortive
Le isole ortive sono piccole aiuole che rompono la continuità del prato per ospitare ortaggi e altre piante di interesse alimentare. Possiamo realizzarle di forma tondeggiante, ellittica o a fagiolo, larghezza inferiore al metro e collocazione atta individuare spazi di esplorazione e movimento capaci di sollecitare l’interesse dei bambini, soprattutto dei più piccoli.
Si possono formare veri e propri “arcipelaghi di isole ortive” distanziate in modo da consentire il passaggio del rasaerba. Potrebbero essere tematiche. Avremo così un’isola dei cavoli, una dei fagioli e degli altri legumi, quella delle insalate e così via. Questo potrebbe permetterci, variando di stagione in stagione e di anno in anno, di rispettare i criteri di avvicendamento.
In alternativa ognuna potrebbe replicare un piccolo orto, ispirato a qualche particolare modo di fare agricoltura. In questo modo si possono sfruttare sinergie tra le piante, sperimentando consociazioni ad hoc.
Rispetto a un orto classico le isole ortive destrutturano lo spazio coltivato in una serie di aiuole che modificano il nostro giardino offrendo punti di interesse diffusi e maggiori occasioni di osservazione e manualità per i più piccoli.
Cosa serve per realizzare le isole ortive
Il materiale necessario alle isole ortive è tutto facilmente reperibile in negozi che vendono articoli per il giardinaggio e l’agricoltura hobbistica, si tratta di attrezzi semplicissimi:
- Vanga, zappa e rastrello, anche in formato per bambini
- Una paletta
- Un eventuale fertilizzante organico, anche liquido
- Semi, piante e bulbi o tuberi.
- Un contenitore per dare acqua, dalla bottiglia all’innaffiatoio
- Una penna, pennarello o matita e dei cartellini su cui scrivere per tenere memoria di ciò che coltiviamo.
Semi e bulbi si possono acquistare, con l’accortezza di scegliere possibilmente quelli certificati biologici, ma anche in dispensa possiamo trovare materiale utile, come legumi secchi al naturale, patate o spicchi d’aglio.
Le piantine si trovano in vivaio, ma come spiegato fare un semenzaio con i bambini è un’altra ottima proposta.
Preparare le isole ortive
Per preparare le isole ortive dobbiamo, prima di tutto, scegliere la posizione. Oltre a tener conto di come interagiranno con la manutenzione del giardino e con gli usi consueti di questo spazio dobbiamo chiederci come i bambini potranno svolgere le proprie osservazioni o i piccoli lavori di manutenzione, ad esempio dare l’acqua, e, al tempo stesso, come potranno giocare, leggere o passare il loro tempo in giardino circondati dagli ortaggi.
Una volta scelta la posizione, non rimane che utilizzare la vanga per lavorare il terreno. Il primo passo è quella di usarla per “tagliare” il cotico erboso definendo il bordo delle isole. Il peso di un adulto che preme sulla vanga potrebbe essere indispensabile allo scopo.
Successivamente, si procede a rivoltare la zolla con la classica procedura della vangatura, sebbene ci sia richiesto un qualche adattamento dovuto alla forma dell’aiuola che stiamo allestendo. Le zolle grossolane frutto di questa operazione saranno sminuzzate con la zappa e il terreno sarà poi spianato col rastrello.
Se intendiamo interrare un concime organico per l’agricoltura biologica, è opportuno distribuirlo sul prato prima di zappare. Tutte queste operazioni potranno coinvolgere i bambini tollerando la loro eventuale scarsa manualità proprio perché questo esercizio potrà migliorarla.
Allestire l’orto nelle isole ortive
Una volta preparate le isole ortive, non rimane che procedere alle semine e ai trapianti.
Gli ortaggi con i semi più minuti, quali basilico, carote, ravanelli, lattughe da taglio e altri, si seminano disperdendoli sulla terra e interrandoli col rastrello o coprendoli con un sottile strato di terriccio. Legumi, zucche e zucchine, per esempio, si seminano scavando delle buchette profonde 2-4 centimetri e posizionandovi due o tre semi.
Il trapianto delle piantine ottenute in semenzaio o acquistate si effettua scavando delle buche abbastanza grandi per ospitare la zolla di terra della pianta, quindi si sfila la pianta dal contenitore e si posiziona nella buca. Bulbi e tuberi vengono interrati alla profondità idonea.
Una delle scelte più importanti, come anticipato poco sopra, è quella tra l’allestimento di aiuole tematiche, cioè contenenti categorie specifiche di ortaggi (bulbi, ortaggi da foglia, legumi, ecc.), e la preparazione di aiuole nelle quali le piante sono consociate, cioè messe insieme, seguendo criteri agronomici. Per esempio, potremmo ispirarci nel combinare le piante con gli accostamenti tipici dell’orto sinergico.
In tutti i casi, dopo semina o piantagione si inumidisce il terreno irrigandolo.
Un aiuto per la memoria
Soprattutto se non siamo dei bravi conoscitori degli ortaggi, conviene scrivere su un cartellino la specie e la varietà seminata o piantata (per esempio, “fagiolo cannellino”), la data in cui abbiamo seminata o piantata e l’autore dell’operazione. Nel giardino, anche per una questione estetica, potremmo usare cartellini autoprodotti con le tecniche più disparate o qualcosa di artistico.
Coltivare con i bambini: cosa fare in base all’età
Come in qualsiasi attività di coltivazione anche le isole ortive offrono molte possibilità educative per i bambini coinvolti.
Allestire le isole ortive è un’occasione di manualità e sollecita l’uso del corpo in modi inconsueti, per questo possiamo sceglierle di ripeterla ogni anno invece che riutilizzare le isole dell’anno precedente.
L’osservazione quotidiana è il primo strumento di apprendimento, offre ai bambini un rapporto costante con le piante che passa anche tramite le pratiche colturali.
Coltivare con i bimbi piccoli
Realizzando isole ortive in giardino tra l’allestimento e la piantagione potrebbero trascorrere alcuni giorni in cui lasciare giocare i bimbi con la terra, salvo procedere insieme alla piantagione e richiedere successivamente il rispetto delle piante. L’esperienza sensoriale del gioco con la terra è particolarmente interessante e coinvolgente.
Durante ogni lavoro l’adulto può approfittarne per ricordare spesso i nomi di materiale, piante e attrezzi che si impiegano, facendo prendere ai bambini confidenza con il lessico relativo all’orto.
Coltivare con i bimbi di 6+ anni
Bambini un poco più grandi sono in grado di fare primi tentativi di vangare, zappare e rastrellare, sviluppando manualità e divertendosi in questi “lavori da grandi”.
Possiamo coinvolgerli anche nella scelta della posizione delle isole ortive sollecitandoli, non appena sono in grado, a fare qualche ricerca in merito alle specie e varietà da coltivare. Se hanno imparato a scrivere, potremo invitarli a compilare i cartellini.
Dar loro uno smartphone per scattare fotografie da condividere con gli amici potrebbe motivarli e contribuire a diffondere sul territorio questi modi inusuali di coltivare.
E dopo l’allestimento?
Fare l’orto non è educativo solo per la sua realizzazione: si tratta di un’attività che prosegue nel tempo insegnando la costanza di prendersi cura di qualcosa.
Le isole ortive andranno quindi regolarmente tenute pulite e irrigate.
Se alcuni lavoro sono alla portata dei bambini in autonomia, come dare l’acqua, altri vanno fatti insieme agli adulti, come legare ai tutori le specie che lo richiedono. Man mano i bambini crescendo acquisiscono maggiori autonomie e possono sperimentare legature e piccole potature (come la sfemminellatura dei pomodori).
Le concimazioni quando impiegano concimi liquidi che vanno diluiti permettono di sperimentare nel concreto semplici calcoli matematici per fare le proporzioni.