Difesa orto

Malattie del sedano: prevenzione e contrasto

Aggiornato il 24.11.2024

sedano piante
sedano piante

Il sedano è uno di quegli ortaggi che a volte vengono classificati insieme alle piante aromatiche, o comunque annoverati tra le specie da condimento. In realtà questa pianta è molto adatta anche ad arricchire insalate e salubri pinzimoni, quindi possiamo considerarla una verdura come le altre.

Coltivare il sedano è relativamente semplice: lo si trapianta in piena primavera, bisogna avere cura di irrigarlo regolarmente, data la sua notevole richiesta di acqua, deve essere tenuto pulito dall’erba infestante, e poi lo si raccoglie scegliendo se tagliare solo le coste esterne o il ceppo intero. Tuttavia non bisogna sottovalutare la prevenzione dalle possibili malattie e dagli insetti nocivi, perché anche questo fa parte della buona coltivazione.

Il sedano può essere colpito da alcune avversità comuni alle Ombrellifere o Apiacee, la sua famiglia di appartenenza, e da altre più specifiche. Abbiamo già trattato degli insetti nocivi a questa specie, in questo articolo trattiamo in particolare le malattie del sedano, con cenni anche al suo parente stretto, ovvero il sedano rapa, offrendo consigli su come prevenirle e difendere le piante in modo del tutto eco-compatibile, coerente con l’agricoltura biologica.

Coltivare il sedano in modo da prevenire le malattie

In agricoltura biologica prima di pensare a come curare le malattie delle piante e a fare trattamenti con fitofarmaci si deve avere l’obiettivo di evitare i problemi tramite una corretta pratica di coltivazione, che porti alla creazione di un ambiente sano, in cui le patologie non trovino spazio di diffusione. Come regole generali valgono le seguenti indicazioni di carattere preventivo.

  • Rispettare la giusta densità di impianto, indicativamente di 35 x 35 cm, che consente una buona crescita delle piantine, e che le preserva dalle malattie.
  • Applicare le rotazioni. Anche se l’orto è piccolo, è importante tenere traccia delle colture che si sono alternate sui diversi spazi dell’orto, in modo da diversificarle sempre, e non mettere il sedano nelle aiuole in cui erano state coltivate altre ombrellifere nei due-tre anni precedenti. Questo limita la probabilità che si verifichino malattie comuni alla famiglia.
  • Evitare i ristagni idrici. È vero che il sedano richiede molta acqua, ma anche gli eccessi sono dannosi, e in ogni caso è preferibile irrigare bagnando solo il suolo, con un sistema a goccia, per evitare i marciumi radicali;
  • Evitare gli eccessi di azoto. Anche con lo stallatico è facile esagerare, soprattutto con quello pellettato che è molto concentrato. Non basta che il prodotto con cui si concima sia naturale per evitarci l’inconveniente di un dosaggio eccessivo, quindi stiamo attenti a non avere la mano pesante e a concimare le piante in modo equilibrato;
  • Controllare gli insetti nocivi, che possono causare lesioni che favoriscono l’ingresso di malattie. Una pianta già compromessa da un’avversità è più soggetta ad infezioni secondarie, perché si trova già indebolita.

  • Praticare trattamenti preventivi con un decotto di equiseto, ad azione rinforzante. Visto che questo prodotto è utile per tutte le piante, possiamo trattare l’orto in generale, e quindi anche le piante di sedano. Il decotto d’equiseto inoltre, a differenza dei fitofarmaci, può essere autoprodotto gratuitamente, poiché l’equiseto si può trovare in abbondanza lungo fossi e aree incolte umide. Ecco le istruzioni su come preparare il decotto.
  • Praticare trattamenti con corroboranti. In caso di difficoltà a reperire delle piante di equiseto per l’autoproduzione di decotti o macerati, possiamo acquistare prodotti ad azione corroborante, che sono in libera vendita perché non sono agrofarmaci e quindi non ci vuole il “patentino”. Questi prodotti, come le farine di roccia, la propoli e la lecitina, svolgono un’azione preventiva e rinforzante sulle piante, a patto che vengano distribuiti regolarmente. Vanno diluiti in acqua nelle dosi indicate sulle confezioni, e anche in questo caso i trattamenti possono essere praticati su tutte le specie da orto e da frutto presenti.

Se ci prendiamo l’impegno di rispettare tutte queste accortezze, possiamo limitare al massimo, o meglio ancora, evitare, di fare trattamenti con prodotti rameici, che sono ammessi entro certi limiti in agricoltura biologica, ma non sono del tutto innocui per il terreno. In ogni caso, se si sceglie di eseguire i trattamenti rameici per le malattie descritte, bisogna farlo leggendo bene prima l’etichetta o il foglio illustrativo e poi rispettando le indicazioni.

foglie di sedano

Le principali patologie del sedano

Vediamo quindi quali sono le malattie più frequenti sul sedano, in modo da sapere come riconoscerle ed eventualmente come trattarle in un’ottica di coltivazione biologica.

Alternariosi del sedano

Il fungo Alternaria radicina si può manifestare sia sulle piantine ancora piccole sia su quelle adulte, prossime alla raccolta. I primi sintomi sono macchie nerastre situate prevalentemente sulle coste più esterne, poi le coste finiscono per annerire del tutto ed essere ulteriormente colpite da marciumi batterici. La malattia può riguardare anche il prezzemolo e il sedano rapa. Su quest’ultimo si possono notare delle croste rugose e il marciume radicale.

Questa è una tipica patologica favorita dall’umidità, data anche dagli eccessi di irrigazione, e da trapianti troppo fitti. È fondamentale per evitare il dilagare dell’alternaria sul sedano asportare ed eliminare tutte le parti di piante colpite e non lasciare per l’inverno i residui colturali in campo.

Sclerotinia

Il patogeno Sclerotinia sclerotiorum è polifago, ovvero attacca varie specie, tra cui il finocchio e il sedano, causandovi la comparsa di macchie marcescenti sulle coste. I tessuti, così alterati, soprattutto in presenza di elevata umidità atmosferica si coprono di una massa feltrosa di colore biancastro, all’interno della quale si formano i corpiccioli neri del fungo, con i quali si propaga e si conserva nel suolo per diversi anni.

Perciò, anche per la sclerotinia come per l’alternariosi l’eliminazione accurata di tutte le piante infette ci risparmia futuri problemi.

Septoriosi

La septoriosi è una patologia molto frequente, soprattutto nelle stagioni e nelle zone umide e piovose. Il fungo, Septoria apiicola, provoca la comparsa di macchie giallastre con margine più scuro sulle foglie, in cui si notano piccolissime punteggiature nere che sono gli organi di propagazione del fungo stesso.

Cercosporiosi

Questa malattia si manifesta soprattutto in autunno sul sedano ancora non raccolto, la cercosporiosi si riconosce per le macchie rotondeggianti e di colore giallastro, che necrotizzano e si ricoprono di muffa grigia. Bisogna evitare che la malattia si propaghi ulteriormente e quindi eliminare accuratamente tutte le parti di pianta già colpite.

Marciume umido del sedano

Il batterio Pseudomonas marginalis causa una malattia che interessa le foglie centrali delle piante di sedano quasi pronte per essere raccolte, soprattutto in presenza di forte umidità e bagnatura delle piante. In pratica col marciume umido il cuore del sedano va incontro a marcescenza e per evitarla si devono evitare le irrigazioni per aspersione e gli eccessi di concimazione.

Virosi del sedano

Il virus del mosaico e il virus del giallume sono abbastanza frequenti e si notano come bollosità, deformazioni e mosaicature di colore nel primo caso, e come estesi ingiallimenti e disseccamenti nel secondo. In entrambi i casi non ci sono cure efficaci, ma solo la lotta preventiva agli afidi, i principali insetti vettori delle malattie virali delle piante.

il sedano da coste Ortaggio Il sedano: coltivazione biologica di Matteo Cereda

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