Potare arbusti e cespugli
Come e quando potare il ribes
Il ribes fa parte della categoria dei preziosi e salubri piccoli frutti, come more, mirtilli e lamponi. Sono arbusti interessanti per l’agricoltura, adatti tanto a piccoli orti biologici, quanto a produzioni su scala maggiore a scopo di reddito.
Esistono diverse specie di ribes, distinte soprattutto per il colore dei frutti. Troviamo infatti il ribes nero, i cui frutti sono adatti soprattutto alla trasformazione, il ribes rosso e il ribes bianco, ottimi per il consumo fresco. Ma nella categoria rientra anche l’uva spina, che è una pianta simile alle prime come habitus vegetativo e che si differenzia per avere bacche più grandi e per la presenza di spine sui rami.
La potatura è un’operazione colturale importante per gestire al meglio l’arbusto del ribes, da eseguire ogni anno con le dovute accortezze, in questo articolo andiamo a spiegare come effettuarla correttamente. Con la potatura vogliamo regolare la produzione, mantenere le piante sane e illuminate, tenerle in una forma voluta e contenerne la dimensione. Potare quindi è un lavoro che richiede un minimo di conoscenza basilare della pianta e qualche accortezza da non dimenticare.
Le piante di ribes
Il ribes nelle varie tipologie è un arbusto perenne caducifoglie che può raggiungere un’altezza variabile da 1 m a 3 metri al massimo, a seconda delle specie.
I vari tipi di ribes sono tutte piante molto idonee alla coltivazione biologica, anche amatoriale, e risultano piuttosto adattabili a varie condizioni climatiche e di terreno. Sono resistenti al freddo invernale ma sensibili verso le gelate tardive primaverili, per cui i luoghi tanto soleggiati sono sconsigliati per l’impianto, perché qui fioriscono in anticipo e sono poi più soggetti a questo rischio.
Quando potare il ribes
Innanzitutto bisogna distinguere due fasi colturali, che condizionano anche la potatura: la fase di allevamento, ovvero di formazione dello scheletro della pianta, e la fase di produzione piena.
La potatura annuale del ribes in produzione si realizza dal periodo estivo che segue la raccolta, fino alla primavera successiva, ad esclusione dei periodi più freddi e soggetti alle gelate. Quindi c’è molto tempo per poterla pianificare ed eseguire, ma certamente se si è tempestivi e la si pratica subito dopo la raccolta, si ottiene un importante vantaggio, ovvero una buona illuminazione della chioma che favorisce la differenziazione a fiore delle gemme per l’anno successivo.
Potatura di allevamento o formazione
L’ideale è allevare il ribes a cespuglio, composto da 8-10 branche basali e alto meno di due metri. In alternativa, la coltura può essere fatta crescere a spalliera, e in questo caso servono pali e fili metallici come tutori e guide, quindi la scelta del cespuglio è più pratica e meno impegnativa.
Dopo la messa a dimora delle piantine, che di solito sono barbatelle derivate da talee radicate, si deve praticare la speronatura, ovvero rasare le barbatelle vicino a terra, lasciando solo poche gemme. Questa operazione, che può apparire molto drastica, in realtà serve per stimolare l’emissione di germogli vigorosi, tra i quali saranno scelti i migliori che formeranno lo scheletro del cespuglio.
Se invece acquistiamo piantine già formate con 2 o 3 rami almeno lunghi 40-50 cm, la speronatura non è necessaria. Nel primo anno dalla messa a dimora comunque non ci dobbiamo aspettare produzione.
Potatura di produzione di ribes e uva spina
Con le piante a regime, ogni anno bisogna eliminare 3 o 4 branche tra le più vecchie e sostituirle lasciando crescere 3 o 4 polloni nuovi.
I rami molto fitti devono essere sfoltiti per favorire la penetrazione della luce, togliendo per primi quelli che tendono a crescere verso il basso o verso l’interno.
Idealmente i cespugli dovrebbero essere composti per 1/3 da rami di un anno, per 1/3 da branche di due anni e per 1/3 da branche di 3 anni.
Ci sono anche delle differenze tra i singoli tipi di ribes, perché ad esempio il ribes nero fruttifica soprattutto sui rami di un anno piuttosto lunghi, dai 20 ai 60 cm circa, e molto meno sui rami più vecchi, di conseguenza il rinnovo costante delle branche è fondamentale. Il ribes rosso e bianco e l’uva spina fruttificano molto anche sui rami corti di 1-3 cm, ma è bene diradarli per favorire anche in queste specie la produzione sui rami più lunghi che danno frutti di migliore qualità.
L’interno del cespuglio in generale deve sempre apparire aperto e luminoso, mai intricato e fitto, e con la potatura ne conteniamo anche l’altezza e l’espansione laterale, mediante tagli di accorciamento dei rami troppo lunghi.
Accortezze nel tagliare
Nel potare dobbiamo anche operare in sicurezza e qualità, sia per noi che la salute delle piante, con la scelta degli attrezzi da taglio come punto di partenza fondamentale. A questo proposito possiamo affermare che è inutile risparmiare comprando cesoie da poco prezzo, destinate a rompersi ben presto, e che è molto meglio investire qualcosa di più su attrezzi robusti e più professionali, che ci accompagneranno a lungo. Ricordiamo inoltre di usare spessi guanti protettivi, soprattutto nel trattare l’uva spina, che come il nome ci suggerisce, è spinosa.
Inoltre, ricordiamo sempre i seguenti accorgimenti:
- Tagliare sempre in modo netto, senza creare sfilacciamenti e sfibrature nel legno;
- Fare tagli inclinati, che consentano alle gocce di pioggia o rugiada di cadere e non di ristagnare dannosamente sul taglio;
- Non esagerare coi tagli, ma ogni anno togliere un quantitativo equilibrato di legno, tale da garantire la crescita armoniosa del cespuglio e una produzione soddisfacente;
- I tagli sono sempre delle ferite per le piante: non sono necessari i mastici cicatrizzanti, ma possiamo provare a trattare le piante potate con un prodotto a base di propoli, che aiuta la pianta a cicatrizzare i tagli e oltretutto previene malattie e parassiti che potrebbero insidiarsi in queste ferite;
- Non tramettere malattie potando. Nel caso di piante di ribes colpite da qualche patologia (vedi malattie del ribes), soprattutto se irriconoscibile, è sicuramente bene eliminare le parti colpite e nel dubbio è bene disinfettare le cesoie prima di potare altre piante sane, onde evitare di propagare anche a loro i patogeni.