Macchine e attrezzi
Come tagliare i rovi con il decespugliatore
Rovi, maledetti rovi. Crescono forti in qualsiasi ambiente e spavaldamente spuntano per primi nei terreni bonificati, chiunque mantenga un terreno di campagna, magari in una zona boschiva, li conosce bene. Il rovo è anche una specie da frutto, coltivata per raccoglier le ottime more, come spiegato nella sezione dedicata ai piccoli frutti, ma selvatico è spesso una fastidiosa spontanea da tener tagliata per salvaguardare zone verdi dai suoi tralci spinosi.
Il decespugliatore, adeguatamente attrezzato, può rivelarsi uno strumento validissimo per ripulire zone infestate dai rovi, sbriciolare letteralmente roveti e ripulire il sottobosco.
Per tagliare roveti con il decespugliatore in modo efficace sarebbe bene utilizzare la giusta macchina e le giuste attrezzature, senza dimenticare le adeguate protezioni. Vediamo quindi come scegliere il decespugliatore più adeguato e di quali accessori munirci per lavorare al meglio.
Scelta del decespugliatore ideale per tagliare rovi
Per il taglio o meglio lo sminuzzamento dei rovi è necessario utilizzare un decespugliatore robusto, con buona potenza, confortevole e facilmente controllabile.
- Robustezza. Durante il taglio dei rovi il decespugliatore e tutte le parti meccaniche che lo compongono vengono sollecitate intensamente, con forti contraccolpi e stress. Per questo è fondamentale che la macchina scelta non presenti elementi particolarmente delicati, come una trasmissione a flessibile, per questo motivo i decespugliatori a zaino non sono assolutamente consigliati. Inoltre l’asta, così come la coppia conica, devono essere di dimensioni generose e di materiali di buona qualità. Anche per questo i decespugliatori zainati e quelli di piccola cilindrata destinati all’hobbismo non forniscono la robustezza necessaria a garantire una vita operativa felice e priva di cedimenti meccanici.
- Potenza. Quando si tritano rovi, sia per dimensione ed essenza della vegetazione che si intende debellare, sia per la massa dell’apparato di taglio che si usa, serve un decespugliatore di buona potenza, privilegiando questa alla coppia, sfruttando l’effetto volano dell’organo di taglio. Decespugliatori di piccola cilindrata sarebbero quindi eccessivamente sollecitati come motore e come frizione: meglio puntare su macchine di almeno 40/45 cc.
- Comfort e controllo. Il taglio dei rovi richiede molta azione motoria rispetto ad altre operazioni, infatti si deve muovere molto l’asta per raggiungere la sommità dei rovi, mentre contraccolpi e rimbalzi purtroppo sono frequenti. Senza contare che spesso questo tipo di vegetazione infesta rive e terreni scoscesi. Per lavorare bene ed in sicurezza serve quindi un decespugliatore che garantisca massimo controllo sulla posizione e direzione dell’asta, serve quindi un decespugliatore a doppia impugnatura. Sebbene questa tipologia di macchine riduca la libertà e l’ampiezza di certi movimenti non va ad intaccare quelli utili al taglio di rovi, garantendo massimo controllo sull’apparato di taglio e potendo contare su imbraghi che distribuiscono gran parte del peso sulle spalle, così come su sistemi antivibranti che salvaguardano mani ed articolazioni da dolori e affaticamento prematuri.
Quali dispositivi di protezione individuale
Cuffie, guanti ed occhiali sono dispositivi di protezione imprescindibili quando si usa un decespugliatore. Nelle operazioni di bonifica dei roveti è però necessario utilizzare un caschetto con visiera trasparente per proteggere capo e volto da frammenti spinosi e legnosi o peggio, schegge, che facilmente investiranno l’operatore al lavoro con il decespugliatore.
Altra protezione consigliabile è quella delle gambe, un paio di parastinchi da fissare sopra i pantaloni vi eviterà di arrivare a sera con le gambe coperte di lividi e graffi.
Quale apparato di taglio utilizzare
Per sminuzzare i rovi in modo efficace non servono testine portafilo o dischi da taglio, ma bensì dischi trituratori. Ne esistono a due, tre o più taglienti ed hanno in comune la caratteristica di essere dotati di estremità ricurve verso il basso (alcuni anche verso l’alto o sfalsate in altezza) così da garantire un effetto di triturazione, un po’ come avviene dentro al frullatore da cucina.
Per questa tipologia di dischi alcuni marchi produttori di decespugliatori hanno messo a punto protezioni parasassi specifiche, più ampie e protettive per l’operatore ma meno avvolgenti nella parte sovrastante l’apparato di taglio. In questo modo si favorisce il passaggio della vegetazione da tritare o già tritata e si riduce il rischio che rovi e rami blocchino il disco.
Anche STIHL ha la sua linea di prodotti per il taglio di rovi, come il coltello trituratore, specialmente studiato per rovi e sterpaglie.
Testine a lame flottanti e flagelli sono invece molto pericolose e non a norma in quanto potrebbero perdere maglie della catena o interi flagelli, lanciandoli in direzione dell’operatore così come a molti metri di distanza, divenendo a tutti gli effetti proiettili potenzialmente letali. A tal proposito il Ministero dello Sviluppo Economico in data 26 aprile 2012 ha vietato con decreto l’immissione in mercato di testine da taglio con sistemi a flagelli.
Come utilizzare il decespugliatore nei rovi
Come precedentemente accennato il taglio dei rovi con disco trituratore prevede che il taglio proceda perpendicolarmente al suolo e non parallelamente, come per l’erba. I movimenti dell’asta devono infatti essere verticali, andando a sminuzzare i rovi dall’alto verso il basso, fermandosi ad una decina di centimetri dal suolo per evitare sassi ed oggetti che verrebbero colpiti e proiettati dai denti ricurvi del disco.
Di fatto si deve regolare l’imbrago e la posizione del gancio di sostegno lungo l’asta in modo che il decespugliatore sia quanto più bilanciato possibile, richiedendo minima trazione o pressione sul manubrio per abbassare o sollevare l’asta e che possibilmente mantenga l’apparato di taglio sospeso da terra.