I ceci sono un legume molto facile da coltivare, poiché si adattano a terreni poveri e aridi e danno poi grande soddisfazione come alimento, essendo saporiti e sostanziosi.
Si tratta di una pianta decisamente rustica, che non necessita di irrigazione e si adatta anche a climi molto caldi, teme solo umidità eccessiva. Una coltivazione quindi umile, spesso coltivata in zone brulle e povere di risorse, che come tutti i legumi ha anche il pregio di arricchire il suolo fissando azoto.
Coltivare i ceci richiede però molto lavoro in termini di raccolto e pulizia, visto che a differenza di fave e fagioli nei baccelli si trova un solo seme, al massimo due, per questo non sono legumi molto diffusi nell’orto familiare.
Il cece: pianta e caratteristiche
La pianta del cece è una leguminosa annuale a sviluppo indeterminato, che solitamente arriva a mezzo metro di altezza circa, formando un cespuglio ramificato su cui si notano le foglioline e su cui nascono i fiori. Questi fiori si fecondano da soli e nascono da qui i legumi, a seme singolo o doppio, non come la maggior parte delle leguminose che formano un baccello con numerosi grani.
Fioritura e maturazione sono scalari ed è abbastanza frequente che il fiore abortisca. Le radici del cece sono molto profonde, per questa ragione non teme la siccità, in particolare quando la pianta è ormai sviluppata.
La pianta di ceci è quindi ideale da coltivare se avete terreni senza disponibilità di acqua o se vi sono aiole di terreno aride e tendenti al secco nel vostro orto.
Il cece è originario dell’Asia e si chiama scientificamente cicer arietinum, il nome deriva dalla forma vagamente a “testa di ariete” del seme tondo con un paio di spigoli.
La semina dei ceci
Terreno ideale. Il cece è una pianta che non ama i terreni fertili e argillosi, mentre si adatta perfettamente a terre povere e aride, anche sassose. L’importante è che non vi siano ristagni di acqua. Se il terreno è troppo concimato il fiore allega male, se la terra è molto calcarea il legume raccolto resta duro anche dopo la cottura. I ceci non amano neanche terreni molto salini.
Preparazione del terreno e concimi. Il cece riceve un terreno povero e come tutti i legumi assorbe azoto dall’atmosfera, non serve letamare, al limite si può arricchire la terra con fosforo e potassio. Si tratta di una pianta che con le sue radici profonde lavora da sola il terreno, si può vangare se la terra è molto dura, in particolare per favorirne il drenaggio, altrimenti i ceci si “arrangiano” a lavorarsi il terreno andando in profondità con l’apparato radicale.
Il clima adatto. I ceci richiedono 10 gradi per germinare, in genere si semina dopo l’inverno per evitare temperature troppo basse a cui non resisterebbero. E’ comunque una pianta rustica, vive molto bene col caldo, tollera il freddo (anche qualche grado sotto zero) anche se non vi resiste quanto piselli e fave. Si può coltivare anche in montagna fino a 2200 metri di altezza.
Come seminare i ceci. Conviene seminare a fine inverno (tra febbraio e marzo), si interrano i semi a 3-4 cm di profondità in file distanti 40 cm, sulla fila si lasciano 25-30 cm tra le piante. Risultano così una decina di piante a metro quadro.
Coltivazione del cece
Rincalzatura. Come molti legumi anche alla pianta dei ceci può essere utile un rincalzo prima che vada in fiore.
Il cece è una pianta molto semplice da coltivare, si chiede una normale operazione di sarchiatura, non serve invece irrigare visto che le sue radici arrivano in profondità nel terreno.
Rotazioni e consociazioni. Il cece è una pianta ideale per le rotazioni in quanto come tutte le leguminose arricchisce il terreno di azoto. Inoltre le sue radici profonde smuovono naturalmente il terreno.
La raccolta
I ceci si possono raccogliere estirpando le piante e lasciandole seccare appese, per sgranarle poi successivamente. Si raccolgono verso giugno luglio, quando si vedono i baccelli secchi e anche le piante iniziano a ingiallire. generalmente dalla semina alla raccolta passano tra i quattro e i sei mesi. Si conservano secchi, facendo attenzione al tonchio.
Malattie e parassiti del cece
- Rabbia o antracnosi. Malattia crittogamica che si riconosce per l’ingiallirsi della pianta. Si previene col rame conciando direttamente il seme.
- In misura minore il cece teme altre malattie funginee come Fusarium, Verticillium, Rhizoctonia.
- Il Tonchio può attaccare i ceci dopo la raccolta, contro questo insetto valgono le stesse precauzioni viste per i fagioli.