pianta del cucumis sativus

Come si coltiva il cetriolo

Aggiornato il 21.11.2024

Cetriolo Cucumis sativus

  • Famiglia Cucurbitacee
  • Distanza di trapianto 100x50 cm
  • Esposizione solare 3/5
  • Fabbisogno idrico 3/5
  • Difficoltà di coltivazione 2/5

In questa guida vediamo come si coltiva il cetriolo nell’orto bio. Il cetriolo è un ortaggio molto interessante,  abbastanza semplice da coltivare con metodi naturali, solo richiede irrigazioni frequenti, cimature e qualche altra cura che impareremo tra poco.

Si tratta di una pianta da orto strisciante o rampicante, di origine indiana, appartenente alla famiglia delle cucurbitacee, affine al melone per tecnica colturale, anche se viene coltivata quasi sempre in verticale su tutori. Il suo nome botanico è cucumis sativus, viene chiamato a volte cocomero, termine usato anche per indicare le angurie.

pianta del cucumis sativus

Le sue varietà si distinguono in cetrioli lunghi e cetriolini, in genere questi ultimi sono più spinosi. Questa verdura si presta per il consumo fresco, i cetrioli da insalata, ma anche per esser conservata sottaceto, in particolare i cetriolini da mettere in vaso. Possiamo quindi pensarla per ottenere un raccolto da portare in tavola subito oppure da preservare per l’inverno, questo la rende sicuramente una pianta consigliata per l’orto domestico.

Il clima e il terreno

Clima indicato. Il cetriolo è una pianta che vuole caldo, richiede quindi temperature elevate, mentre teme il gelo. Per questo è un tipico ortaggio estivo.

Terreno. Questa cucurbitacea si adatta abbastanza ai diversi suoli. Serve però un terreno costantemente umido. Il terreno ideale è drenante, ben esposto al sole, ricco di sostanze nutritive e tendente all’acido.

Lavorazione e concimazione per il cetriolo

Prima della messa a dimora della pianta di cetriolo è molto importante lavorare correttamente il terreno, in modo da prepararlo al meglio e anche effettuare una corretta concimazione di fondo, che supporterà la coltura fornendo tutte le sostanze utili alla sua sopravvivenza.

Una bella vangatura è particolarmente utile a garantire un terreno drenante, oltre che a preparare l’habitat giusto per le radici della pianta. In particolare se vogliamo trapiantare piantine già formate è fondamentale che l’apparato radicale trovi subito un suolo soffice in cui penetrare. Al lavoro di vanga segue la zappa, nella parte più superficiale e poi il rastrello per livellare il tutto.

Nel momento in cui andiamo a zappettare possiamo approfittarne anche per incorporare sostanza organica, come ammendante e fertilizzante. La concimazione è fondamentale per avere un buon raccolto. A livello di elementi nutritivi il cetriolo ama particolarmente il potassio: se manca si deformano i frutti ingrossandosi in punta, mentre se manca l’azoto invece si crea una deformazione contraria. Attenzione quindi a non far mancare questi elementi. La base è sempre un ammendante organico completo (compost o letame maturo), che possiamo integrare con altre sostanze consentite in bio, ad esempio farine di roccia, alghe, cenere di legna. La cenere per il suo contenuto di potassio è un’ottima idea, ma senza esagerare perché è basica.

Semina e trapianto dei cetrioli

Dopo aver vangato e concimato arriva il momento di mettere a dimora nel nostro orto queste piante. Possiamo scegliere di seminare direttamente in campo o in semenzaio, ma anche di comprare le piantine già pronte da trapiantare in vivaio. L’importante è farlo nel periodo giusto: non dimentichiamo che temperature troppo basse (sotto ai 15 gradi) possono danneggiare seriamente la pianta.

Sesto d’impianto. Che si metta a dimora il seme oppure la piantina è importante anche rispettare un sesto d’impianto ampio: come altre cucurbitacee anche il cetriolo è una specie piuttosto ingombrante. La giusta misura dipende da quale varietà si decide di mettere, in media le file andrebbero tracciate a 100 cm di distanza tra loro, con 50 cm tra ogni pianta lungo la riga. In caso di semina diretta possiamo decidere anche di mettere i cetrioli a 20 cm di distanza, per poi diradare.

La semina: come fare, il periodo e la luna

Periodo di semina. I cetrioli si piantano in coltura protetta tra febbraio e aprile, in modo che stiano in semenzaio fino a che la temperatura non si stabilizzi. Da aprile a giugno si può mettere a dimora il cetriolo direttamente nell’orto, l’importante è curare le temperature minime, anche notturne.

Semina del cetriolo e fasi lunari. Molti agricoltori, anche professionisti si affidano alle fasi lunari per determinare il periodo di semina. Nonostante il mio personale scetticismo vi riporto le indicazioni della tradizione: il cetriolo è un ortaggio da frutto e quindi dovrebbe esser messo a dimora in luna crescente, che favorirebbe la parte aerea della pianta, la produzione di fiori e di frutti.

Messa a dimora della piantina

La pianta di cetriolo deve essere messa a dimora solo quando si è sicuri che non si verifichino più gelate notturne, essendo una coltura particolarmente sensibile al freddo. Se abbiamo fatto crescere noi da seme la piantina allora bisogna anche aspettare che sia sufficientemente sviluppata, verificando che abbia emesso le prime due foglie vere e proprie (le prime due foglie sono chiamate “cotiledoni”). Il trapianto è un lavoro molto semplice, possiamo approfondire come fare leggendo l’articolo dedicato proprio a come trapiantare una piantina da orto correttamente.

La coltivazione dei cetrioli

Dopo aver piantato vediamo cosa bisogna fare per arrivare a un buon raccolto di cetrioli. La coltivazione biologica di questa specie orticola non è particolarmente complicata, ma alcune accortezze sono necessarie per avere piante produttive e sane.

Produttività e allegagione dei fiori

Se vogliamo raccogliere cetrioli è fondamentale per prima cosa curare l’aspetto dell’impollinazione. Ci sono varietà di cetriolo autofecondanti (partenocarpiche), altre che producono solo fiori femminili a cui, perché possa avvenire l’impollinazione, vanno associate altre varietà da polline. Al momento della scelta della semente o della piantina bisogna informarsi.

Durante la crescita il cetriolo produce normalmente una foglia e un fiore, nei cetriolini si possono presentare i fiori a mazzetti: se allegano tutti i fiori la produzione sarà altissima. Attenzione quindi a trattare bene api e altri impollinatori, che sono i naturali incaricati di fecondare i fiori femminili. Per prima cosa bisogna evitare l’uso dei pesticidi, può essere utile piantare qualche pianta dal fiore a loro gradito, come la calendula o la borragine.  In caso d’emergenza si può comunque impollinare i fiori manualmente, con un pennellino.

Coltivazione verticale

Anche se dipende dalla varietà nella gran maggioranza dei casi conviene coltivare i cetrioli in verticale, come rampicanti. Il vantaggio è in primo luogo nel minor ingombro in metri quadri, ma non solo. Coltivando con sostegni che tengano la pianta in altezza si favorisce molto l’impollinazione e quindi la produzione. Inoltre la coltivazione verticale risparmia lavoro di sarchiatura e agevola anche la raccolta dei frutti.

Per questo bisogna predisporre tutori, si possono usare pali, tra cui tirare fili, stecche o reti. I supporti al cetriolo devono arrivare a 150 cm di altezza. A volte vengono utilizzate le recinzioni perimetrali degli orti o dei giardini per farvi arrampicare il nostro cetriolo rampicante.

cetrioli rampicanti

Sarchiatura, pacciamatura e irrigazione

Come tutte le cucurbitacee la pacciamatura è una pratica gradita al cetriolo, e anche all’orticoltore che evita un sacco di fatica nel sarchiare. Siccome la copertura riduce la traspirazione e tiene umido il suolo consente un risparmio d’acqua e quindi minor irrigazione.

Se non si pacciama bisogna ricordarsi di sarchiare periodicamente, zappettando il suolo dell’aiuola attorno ai cetrioli. Essendo una pianta rampicante tenuta in verticale è un lavoro che è sufficiente effettuare sporadicamente, molto meno impegnativo rispetto ad altre colture orticole più basse.

A livello di irrigazione i cetrioli amano abbondanza d’acqua, ma non il ristagno. Bisogna quindi irrigare spesso, tenendo se possibile un terreno costantemente umido (40-45% di umidità del terreno). L’aridità, anche per un breve periodo, oltre a mettere a rischio la salute della pianta rende il frutto amaro oppure provoca il suo svuotarsi all’interno.

Come potare il cetriolo: la cimatura

Il cetriolo è una pianta abbastanza esuberante nello sviluppo, per questo sulla maggior parte delle sue varietà è utile una potatura che ne indirizzi le energie verso una miglior produttività.

In genere il consiglio è di cimare le piante di cetriolo, andando a tagliare il fusto principale sopra la quinta foglia. Questa cimatura va a stimolare i rami orizzontali e accelera l’entrata in produzione della pianta.

Coltivare cetrioli in vaso

Il cetriolo si può coltivare anche in vaso, anche se non dobbiamo aspettarci gli stessi risultati della pianta messa a dimora nell’orto. Per ospitare questo ortaggio il terrazzo o balcone deve essere ben esposto al sole. Serve un contenitore sufficientemente dimensionato, sono ottimi i vasi geotessili, da riempire con un terriccio generico arricchito con compost e predisponendo un drenaggio a fondo vaso.

Bisogna comunque predisporre sostegni su cui far arrampicare la pianta e si deve prestare particolare cura a irrigazione e concimazione, apportando regolarmente acqua e rinnovando un paio di volte durante il ciclo colturale l’apporto di nutrimento.

Problematiche e difesa biologica

In ottica di coltivare cetrioli con metodo biologico è molto importante conoscere quali sono le possibili avversità di questa pianta, tenendo monitorato l’orto per individuare prontamente possibili minacce.

Un ruolo speciale nell’evitare problemi lo gioca la prevenzione, che passa per la cura del terreno e per la rotazione colturale. Il cetriolo nell’orto non deve seguire un’altra cucuribitacea (zucca, zucchina, melone, anguria o altre varietà di cetriolo) e non deve ripetersi sullo stesso terreno per 3-4 anni.

Malattie del cetriolo

Il cetriolo condivide le stesse malattie che colpiscono il melone. Tra queste ricordiamo in particolare la virosi chiamata appunto mosaico del cetriolo, e alcune malattie crittogame come botrite (muffa grigia), verticillium e pitium. Più che curare queste patologie in un orto biologico ci si concentra sull’evitarle e sul contrastarne la diffusione. Qualora si verifichino problemi è particolarmente importante rimuovere subito le parti di pianta malata.

meloni malati Guida Malattie di melone e cetriolo di Sara Petrucci

Insetti dannosi

Tra i parassiti gli afidi sono generalmente peggior nemico del cetriolo, in particolare la specie aphis gossypii o afide delle cucurbitacee. Nell’orto biologico il consiglio è di provare a tenerli lontani usando macerati vegetali repellenti (aglio, peperoncino, felce, rabarbaro,…) e ricorrere a trattamenti insetticidi solo in casi estremi e usando comunque solo prodotti ecocompatibili (sapone molle di potassio, olio di neem, macerato d’ortica). Per gli afidi sul cetriolo si può ricorrere anche alla potatura come mezzo per fermare un’infestazione, eliminando le parti colpite.

Oltre agli antipatici pidocchietti sul cetriolo possiamo trovare spesso altri due tipi di antipatici moscerini nocivi. Il ragnetto rosso, un acaro di piccola taglia, e le mosche bianche (aleurodidi).

Fisiopatie

Le fisiopatie sono problemi dovuti non ad agenti patogeni ma a condizioni avverse nell’ambiente, ad esempio il decolorarsi delle foglie per la carenza di alcuni elementi nutritivi o per un pH del suolo non adatto, che rende difficile la nutrizione dell’organismo vegetale.

Tipiche dei cetrioli sono fisiopatie che si manifestano sul frutto:

  • Svuotamento del frutto, che si presenta cavo all’interno, per carenza d’acqua.
  • Amarezza del frutto. Anche il sapore amaro è in genere segno di scarsa irrigazione.

La raccolta dei cetrioli

cetrioli verdi allungati

Raccolto. Per il cetriolo come per la zucchina vale la regola che raccogliendo si sprona la pianta a continuare a produrre, mentre lasciando frutti a invecchiare sulla pianta si perde molto, diminuendo anche la sua futura produttività.

Grado di maturazione. Il cetriolo di fatto si mangia acerbo, per cui anche quando è molto piccolo va benissimo da cogliere. Possiamo decidere di raccogliere il cetriolo a gusto, scegliendo se farlo quando è ancora piccolo o se lasciarlo ingrossare, una buona misura media per molte varietà è arrivare alla lunghezza di 20 cm. Comunque è importante prelevare il frutto prima che diventi di colore giallognolo, perdendo le spine. Questi sono i sintomi dell’invecchiamento del cetriolo, se li vedete avete già passato il momento migliore per cogliere la vostra verdura.

Periodo. La raccolta dei cetrioli avviene in genere a partire da inizio estate e procede poi per circa tre mesi, la pianta soffrendo i primi freddi smette di dar frutto in autunno.

Come fare i semi del cetriolo

Se ogni anno coltiviamo cetrioli nel nostro orto bio possiamo decidere di preservare i semi di cetriolo, in modo da averli disponibili per seminarli l’anno successivo e non dover acquistare semente. Se vogliamo preservare la varietà bisogna coltivare una sola tipologia di cetriolo e assicurarsi che nei dintorni non vi siano piante di altre varietà, altrimenti facilmente si verificheranno incroci. In alternativa possiamo procedere all’impollinazione manuale. Per fare semi di cetriolo è importante anche partire da varietà non ibride (vedi approfondimento su cosa sono gli ibridi F1).

A questo punto è semplice salvare le sementi: bisogna lasciare sulla pianta uno o più frutti fino alla completa maturazione, da qui bisogna estrarre i semi e poi pulirli dalla polpa e farli seccare. Attenzione a non cercar di prendere semi da un cetriolo verde da consumo: è ancora acerbo e non sono pronti.

Conservazione e utilizzo

Dopo il raccolto il cetriolo si conserva una decina di giorni in frigorifero. Si tratta di una verdura molto ricca d’acqua e per questo gradita d’estate, si mangia sostanzialmente solo cruda, buonissima in insalata.

Un consiglio per prepararlo valorizzandolo al meglio: dopo averlo tagliato a fettine e cosparso di sale lasciatelo qualche minuto a riposare: perderà un po’ d’acqua, insaporendosi… Diventa molto più buono.

Possiamo poi decidere di preparare i famosi cetriolini sott’aceto. Conviene senza dubbio cogliere i cetrioli precocemente, in modo da avere frutti di piccola dimensione. Altro ottimo sistema per conservarli è il sale, facendo un vasetto di salamoia. Potete leggere le istruzioni su come preparare i cetriolini in salamoia al meglio.

Dal punto di vista delle proprietà nutritive e i benefici ovviamente in primo luogo spicca per il contenuto di acqua, accompagnata da vitamina C, sali minerali e amminoacidi. Si tratta di una verdura molto sana e indicata ad aiutare l’organismo nel sopportare il caldo estivo. Si può impiegare anche in cosmesi per la cura della pelle, come ammorbidente e dopo sole.

Varietà di cetriolo

cetrioli spinosi

I cetrioli coltivati sono di svariate dimensioni e differiscono anche per colore della buccia. Le famiglie più comuni sono le varietà lunghe e lisce, come il  diffusissimo”lungo verde degli ortolani” o il “longo da china”, che si coltiva sempre in verticale. Ricordiamo poi le varietà più corte e tozze dalla buccia più spinosa, come il “white wonder”” e il piccolo “verde di Parigi”, ideali per i sottaceti.

Alcune varietà rinomate:

  • Cetriolo lungo verde “degli ortolani”. Cetriolo lungo per eccellenza, dalla buccia color verde scuro e poco spinata. Si tratta probabilmente della varietà più diffusa negli orti di tutta Europa.
  • Cetriolo tanja. Altra varietà di cetriolo a frutto lungo, sui 35 cm, con buccia liscia e verde, presente nel catalogo di sementi bio non ibride Arcoiris.
  • Cetriolo olandese. Varietà a buccia liscia, priva di spine e di un bel color verde intenso, frutto di una storica selezione avvenuta in Olanda. I frutti dei cetrioli olandesi sono piuttosto lunghi, tranquillamente oltre i 20/30 cm.
  • Cetriolo marketmore. Ottimo cetriolo spinoso dal frutto cilindrico piuttosto tozzo, color verde scuro, lunghezza circa 20 cm.
  • Cetriolo corto di Parigi. Frutti tozzi, di piccola pezzatura ma buon diametro, caratterizzati da una polpa bianca, soda e gustosa. Buccia abbastanza chiara e spinata. Si prestano moltissimo alle conserve.
  • Cetriolo bianco tortarello. Un’ottima scelta tra i cetrioli bianchi, completamente privo di spine e allungato.
  • Cetriolo giallo Gele Tros. Varietà antica dalla buccia giallo limone, meno acquoso dei cetrioli verdi o cetrioli bianchi coltivati di solito.
  • Cetriolo carosello di Polignano, cocomero pugliese o cetriolo melone. Varietà tradizionale della Puglia, frutto buonissimo, molto digeribile, dalla forma tonda. Questo cetriolo a livello botanico è un melone (cucumis melo), anche se come ortaggio viene classificato tra i cetrioli.

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