Gli asparagi non sono l’ortaggio più semplice da coltivare: richiede molto lavoro, in particolare la preparazione del terreno dove verranno piantate le zampe. Tuttavia lo sforzo viene ripagato da grandi soddisfazioni quando si arriva al raccolto dei turioni.
L’asparago è una pianta perenne: una volta realizzato l’impianto l’asparagiaia si mantiene per una decina d’anni, ed è abbastanza ingombrante in termini di spazio, per questo è una coltura poco diffusa in piccoli orti urbani, ma questo è un peccato perché quando a primavera spuntano i turioni è davvero emozionante.
Scopriamo come realizzare un’asparagiaia a partire dai rizomi (zampe d’asparago) oppure dai semi, proviamo a capire anche come gestire la coltivazione con metodi biologici, per arrivare al raccolto dei turioni. Ecco qui di seguito la guida con tutti i consigli utili per far crescere asparagi nell’orto.
La pianta dell’asparago
La pianta degli asparagi (Asparagus officinalis), è una specie perenne che viene spesso considerata nella famiglia delle liliacee, ossia parente di altre piante molto conosciute nell’orto, come aglio, porro e cipolla. Nelle ultime classificazioni la famiglia delle asparagaceae viene considerata una famiglia botanica a sé stante, che comprende oltre all’asparago comune anche varie specie di asparago selvatico (il più diffuso è l’Asparagus acutifolius) e anche il pungitopo (Ruscus aculeatus), mentre la salicornia, che viene chiamata asparago di mare, invece non c’entra ed è una pianta chenopodiacea (come gli spinaci e le biete).
Come fare un’asparagiaia
La prima cosa che dobbiamo sapere quando ci apprestiamo a seminare o piantare asparagi è che is tratta di una pianta che impiega qualche anno per entrare in produzione.
Non si raccoglie quindi nell’anno di impianto, come per la maggior parte delle verdure da orto. In compenso l’asparagiaia potrà essere mantenuta per diversi anni, anche 10 o più, senza dover fare un nuovo impianto ogni volta. Intraprendere la coltivazione degli asparagi è un po’ laborioso ma ne vale indubbiamente la pena: si tratta di una verdura dalle caratteristiche organolettiche straordinarie e con ottime proprietà nutrizionali, ed è una grande soddisfazione vedere i “turioni” di asparago crescere robusti e rigogliosi.
Gli asparagi si possono coltivare a partire dalle cosiddette “zampe” oppure partendo dal seme, fino a ottenere le piantine. Scopriamo quale metodo è conveniente.
Dove coltivare asparagi: clima e terreno adatti
Clima. La pianta dell’asparago predilige un clima senza eccessi di freddo e neppure di caldo, ma è abbastanza resistente e versatile. La posizione dell’aiuola dovrebbe essere ben soleggiata e non troppo esposta al vento.
Terreno. Una delle principali esigenze pedoclimatiche degli asparagi è un terreno ben drenante, se il suolo è argilloso o poco sciolto è necessario lavorarlo in modo che sia garantito uno sgrondo dell’acqua in eccesso.
Spazio richiesto. La coltura dell’asparago richiede molto spazio, anche per una produzione destinata al consumo famigliare bisogna mettere in conto diversi metri quadri di orto occupato.
Seminare gli asparagi
La coltivazione degli asparagi da seme è un poco più laboriosa. Quando si parte dal seme occorre cominciare in semenzaio a inizio primavera, per trapiantare poi a piantina formata in campo. Le piante di asparago vanno messe nel terreno quando il clima è già caldo (in genere a giugno).
Piantare le zampe
Le famose zampe d’asparago sono i rizomi della pianta di asparago, che si possono trovare in qualsiasi vivaio o garden center, oppure da amici ortisti che già hanno una coltivazione di asparagi.
Sicuramente sono più costose da acquistare rispetto ai semi, ma rendono decisamente più rapido e semplice impiantare la coltivazione e per questo può essere la scelta da preferire.
Le zampe si interrano nel terreno a inizio primavera: a partire da febbraio (zone calde) e per tutto marzo e aprile.
Piantare asparagi
Quando si realizza un’asparagiaia è importante tenere presente che si tratta di un impianto perenne, destinato a durare qualche anno. Per questo motivo è molto importante dedicare il giusto impegno all’impianto e lavorare per bene il terreno. Anche la concimazione deve essere realizzata con cura.
Lavorazione del suolo
Come anticipato il suolo deve essere drenante, per terreni pesanti possiamo decidere di mischiare sabbia e ammendanti (sostanza organica, zeolite) che possano migliorare le caratteristiche, rendendo il suolo più adatto alla coltura. Anche realizzare canali di scolo oppure rialzare le aiuole creando baulature (chiamate anche porche o prode in alcune zone) può essere di aiuto.
Essendo un impianto che dura parecchi anni l’asparagiaia giustifica il lavoro di realizzare aiuole rialzate, in modo da favorire il defluire dell’acqua ed evitare pericolosi ristagni nei periodi più piovosi. Dove il terreno è per natura drenante non è necessario intervenire con baulature, ma dove non lo è si consiglia di coltivare gli asparagi rialzando le aiuole.
La concimazione
All’impianto delle zampe d’asparago è fondamentale predisporre una ricca concimazione di fondo, che possa arricchire il terreno in modo da supportare diversi anni di coltivazione dell’asparago. Si consiglia di usare compost e letame maturo, che arricchiscono di sostanza organica oltre che di nutrienti, in ogni caso per una coltivazione biologica occorre impiegare concimi di origine naturale.
Sesto di impianto
L’asparago è una pianta ingombrante, come sesto di impianto occorre dare una buona distanza tra le file. In genere si tiene un metro tra una fila e l’altra e circa 35 cm tra una pianta e l’altra lungo la fila.
Come piantare
Quando si impianta l’asparagiaia conviene scavare circa 30 cm e depositare uno strato spesso una spanna circa di letame maturo, in mancanza di letame si può usare il compost, ottimo anche l’humus di lombrico. Sopra al concime mettiamo un piccolo strato di terra, su cui si appoggiano le zampe degli asparagi, che si ricoprono poi a loro volta con la terra (strato superficiale).
Se abbiamo le piantine si procede allo stesso modo con il compost, poi invece di interrare le zampe si trapianta. Se si vuole fare un’aiuola rialzata conviene invece che scavare fare una montagnetta che abbia gli stessi elementi (letame, terra, zampe, terra).
Dopo l’impianto delle zampe o il trapianto delle piantine di asparago si bagna bene il terreno per stimolare il radicamento.
Consociazioni e rotazioni
Consociazioni. Gli asparagi starebbero bene vicino alle carote, che respingono la mosca della cipolla, purtroppo essendo una coltura poliennale che richiede con l’andare del tempo molto spazio non è possibile tenere un’altra coltura abbastanza vicino da portare un reale beneficio di consociazione, si deve quindi tenere la coltura senza troppo badare al vicinato. Le consociazioni sono possibili durante i primi due anni di coltura, e si possono mettere vicino insalate, cucurbitacee (ovvero cetrioli, zucche, zucchine,…) e come si diceva le carote.
Rotazione. Le rotazioni colturali sono molto importanti per prevenire malattie. Gli asparagi non devono seguire le patate, visto che la presenza di tuberi favorisce patogeni come il mal vinato che creano gravi problemi all’asparagiaia.
Il ciclo colturale dell’asparagiaia
Primo anno di coltivazione:
- Febbraio-marzo: se si vuole partire dal seme si semina nelle vaschette del semenzaio.
- Febbraio-Aprile: se si parte dalle zampe si realizza l’impianto.
- Giugno: per chi ha fatto o comprato le piantine di asparago si trapiantano nell’orto.
- A partire da giugno: normali operazioni colturali (sarchiatura per evitare le infestanti, irrigazione se necessario). Non si toccano i turioni per tutto il primo anno: le piante devono svilupparsi e andare in fiore.
- Autunno (ottobre): si tagliano gli steli ingialliti e si sparge uno strato (3-4 cm) di letame o compost ben maturo. Questo protegge dalle gelate le piante e il loro apparato radicale, oltre a fornire nutrimento.
Secondo anno di coltivazione:
- Da marzo per tutto l’anno: costante operazione di diserbo dalle infestanti dell’asparagiaia, sarchiatura e quando necessario irrigazione.
- Primavera: si procede a un leggero rincalzo delle file.
- Giugno: I primi turioni di asparago si potranno raccogliere a distanza di due anni dall’impianto dell’asparagiaia, ovvero dopo la seconda primavera. Si tagliano quando la loro lunghezza supera i 10 cm, si lasciano i più sottili. Meglio non esagerare nella raccolta perché l’asparagiaia è ancora giovane e non è quindi in piena produzione.
- Autunno: si deve tagliare la parte aerea delle piante di asparago, per poi coprire con uno strato di terra e sopra compost (o letame ben maturo) preparandosi per l’inverno.
Dal terzo anno di coltivazione:
- Da marzo per tutto l’anno: solite operazioni colturali (sarchiatura costante, controllo erbacce, irrigazione solo in caso di terreno secco).
- Primavera: raccolta dei turioni di asparago (fino a giugno).
- Autunno: come sempre si sfalcia e concima.
Durata della coltivazione: L’asparago è una pianta a coltivazione poliennale, l’asparagiaia impiega due anni ad entrare in produzione, ma poi si può tenere per una dozzina d’anni. Se non ci sono problemi e viene tenuta bene la coltivazione si può tenere anche 15-20 anni. La durata si valuta in base alla produttività (le asparagiaie dopo una dozzina d’anni calano in produzione) e all’eventuale diffondersi di malattie funginee.
La coltivazione degli asparagi
Sarchiatura e controllo delle infestanti. Importantissimo tenere pulite le aiuole di asparagi nell’orto, evitando il proliferare di erbacce. Il lavoro più faticoso da fare nell’asparagiaia.
Rincalzo. In primavera risulta utile un piccolo rincalzo, in particolare se la coltivazione è a baulature.
Irrigazione. Gli asparagi si bagnano con costanza i primi due anni, dopo il radicamento e lo sviluppo delle piante non serve bagnare molto, soltanto bisogna evitare che il terreno secchi completamente. Importante in ogni caso non esagerare mai con le dosi d’acqua (piuttosto meglio fare frequenti irrigazioni con poca acqua).
Pacciamatura. Oltre a pacciamare con il compost per l’inverno, proteggendo dal freddo le radici, si può anche pensare a una pacciamatura primaverile che riduca il lavoro di diserbo manuale.
Imbianchimento
Per avere turioni di miglior qualità possiamo decidere di effettuare un imbianchimento, ossia coprire di terra i turioni in modo che non facciano fotosintesi e la carenza di clorofilla determina il colore biancastro, in questo modo i turioni restano più morbidi e non inverdiscono.
In questo modo si ottengono gli asparagi bianchi: non si tratta di una varietà botanica, ma semplicemente di asparagi comuni che vengono coperti per non avere fotosintesi.
Nell’orto domestico sono più semplici da coltivare i classici asparagi verdi, visto che ricoprire di terra le piante per ottenere il bianco è un lavoro impegnativo, si può però coprire con terra o in altro modo al fine di ottenere i turioni bianchi.
Raccogliere gli asparagi
L’asparago si raccoglie in primavera e produce in modo scalare, man mano che spuntano dal terreno i turioni.
Per il raccolto si scelgono i turioni che superano i 12 cm di altezza dal suolo, con un coltellino si tagliano qualche centimetro sotto il livello del terreno. Esiste anche un attrezzo apposito per raccogliere gli asparagi (il cogliasparagi). La raccolta generalmente dura da aprile a giugno.
Malattie dell’asparago
L’asparagiaia è soggetta ad alcune malattie, in particolare di origine fungina. Una buona coltivazione biologica prevede grande attenzione alla prevenzione dei problemi, tramite buone pratiche colturali, a cominciare dalla rotazione e dalla lavorazione del suolo. Il manifestarsi di patologie può essere motivo per togliere l’impianto e spostare l’asparagiaia.
- Mal vinato. Il fungo infetta la base della pianta, quindi le sue parti sotterranee e si manifesta per prima cosa su radici e rizomi, si nota poi alla base del turione. Si riconosce per una velatura di colore rossiccio a cui è dovuto il nome della malattia. Come molti problemi fungini anche il mal vinato in agricoltura biologica non ha molti rimedi che non siano rimuovere le piante infette. Il rischio di mal vinato aumenta se si coltiva l’asparago in seguito alle patate, a rape, sedano, carote o all’erba medica (alfalfa). Si previene anche strappando spesso le erbe spontanee, infatti il fungo attacca molte delle piante infestanti e da lì si diffonde facilmente all’asparago.
- Fusariosi. Il fusarium è un fungo che può attaccare le parti radicali e il rizoma dell’asparago. Si manifesta con ingiallimenti e avvizzimenti della pianta, oppure con marciumi radicali. Viene favorito dai ristagni di acqua, in particolare in caso di umidità unita a temperature miti. Di conseguenza in agricoltura biologica il consiglio è di prevenire studiando un terreno drenante, magari con aiuole rialzate.
- Ruggine. Malattia crittogamica che colpisce le parti aeree della pianta, si manifesta in macchie giallastre o rossastre, può determinare il disseccamento delle parti colpite. Come la fusariosi anche la ruggine colpisce l’asparago con un clima caldo umido. Se si individua subito è possibile contenerla rimuovendo tempestivamente le parti malate.
Insetti che colpiscono l’asparago
L’asparago può anche subire problemi causati da alcuni parassiti, anche se è meno soggetto rispetto alle patologie fungine.
- Mosca della cipolla (delia antiqua). Gli asparagi fanno parte della famiglia delle piante liliacee, parenti quindi delle cipolle. Questo genere di mosca viene respinta dalle piante di carota, ma non è una consociazione semplice, visto che l’asparagiaia si mantiene per anni. Scopri come difendersi dalla mosca della cipolla.
- Afidi. Gli afidi possono attaccare gli asparagi, determinando malformazioni nel portamento della pianta. Per difendere la coltivazione dagli afidi con metodo biologico ci sono varie strategie possibili, consiglio di leggere la nostra guida alla difesa dagli afidi.
- Piralide del mais.
Varietà di asparago
Quando parliamo di asparago coltivato, si intende l’asparago comune e non il suo parente selvatico (l’asparago spinoso).
Esistono molte varietà di asparago, alcune anche riconosciute con certificazioni DOP o IGP, come l’asparago bianco di Bassano e quello di Cimadolmo.
Importante precisare che quando si parla di asparago bianco e asparago verde in genere non è questione di varietà, ma di metodo di coltivazione. Il bianco si determina con la tecnica dell’imbianchimento, lasciando interrata la pianta che quindi non riesce a usare la luce per fare fotosintesi.
Ci sono però varietà di asparagi che tendono al viola e al rosa. Un esempio è l’asparago rosa di Mezzago, coltivato in Brianza, e l’asparago violetto di Albenga.
Proprietà degli asparagi
Gli asparagi sono un ortaggio molto sano e ricco di proprietà, lo capiamo già dal nome scientifico “asparago officinalis”. Sono ricchi di acqua e fibre, mentre hanno poche calorie. Hanno proprietà antiossidanti, contengono vitamine e sali minerali utili. Gli asparagi hanno un forte effetto diuretico, dovuto alla presenza di un amminoacido chiamato proprio asparagina.