L’echinacea è una pianta che possiamo classificare sia come ornamentale sia come officinale, dato che rispecchia le caratteristiche di entrambe le tipologie, con il suo splendido fiore e con le straordinarie proprietà benefiche.
La sua fioritura rosa è davvero splendida e anche molto amata anche dalle farfalle, anche solo per questa ragione merita di essere introdotta in giardino oppure in qualche angolo dell’orto. Oltre al suo aspetto l’echinacea purpurea è particolarmente ricercata per le sue proprietà fitoterapiche, poiché in opportune preparazioni ci aiuta prevenire influenze e raffreddori.
Scopriamo le caratteristiche della pianta e le tecniche di coltivazione che consentono di far fiorire questa specie officinale benefica, colorando di rosa l’orto, il giardino o anche il balcone.
Echinacea purpurea: la pianta
L’Echinacea purpurea, originaria del Nord America, è tra le specie più comuni che si possano trovare tra tutto il gruppo delle Echinacee, genere che comprende 9 specie distinte. Si tratta di una pianta erbacea poliennale dalle dimensioni piuttosto ridotte, e quindi facilmente coltivabile anche in spazi angusti e persino in vaso.
Dopo una lunga fioritura estiva, in autunno la parte area dissecca per poi rivegetare nella primavera successiva. L’echinacea appartiene alla famiglia delle composite o asteracee, la stessa che comprende ortaggi come lattuga, cicoria, endivia, girasole, cardo, e carciofo. In questa famiglia troviamo anche varie altre specie preziose in fitoterapia, come camomilla ed elicriso.
Il suo fiore è una sorta di grande margherita dai petali rosati, molto graziosa.
Terreno e clima ideali
L’echinacea si adatta facilmente ad ogni tipo di terreno, ma quelli fertili e ricchi di sostanza organica possono certamente garantire fioriture più generose. Quanto al clima, resiste bene sia al caldo estivo sia ai freddi invernali.
Seminare l’echinacea
L’echinacea può essere coltivata partendo direttamente dal seme, a primavera. In questo caso conviene fare il semenzaio e trapiantare le migliori piantine quando le temperature esterne hanno raggiunto circa 15-20 °C, più o meno quindi nello stesso periodo in cui negli orti si semina e si trapianta la maggior parte degli ortaggi a ciclo primaverile-estivo (pomodoro, fagiolo, melanzana, zucchina eccetera).
Le piantine devono essere trapiantate a distanze di circa 40 cm le une dalle altre e indicativamente in una superficie di un metro quadrato potranno starci circa 4 o 5 piantine, se ben disposte a quinconce, le quali saranno poi destinate ad espandersi e a volte a confluire praticamente insieme con le rispettive fioriture.
Data la sua natura poliennale, bisogna gestire l’echinacea in modo diverso dai fiori annuali come zinnie, tageti e cosmee: conviene trapiantarla in uno spazio dove siamo certi di volerla tenere a lungo.
Oltre alla semina, è possibile moltiplicare l’echinacea anche mediante la divisione dei cespi, tecnica molto utilizzata per le piante aromatiche e officinali perenni.
Come si coltiva
Durante la stagione primaverile e quella estiva dovremo dispensare alcune importanti cure all’echinacea, e in particolare:
- Irrigazioni: bisogna dare regolarmente acqua all’echinacea, ma poiché teme i ristagni idrici, bisogna prestare particolare attenzione ad evitarli.
- Controllo dell’erba spontanea: quando le piante sono ancora piccole, ma anche in seguito, è necessario provvedere a mantenere pulito lo spazio attorno ai piccoli cespugli di echinacea, eliminando l’erba spontanea manualmente o con attrezzi, oppure prevenendone direttamente la nascita mediante la pacciamatura.
- Eliminazione degli steli sfioriti: questa pratica è certamente valida per ragioni estetiche ma è ancora più utile per stimolare l’emissione di nuovi fiori.
- Taglio della parte area, in autunno, dopo il suo appassimento. Non bisogna temere, poiché ai primi tepori della nuova primavera vedremo spuntare nuovi germogli.
Avversità colturali
Le piantine di echinacea ancora piccole sono un cibo gradito dalle lumache, che possono divorarle facilmente. Conviene agire fin dai primi segnali, ovvero quando notiamo le piantine mangiucchiate e la bavetta di questi molluschi sui resti e nei paraggi. In tal caso bisogna agire mediante rimedi non inquinanti, come la distribuzione di cenere attorno alle piantine, le trappole fai da te alla birra o l’uso di un lumachicida ecologico contenente ortofosfato di ferro.
Utilizzo officinale dell’echinacea e proprietà
L’echinacea è una specie officinale contenuta in molte preparazioni medicinali e cosmetiche che si trovano in commercio, come ad esempio la tintura madre. Per ottenerli vengono utilizzati in diversi modi le radici della Echinacea angustifolia e i fiori dell’Echinacea purpurea.
In particolare, l’echinacea è di aiuto per il sistema immunitario, contribuendo a rinforzarlo nei confronti dell’influenza, come accennavamo. A questo scopo la troviamo ad esempio, all’interno di preparati omeopatici, o di pillole all’estratto di echinacea. A volte troviamo indicato questo fiore con l’appellativo “antibiotico naturale“, termine improprio ma indicativo delle proprietà benefiche di questa pianta.
I nativi americani utilizzavano preparati a base di radici di echinacea anche per favorire la cicatrizzazione delle ferite e per curare i morsi dei serpenti.
In ogni caso, prima dell’utilizzo di un qualche prodotto fitoterapico e base di echinacea è importante essere bene informati sulle proprietà e sulle controindicazioni e consultare il medico soprattutto in caso di dubbi.
Per esempio, pare che nei bambini possa scatenare delle reazioni allergiche, quindi sarebbe meglio evitarla, così come è sconsigliata in gravidanza e durante l’allattamento.
Si trovano anche infusi e decotti contenenti echinacea, ricavati generalmente dalle radici essiccate.
Infine, citiamo le sue applicazioni in ambito cosmetico, perché è un efficace purificante per la pelle e trova impiego in lozioni e creme.