pianta di tagete

Tagete: coltivare un fiore contro i nematodi

Aggiornato il 14.11.2024

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Tagete Tagetes L.

  • Distanza di trapianto 20x20 cm
  • Esposizione solare 4/5
  • Fabbisogno idrico 1/5
  • Difficoltà di coltivazione 1/5
  • Difficoltà di riconoscimento 1/5
pianta di tagete

Il tagete, conosciuto anche come garofano indiano, è un fiore dai colori sgargianti, disponibile in tonalità che spaziano per lo più tra il giallo il rosso intenso e in diverse varietà, dal fusto alto oppure nane.

Non è un fiore profumato, ma anzi ha un odore piuttosto sgradevole, tanto che sono state selezionate varietà inodore. Da vedere in compenso è veramente bello e si presta per questo a contesti ornamentali, sia in giardino che in vaso.

Nell’orto il tagete è interessante non solo per la sua presenza estetica ma soprattutto per le sue proprietà: si tratta di un fiore utile per due motivi. Il primo è che l’apparato radicale ha esudati sgraditi ai nematodi, per cui può essere utile ad allontanare dall’orto questi parassiti, il secondo motivo, comune a molti fiori, è che la fioritura può attrarre insetti impollinatori.

Per questo è d’uso mettere alcune piante di tagete tra le aiuole coltivate, in particolare si tratta di una pianta spesso consociata ai pomodori.

La coltivazione dei tageti

La pianta di tagete (Tagetes L.) fa parte della famiglia delle composite e asteracee, a cui appartengono molti fiori (ad esempio girasoli e calendula) ma anche ortaggi (ad esempio lattuga e carciofo).

tagete garofano indiano

Si semina in semenzaio nel mese di marzo, per poi trapiantarla nell’orto dopo circa un mese. Il periodo di trapianto è molto variabile, si tratta di una pianta che non ha problemi a essere trapiantata, anche quando è già sviluppata e fiorita possiamo decidere di spostarla.

Il tagete vive bene in tutti i tipi di suolo, si stabilisce persino su terreni sassosi, purché vi sia una buona esposizione al sole.

Ha poco bisogno di acqua, mentre non ama ristagno e umidità persistente, per cui è poco esigente anche in termini di irrigazione. Si tratta quindi di un fiore molto semplice da coltivare, che richiede poche accortezze.

Soprattutto nelle specie nane è bene tenere sarchiato il terreno, evitando che le infestanti possano soffocare il fiore.

Le varietà di tagete più diffuse sono annuali, la fioritura avviene da marzo a novembre, rallegrando di colore giardini e aiuole.

Nel nostro orto biologico il tagete è un fiore molto utile perché ha proprietà nematodicide, uccide i vermi nematodi, fastidiosi parassiti che temono le esalazioni radicali di questo fiore. Per questo può essere positivo avere delle piantine di tagete disseminate tra le aiole e le colture dell’orto. Si tratta di una classica consociazione consigliata in agricoltura sinergica. Come tutti i fiori il tagete fa anche l’ottimo servizio di attirare api, vespe e altri insetti impollinatori.

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