corbezzolo frutti

Corbezzolo: coltivare un frutto antico

Aggiornato il 16.11.2024

Corbezzolo Arbutus unedo

  • Distanza di trapianto 400-500x300-400 cm
  • Esposizione solare 4/5
  • Fabbisogno idrico 2/5
  • Difficoltà di coltivazione 2/5
  • Trapianto in orto da Ottobre a Maggio

Tipica essenza della macchia mediterranea, il corbezzolo (Arbutus unedo) è un cespuglio di aspetto gradevole, molto interessante da coltivare a scopo ornamentale ma anche con un intento produttivo, visto che produce abbondanti frutti commestibili, ricchi di proprietà nutritive.

Si tratta di una pianta sempreverde dal portamento piacevolmente disordinato, in autunno la troviamo carica di fiori e frutti che donano un tocco di allegria all’ambiente in cui è inserita. Possiamo coltivare il corbezzolo come esemplare isolato in giardino, ma anche come costituente di una siepe mista e poco folta, o inserirlo all’interno di un vero e proprio frutteto.

corbezzolo frutti

I frutti che produce questa pianta sono le corbezzole, non molto conosciute a causa del sapore poco dolce, non gradito a tutti, ma in compenso molto salutari per le loro proprietà nutritive. Per questo, specie dai frutti antichi e dimenticati come il corbezzolo andrebbero riscoperte e valorizzate. Anche perché nell’ottica di favorire la biodiversità vegetale è importante inserire nei nostri ambienti di coltivazione alcune specie di origine europea come questa, ben adattabili e rustiche nei confronti delle avversità.

Scopriamo qualcosa di più su questa specie, e proviamo a coltivarla ispirandoci al metodo biologico, al quale si presta molto bene.

Arbutus unedo: la pianta

Il corbezzolo è un arbusto sempreverde, appartenente alla famiglia delle Ericacee, e il suo nome botanico è Arbutus unedo. È imparentato con il mirtillo, con l’azalea e il rododendro, giusto per citare alcuni suoi famosi cugini. Si tratta di un frutto antico, conosciuto fin dall’antica Roma, anche se non ha mai goduto di grande fama.

Il corbezzolo ha una crescita molto lenta e raramente supera i 3 metri di altezza allo stato spontaneo, mentre quello coltivato, che riceve cure attente, arriva anche a 8 metri. In ogni caso è molto longevo.

La fioritura del corbezzolo è molto prolungata nel tempo e si sovrappone alla fruttificazione. I fiori hanno la forma di piccoli orci, tutti raggruppati in infiorescenze, di colore bianco, e sono piacevolmente profumati. I frutti sono delle bacche sferiche, inizialmente hanno colore verde giallognolo, poi virano al rosso verso la maturazione. In autunno-inverno possiamo trovare contemporaneamente fiori e frutti a diversi stadi di maturazione, per cui la pianta assume un aspetto molto gradevole e simpatico alla vista. Grazie alla presenza contemporanea dei colori verde, bianco e rosso, questa bella pianta viene associata simbolicamente al nostro Tricolore.

La corteccia del corbezzolo è di colore bruno rossastro e con la crescita della pianta tende a sfaldarsi, ha un aspetto singolare. Il legno è robusto e pesante, ottimo nel caso di utilizzo come legna da ardere.

corbezzole sulla pianta

Dove si può coltivare

Il corbezzolo è un arbusto mediterraneo, autoctono del nostro paese in cui possiamo trovarlo anche spontaneo. Come tutte le bacche anche i frutti di corbezzolo selvatico possono esser raccolti solo se si è certi di una corretta identificazione, per evitare di confondersi con altri frutti non commestibili o addirittura velenosi.  Se piantiamo invece un corbezzolo in giardino il problema non si pone.

Clima necessario alla coltivazione

La pianta di Arbutus unedo è abbastanza resistente al freddo, ma se si pianta in una zona a clima rigido meglio coprirla nell’inverno con teli di tessuto non tessuto, almeno per i primi 2 o 3 anni dalla messa a dimora.

Può stare in pianura e il collina, mentre oltre gli 800-1000 metri di altitudine in genere soffre.

Prima di piantare questo arbusto dobbiamo ricordare che si tratta di una specie amante del sole, quindi è importante assicurare una posizione soleggiata. Il corbezzolo soffre anche i venti freddi, e nelle zone molto esposte bisogna valutare anche la presenza o meno di eventuali frangivento.

Il terreno ideale

Contrariamente a quanto richiedono altre specie, ovvero terreni fertili e ricchi, il corbezzolo vegeta e produce discretamente anche su suoli magri e ricchi di scheletro. Però sicuramente rifugge il ristagno idrico, per cui è fondamentale assicurare il drenaggio del suolo mediante lavorazioni adeguate e una buona dotazione di sostanza organica, che rende soffici anche i terreni che tendono a compattarsi e formare le caratteristiche crepe.

Le altre specie della famiglia delle Ericacee richiedono terreni acidi e sono insofferenti al calcare, mentre il corbezzolo si mostra più adattabile, anche se sicuramente l’optimum è anche per lui un terreno con poco calcare e pH leggermente acido. Nel dubbio conviene predisporre un’analisi del terreno e nel caso di pH elevato correggerlo con zolfo oppure mettere almeno del terriccio per acidofile nella buca di impianto.

Piantare un corbezzolo

Per mettere a dimora un corbezzolo possiamo partire da piante acquistate in vivaio come nel caso delle altre specie da frutto più comuni, oppure riprodurre in proprio una piantina tramite talea, prelevando dei rametti da piante belle e sane e mettendoli a radicare. Con questo metodo sicuramente si impiega più tempo prima di avere la pianta pronta, e vale la pena farlo se la cosa ci appassiona particolarmente e se non abbiamo alcuna fretta.

Il periodo più indicato per la messa a dimora nelle zone a clima mite è l’autunno, mentre la primavera lo è in quelle più fredde.

Una volta scelta la posizione, bisogna scavare una buca abbastanza profonda, in modo tale che l’apparato radicale possa svilupparsi senza trovare ostacoli, in un terreno soffice. La terra della buca deve ricevere una concimazione di fondo a base di compost o letame, in entrambi i casi ben maturi, meglio se non buttati nella buca tali e quali ma miscelati prima agli strati più superficiali della terra di scavo, che idealmente sono da rimettere in superficie.

Come si coltiva

Dopo averla piantata dobbiamo prenderci cura della piantina e gestirla correttamente. Nel caso del corbezzolo fortunatamente non sono richieste molte accortezze e anche coltivare con metodi naturali è semplice.

Irrigazione

Le piante giovani, nei primi anni dalla messa a dimora, hanno bisogno di qualche intervento irriguo, soprattutto durante la stagione calda e in assenza di pioggia. Poi pian piano la pianta si irrobustisce e approfondisce il proprio apparato radicale, per cui potremo ridurre le irrigazioni, somministrandole con regolarità nei periodi caldi ed evitando sempre alla pianta di andare in stress idrico.

Concimazioni

Anche se il corbezzolo si accontenta di terreni poco ricchi, una buona quantità di sostanza organica è comunque importante per la sua crescita e la sua salute. Quindi oltre all’ammendante che si distribuisce al momento del trapianto, ogni primavera dovremo pensare a rabboccare il nutrimento, distribuendo dello stallatico sfarinato o pellettato, o anche del compost, in tutta la zona sotto chioma.

Pacciamatura

Dopo il trapianto risulta molto utile predisporre una buona pacciamatura sul terreno, ovvero stendere attorno al giovane fusto un ampio strato circolare di paglia, di fieno, di erba secca, alto circa 10 cm. La pacciamatura impedisce all’erba spontanea di germinare e di competere con la pianta per acqua ed elementi nutritivi e inoltre rallenta l’asciugatura del suolo, permettendo di ridurre gli interventi di irrigazione.

Impollinazione

I fiori del corbezzolo sono visitati molto volentieri dalle api, poiché sono ricchi di nettare e sono presenti nel periodo autunnale, quando sono carenti altre fioriture. Esiste infatti anche il miele di corbezzolo, dal sapore meno dolce rispetto ad altre tipologie molto più note, ma comunque delizioso e ricercato, adatto ad alcuni abbinamenti come al pecorino, ad esempio.

Il corbezzolo comunque è una pianta autofertile, la produzione avviene anche su esemplari isolati, anche se la presenza di più piante può migliorarne la quantità e la qualità.

fiori di corbezzolo

Evitare le malattie della pianta

Fortunatamente si tratta di una specie rustica, che difficilmente troviamo colpita da qualche patologia. Vale comunque la pena coinvolgere anche il corbezzolo nei trattamenti preventivi che si somministrano a tutte le piante, realizzati con prodotti naturali come quelli a base di decotti di equiseto o di propoli, che hanno un effetto generico rinforzante sulle piante.

Insetti dannosi

I corbezzoli possono essere colpiti dalle cocciniglie, che si tengono lontane preventivamente con macerati di felce o con oleato di propoli, o si debellano in modo più energico con trattamenti a base di olio bianco. In generale comunque se ogni tanto si pratica una potatura di alleggerimento della chioma, che la arieggia e la illumina, le cocciniglie risultano scoraggiate.

Gli afidi, altri insetti potenzialmente nocivi anche per il corbezzolo, si prevengono innanzitutto evitando di trattare con prodotti aggressivi che uccidono anche i loro predatori naturali. Possiamo allontanare gli afidi spruzzando estratti di ortica, di peperoncino piccante, di aglio, o sconfiggerli facendo trattamenti con sapone, sia il classico sapone di Marsiglia sia il sapone molle di potassio, acquistabile per uso agricolo anche nei centri di giardinaggio.

Come si pota il corbezzolo

Le potature della pianta di corbezzolo sono limitate, non dimentichiamo che si tratta di una pianta a crescita molto lenta.

Verso la fine dell’inverno possiamo tagliare i rami secchi e danneggiati dal freddo, o fare degli interventi semplicemente volti a tenere in ordine la forma della pianta e arieggiare la chioma come forma preventiva nei confronti delle patologie fungine e delle cocciniglie.

Coltivare corbezzolo in vaso

Possiamo coltivare anche in vaso il corbezzolo, sapendo che l’arbusto non raggiungerà grandi altezze. Dovremo comunque metterlo in vasi di almeno 40 cm di altezza, per fare in modo che abbia abbastanza terra per sviluppare un buon apparato radicale.

Il substrato deve essere ben drenante, quindi è opportuno scegliere del terriccio soffice mescolato a quello specifico per acidofile e ad un buon ammendante di fondo.

Le irrigazioni dovranno essere regolari, soprattutto nella stagione calda, considerando che la pianta in vaso non ha l’autonomia di una pianta in piena terra.

La raccolta dei frutti e delle foglie

fiori e frutti

Le corbezzole, chiamate anche albatre, impiegano addirittura un anno per arrivare a maturazione e sono frutti tondi dal diametro indicativo di 2 o 3 cm, che possiamo trovare raggruppati a grappoli sulla pianta.

Devono essere consumate al giusto grado di maturazione, che di solito viene raggiunto tra novembre e dicembre. Se sono ancora acerbe, infatti, contengono molti tannini, e “allappano” al gusto, ma sono altrettanto poco gradevoli quando sono troppo mature.

Non essendo frutti molto comuni è difficile trovarli nei supermercati, e per coloro che non ne apprezzano il sapore acidulo può essere interessante sapere che ci si possono preparare delle ottime marmellate. Oltre alla confetture si possono anche trasformare le corbezzole nel realizzare alcolici e liquori.

Ma del corbezzolo sono apprezzate anche le foglie, soprattutto quelle giovani raccolte in estate, perché sono ricche di sostanze dalle proprietà antisettiche, astringenti e depurative e le possiamo utilizzare per la preparazione di tisane per tutto l’anno, essiccandole e conservandole in un luogo asciutto.

I frutti del corbezzolo e le foglie hanno proprietà benefiche molto apprezzabili, in particolare dovute al contenuto di arbutina, utilissima alla flora intestinale.

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