Concimazione
Il letame: concimi naturali per l’orto biologico
Il letame è il concime più tradizionale in agricoltura, utilizzato da milleni per rendere più fertile il suolo e ancora oggi attuale per migliorare e ammendare il terreno dell’orto biologico.
Come tutti sanno il letame è composto dagli escrementi degli animali d’allevamento, in genere bovino ed equino, che si raccolgono insieme alla lettiera (paglia o segatura) e si lasciano maturare. Trattandosi di uno scarto per chi alleva si tratta di una materia disponibile a basso costo, ma molto preziosa dal punto di vista degli elementi nutritivi.
Il miglior letame per l’orto è quello di cavallo, che si può trovare fresco semplicemente chiedendo ai maneggi della vostra zona, anche quello bovino è comunque un ottimo fertilizzante. Le dosi di letame da utilizzare dipendono da molteplici fattori: caratteristiche e sfruttamento del terreno, esigenze della coltivazione, tipo di letame a disposizione. Per preparare bene il terreno dell’orto consiglio in media di mettere 3 o 4 kg al metro quadro ogni anno.
La maturazione del letame
Una cosa importantissima da sapere è che il letame non può essere impiegato subito, appena prodotto dall’animale, ma richiede un periodo di maturazione, che in genere avviene lasciando in cumulo la materia a riposare. Questo processo richiede qualche mese e serve a stabilizzare le deiezioni animali, che vengono processate da svariati microrganismi presenti in natura.
Mettere direttamente sul terreno il letame fresco avrebbe l’effetto di diffondere marciumi tra le piante, inoltre le deiezioni contengono spesso sementi ancora attive, per cui si porterebbero numerose infestanti nell’orto. Proprio per questo motivo il letame bisogna farlo maturare, lasciandolo riposare almeno quattro/sei mesi.
Perché il letame è ancora uno dei migliori concimi organici
Il letame contiene un’ottima quantità di elementi nutritivi necessari alle piante, e soprattutto contiene tutti e tre gli elementi principali che servono agli ortaggi per crescere sani. A voler essere pignoli il contenuto di potassio non è elevatissimo, ci sono alcune coltivazioni in cui può servire integrarlo, ma comunque il letame nella maggior parte dei casi può essere tranquillamente utilizzato come unico fertilizzante, infatti apporta azoto, fosforo e potassio, oltre a vari microelementi.
Oltre a fertilizzare, il letame ha una funzione anche ammendante: ossia apporta sostanza organica al suolo, favorendone le micro forme di vita e migliorandone la struttura. In parole povere con l’apporto di questo concime il terreno dell’orto diventa più soffice e tende meno a compattarsi, con un notevole risparmio di fatica nel lavorarlo, e trattiene meglio l’umidità.
Il letame è molto utile quindi per una concimazione di fondo ovvero quella che si fa ogni anno per ripristinare le sostanze e la materia organica sottratta raccogliendo ortaggi e che serve a mantenere la fertilità dell’orto.
Il letame biologico
Ovviamente il letame è un concime organico corretto per fare agricoltura biologica, bisogna però fare attenzione anche a come sono stati allevati gli animali e anche alla composizione delle lettiere (se c’è ad esempio segatura contenente colle o vernici) per poter esser sicuri che il letame sia veramente biologico e poterlo usare in un orto naturale.
Come usare il letame
Il letame si può usare nell’orto in diversi momenti, la cosa migliore è sempre e comunque metterlo prima di iniziare a coltivare, precedendo di almeno 10 giorni la semina o il trapianto delle piante orticole che vogliamo coltivare. Subito dopo averlo distribuito va incorporato nel terreno zappettandolo nei 15/20 cm di suolo, in modo da mantenere l’azoto. I periodi migliori per letamare l’orto sono fine febbraio-marzo (prima dei trapianti primaverili) e settembre-novembre (concimazione autunnale).
Bisogna aver cura di distribuire il letame quando è maturo. Usare il letame fresco vuol dire rischiare di danneggiare le piante per eccesso di azoto e favorire le malattie crittogame nell’orto, usarlo troppo stagionato vuol dire perdere in fertilità. Bisogna quindi scegliere il momento giusto per spandere il concime sul terreno, in modo tale che da un lato sia maturato correttamente, dall’altro sia ancora in grado di rilasciare gradualmente il nutrimento per le nostre verdure. Il letame maturo deve essere di colore scuro, non dev’essere troppo secco ma deve trattenere l’umido.
Quanto letame mettere nell’orto
E’ difficile stimare quanto letame serve nell’orto, in primo luogo dipende dalle caratteristiche del vostro terreno e da quanto questo è stato sfruttato, in secondo luogo dipende da cosa dovete coltivare: se si tratta di ortaggi esigenti, come le zucche o i pomodori, o di piante che si accontentano di meno nutrimenti, come le insalate o i legumi. Una buona concimazione di fondo annuale per un orto si può approssimare intorno ai 3-4 chili di letame al metro quadro. Per un orto di 100 metri quadri servirebbero quindi 3 o 4 quintali di letame.
Alternative al letame
Non sempre si ha a disposizione del letame, non tutti hanno una stalla o un maneggio a portata di mano. Inoltre per via degli odori in certi contesti di orto urbano o domestico non è il caso di fare cumuli di deiezioni animali nell’orto, per questo motivo bisogna cercare alternative, sempre organiche e bio.
- Il compost si può usare nella concimazione di fondo al posto del letame ma è meno ricco e quindi meno efficace come concime organico. L’odore è meno fastidioso ma c’è comunque, però è più facile da avere perché si può autoprodurlo.
- L’humus di lombrico ha tutte le caratteristiche positive del letame, migliorate ulteriormente dal lavoro dei lombrichi. E non puzza.
- Lo stallatico pellettato è comodo perché poco ingombrante, si tratta sempre letame essiccato e quindi concentrato. Però non fornisce molta sostanza organica quindi ottimo effetto fertilizzante ma scarso effetto ammendante.