Elicicoltura
Elicicoltura: costi e ricavi dell’allevamento di lumache
Da diversi anni a questa parte l’elicicoltura prende sempre più piede in Italia e nascono nuovi allevamenti di chiocciole.
La ragione è semplice: si tratta di un lavoro agricolo che permette di far fruttare un terreno ottenendo un discreto reddito ed è un’attività che si può iniziare con un investimento ridotto, infatti i costi per partire sono accessibili e non c’è necessità di macchinari particolari.
Non si tratta però di soldi facili: come in ogni attività agricola bisogna mettere in conto duro lavoro e imprevisti. Sul web si trovano molti articoli che spiegano come guadagnare allevando lumache, troppo spesso snocciolano cifre per far sembrare tutto facile. In realtà i numeri di questi presunti business plan sono quasi sempre poco attendibili: le variabili in gioco sono molte e non ha senso fare pianificazione economica astratta.
Se volete avere un’idea realistica della resa del vostro allevamento di lumache dovete in primo luogo calarvi nella vostra realtà e partire dalle peculiarità della zona e delle risorse che avete a disposizione. Potrà comunque essere utile avere alcuni termini di paragone su costi e ricavi dell’attività e qualche dato di riferimento: qui di seguito provo a elencare i principali investimenti necessari per iniziare l’attività e le prospettive di redditto da elicicoltura.
I dati che trovate in questo articolo sono relativi alla produzione di lumache da gastronomia, qualche indicazione sul loro prezzo di mercato e una stima della quantità di riproduttori e sementi necessaria per ogni recinto. Sono informazioni che possono essere utili a chi volesse pianificare un’attività in questo settore. Se state pensando di partire con l’allevamento di chiocciole consiglio di farvi consigliare da professionisti con esperienza.
Investimenti necessari
Terreno. Il primo impegno se si vuole iniziare è trovare il luogo in cui stabilire l’allevamento, chi non ha terra di proprietà dovrà comprare o affittare un terreno agricolo. Gli appezzamenti di terra non edificabile hanno oggi un valore di mercato molto basso, per l’acquisto si parla di pochi euro al metro quadro, con prezzi che variano molto in relazione alla zona geografica e alla posizione del terreno. Anche gli affitti agricoli hanno costi contenuti, capita di trovare persone che si accontentano della manutenzione del fondo e concedono terra in comodato d’uso gratuito. Per cominciare non servono metrature molto vaste, l’importante è avere accesso all’acqua e poter costruire recinzioni. E’ utile anche disporre di un capanno degli attrezzi in prossimità dell’appezzamento.
Recinzione esterna. La recinzione perimetrale è fondamentale nell’impianto elicicolo, protegge le chiocciole dall’ingresso di predatori quali topi e rettili in genere. Bisogna farla in lamiera, meglio se ondulata, che si compra a fogli singoli, e deve essere interrata per un minimo di 30 centimetri in profondità.
Recinti per le lumache. Oltre alla palizzata esterna occorrono recinti realizzati con la rete professionale Helitex HDPE, studiata appositamente per proteggere le chiocciole dai raggi ultravioletti, è anche anti bava ed anti fuga. Per approfondire potete leggere l’articolo su come realizzare la recinzione per le chiocciole. Il recinto standard ha misura di 46 x 3.5 metri e deve essere completato da un impianto di irrigazione.
Impianto di irrigazione. Poter bagnare i recinti delle lumache è molto importante. L’impianto di irrigazione per l’elicicoltura viene idealmente ubicato in alto e verte su un tubo in polietilene dove vengono applicati dei micro nebulizzatori, alla distanza l’uno dall’altro di 2,5 metri circa.
Acquisto dei riproduttori. La quantità di riproduttori selezionati e certificati da inserire all’interno di ogni recinto standard è di 30 kg. Come scritto sopra si considera standard la misura 46 x 3.5 metri, i recinti possono essere costruiti anche con dimensioni diverse, in questo caso la quantità di riproduttori verrà calcolata a numero in base ai metri quadri effettivi e rapportata al chilo.
Coltivazioni per le lumache. Occorre comprare le sementi di colture utili ad alimentare e ombreggiare le chiocciole, in particolare bietola da taglio e bietola da coste, che verranno seminate in primavera. Un recinto standard richiede una quantità di semi di circa 1.6 kg.
Attrezzi utili. Per gestire un allevamento elicicolo non servono moltissime attrezzature, bisogna comunque mantenere un’area verde e coltivare all’interno dei recinti. Per questo è utile un tosaerba o un decespugliatore e un motocoltivatore oppure un trattore di piccole dimensioni.
Imprevisti. Come tutti i lavori agricoli anche l’allevamento lumache può essere soggetto a problemi (malattie, parassiti, moria di chiocciole). Fortunatamente i nostri gasteropodi sono veramente molto resistenti e con poche accortezze si possono prevenire i problemi, approfonditi nel post dedicato alle avversità dell’impianto elicicolo.
Ricavi: quanto si guadagna
I ricavi di un impianto elicicolo sono direttamente proporzionali al numero dei recinti creati e quindi alle dimensioni dell’allevamento. Oltre alla capacità di far riprodurre le chiocciole i profitti dell’azienda agricola dipendono anche dalla sua capacità di raggiungere canali di vendita interessanti.
Vendita della carne per gastronomia. Ogni recinto di dimensioni standard produce al netto circa 200 chilogrammi di prodotto ogni stagione. Le chiocciole sono quotate a livello nazionale da un minimo di euro 4,50/kg. (vendita all’ingrosso) fino ad un massimo di euro 12,00/kg (in caso di vendita al dettaglio). Nel mezzo ci sono tutti gli altri canali gastronomici di vendita quali: ristoranti, sagre, negozi, macellerie, pescherie, alimentari, catering, fiere, mercati e via dicendo. Per approfondire questo discorso si può leggere l’articolo su come vendere la carne di chiocciola.
Bava di lumaca. Un altro ricavo molto importante legato all’elicicoltura può essere il mercato della bava di lumaca, sostanza molto richiesta in cosmesi, ma di questo parleremo meglio prossimamente.
Altri ricavi. Le principali fonti di reddito per chi alleva lumache sono certamente la carne e la bava, recentemente si inizia a parlare anche della vendita di uova, il cosiddetto caviale di lumaca.
Articolo scritto da Matteo Cereda con il contributo tecnico di Ambra Cantoni, di La Lumaca, esperta in elicicoltura.