Coltivazione
Patate: lavorazione del suolo con il motocoltivatore
Per avere delle buone patate è fondamentale preparare per bene il suolo.
Un buon terreno è la chiave di ogni coltivazione, una regola che vale doppiamente per colture da tubero come le patate, visto che sotto terra troviamo proprio la parte di pianta che ci interessa raccogliere.
Scopriamo come preparare per bene il campo prima della semina delle patate, in particolare vediamo come utilizzare un motocoltivatore per effettuare le lavorazioni necessarie, senza troppa fatica e al tempo stesso rispettando la naturale fertilità del suolo.
Quando usare il motocoltivatore
Le patate sono una coltura che, avendo spazio a disposizione, possiamo decidere di coltivare su superfici medio grandi, anche per il consumo famigliare. Infatti i tuberi durano mesi: se otteniamo un raccolto generoso ne potremo avere per tutto l’anno.
Per questo motivo può essere utile meccanizzare alcune lavorazioni, risparmiando la fatica di lavorare tutto con attrezzi manuali. Il motocoltivatore può essere il macchinario adatto per chi non ha un’estensione tale da giustificare un trattore vero e proprio.
Consiglio il motocoltivatore perché è decisamente più versatile rispetto a una motozappa, sia in fase di lavorazione del terreno, che per altre operazioni importanti da fare coltivando patate.
Possiamo impiegare il motocoltivatore con diversi applicativi in vari passaggi:
- Preparazione del suolo. Applicativi: fresa, aratro rotativo, vangatrice, coltivatore a denti fissi.
- Semina, per aprire solchi, con assolcatore.
- Rincalzare le piante e gestire l’interfila, con fresa e assolcatore.
- Raccogliere i tuberi, con scavapatate.
Il momento più delicato tra questi è il primo: la lavorazione del suolo. In questa fase ci si gioca gran parte del risultato finale ed è anche il momento in cui sovente vengono fatti errori. Andiamo quindi ad approfondire come deve essere un buon terreno per le patate e come ottenerlo anche con mezzi meccanici.
Questo articolo nasce in collaborazione con Bertolini, azienda che è un punto di riferimento in Italia per motozappe e motocoltivatori. L’intento non è raccontarvi come sono fatti i motocoltivatori Bertolini (trovate tutte le informazioni sul sito dell’azienda) ma dare spunti utili per utilizzarli nel migliore dei modi, in particolare in un contesto di agricoltura quanto più possibile naturale ed ecosostenibile. Scopriremo alcuni applicativi poco conosciuti, ma utilissimi.
Quale terreno occorre alle patate
Le patate hanno bisogno di un suolo sciolto, drenante, ricco di sostanza organica. Dal punto di vista dei nutrienti si tratta di una pianta piuttosto esigente, per cui sarà utile fertilizzare (vi rimando all’articolo sulla concimazione per approfondire).
Con la lavorazione i nostri obiettivi saranno principalmente tre:
- Permettere all’acqua di drenare facilmente (evitare che piogge forti provochino ristagni, che farebbero marcire i tuberi). A questo scopo è utile arrivare in profondità. Non c’è una regola su quanto a fondo: dipende dal nostro suolo.
- Smuovere il terreno dove le patate formeranno tuberi e radici, perché si presenti soffice. Possiamo accontentarci a questo scopo di circa 15 cm.
- Incorporare fertilizzanti e ammendanti, idealmente nei primi 5-10 cm di suolo.
Nel lavorare il terreno dobbiamo ricordarci che il suolo è vivo, abitato da una serie di microrganismi utilissimi per le piante, che andrebbero disturbati il meno possibile. Quando una lavorazione (ad esempio aratura o vangatura) “ribalta” fette di terreno e porta gli strati superficiali in profondità e viceversa, crea danno ai microrganismi, cercheremo quindi di limitare allo stretto indispensabile questo tipo di scompensi.
Quando preparare il terreno per le patate
Le patate si piantano in genere a inizio primavera, per tradizione il 19 marzo, giorno di San Giuseppe. La cosa migliore è lavorare il terreno almeno 10 giorni prima, per cui si prepara in genere a fine inverno.
Possiamo scegliere anche di fare una lavorazione autunnale, accompagnata dalla concimazione di fondo, il freddo aiuterà a migliorare il suolo, per cui poi prima della semina basterà smuoverlo appena.
Come preparare il terreno con il motocoltivatore
Non esiste un metodo di lavorazione che sia il migliore in generale. A seconda del tipo di terreno e delle risorse che abbiamo a disposizione dobbiamo scegliere cosa fare.
Qui di seguito vediamo tre tipi di lavorazione che possiamo effettuare con un semplice motocoltivatore, osservando pregi e difetti.
Vi lascio per prima cosa un video dove potete vedere gli attrezzi al lavoro, commentati da Pietro Isolan.
Fresare il suolo
La fresa è l’attrezzo più diffuso e conosciuto, viene fornito di serie con il motocoltivatore. Molti la utilizzano come unico strumento di preparazione dell’orto.
Con le sue lame sminuzza accuratamente le zolle, presentando una superficie omogenea e uniforme, dove sarà semplice aprire un solco.
Teniamo conto però che non lavora molto a fondo e che porta anche alcuni aspetti negativi.
Dobbiamo fare attenzione in particolare a non commettere tre errori:
- Polverizzare il suolo. Passare troppo spesso la fresa può creare uno strato supericiale polveroso, che si compatta poi con le prime piogge.
- Creare la suola di lavorazione. La fresatura tende anche a creare uno strato compatto sotterraneo, dove finisce la sua profondità di lavorazione. Questa suola ostacola il drenaggio dell’acqua.
- Moltiplicare le infestanti. Se abbiamo una presenza critica di specie infestanti come gramigna e convolvolo dobbiamo fare attenzione, perché la fresa le sminuzza in pezzi, che sono in grado di radicare moltiplicando il problema.
Per evitare questi problemi è bene limitare la fresa a un paio di interventi all’anno e possibilmente alternarla ad altre lavorazioni (ad esempio si può periodicamente chiamare un terzista con un ripuntatore su una grande superficie, oppure arieggiare con forca vanga su spazi più piccoli).
Aratro rotativo
L’aratro rotativo è molto interessante: ha un sistema simile a quello della fresa ma lavora più in verticale, per cui non ha lo stesso effetto “polverizzante” e arriva un poco più a fondo.
Lascia il terreno un po’ grossolano, ma pronto comunque per la semina: può essere un ottimo sistema per preparare alla coltivazione di patate con un unico attrezzo.
Caratteristica interessante è che è un attrezzo in grado di spostare terra sul lato creando letti di coltivazione rialzati.
Richiede un motocoltivatore piuttosto potente, dai 10 cavalli.
Vangatrice da motocoltivatore
La vangatrice meccanica è probabilmente l’attrezzo più indicato per le patate. Simula lo stesso lavoro della vanga, quindi entra nel terreno in verticale, dissodando senza creare suola e rispettando il suolo. Lavora benissimo anche su suolo pesante.
Si applica a motocoltivatori dagli 8 cavalli di potenza.