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Litotamnio: nutrire le piante con le alghe

Aggiornato il 19.11.2024

Il litotamnio è una farina calcarea ottenuta da una specie di alga rossa e quindi totalmente naturale, in agricoltura si può impiegare a diversi scopi e risulta particolarmente interessante nelle coltivazioni biologiche.

Si tratta di una sostanza molto valida e versatile, con tanti utilizzi: trova impiego nella concimazione, nella correzione del pH dei suoli acidi e anche nella difesa delle colture da parassiti e malattie. Inoltre ha altre funzioni positive, come avremo modo di approfondire in seguito. Nell’orto ad esempio risulta utilissimo come concimazione per i pomodori, visto che il suo contenuto di calcio aiuta a prevenire il marciume apicale.

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Scopriamo che cos’è il litotamnio e come possiamo impiegarlo al meglio nel nostro orto o nel frutteto, valorizzandone al meglio le potenzialità, senza inquinare l’ambiente e puntando a raccolti soddisfacenti e qualitativamente buoni.

Che cos’è il litotamnio

Il litotamnio è un prodotto di origine marina e di natura calcarea, in commercio lo troviamo sotto forma di farina, derivante dalla macinazione molto fine di alghe rosse calcaree della specie Lithotamnium calcareum, presente nelle coste della Bretagna. Possiamo anche sentirlo menzionare semplicemente come “farina di alghe calcaree”, o “calcare di alghe”.

Composizione chimica

La composizione del litotmanio è la seguente: 80% Carbonato di calcio, 10-15% magnesio e una piccola percentuale di altri elementi chimici, ovvero preziosi microelementi che concorrono alla nutrizione del terreno.

Per questo possiamo scegliere il litotamnio come concime naturale per l’orto e, vista la sua natura calcarea, come correttore per terreni acidi.

Usi del litotamnio in agricoltura

Il litotamnio, utilizzato in campo agricolo, può essere impiegato sia distribuendolo nel terreno come fertilizzante o per la correzione del pH troppo acido, sia come fitostimolante e nella prevenzione di alcune avversità delle piante.

Non è molto economico da acquistare, ma fortunatamente in commercio si trovano confezioni di piccole dimensioni, capaci di soddisfare le esigenze di superfici di terreno ridotte ad uso privato.

Litotamnio come concime


Grazie al suo contenuto prezioso di calcio, di magnesio e di microelementi, possiamo utilizzare il Litotamnio nella concimazione naturale del terreno, distribuendolo direttamente in manciate parsimoniose sulla superficie che si coltiva oppure aggiungendolo sul cumulo di compostaggio, al quale apporta microelementi e ha anche l’effetto di ridurre gli eventuali cattivi odori.
Se vogliamo usare il litotamnio per concimare l’orto non dobbiamo considerarlo un fertilizzante completo, quindi non si deve impiegare in sostituzione del classico letame, compost o stallatico secco, la farina di alghe è piuttosto un integratore aggiuntivo che apporta una serie di microelementi utili e in particolare i già citati calcio e magnesio.
L’uso come concime è particolarmente utile alla coltivazione del pomodoro, nella prevenzione del marciume apicale, che si verifica in condizioni di carenza di calcio. Attenzione invece a dosare il litotamnio con molta parsimonia su terreni destinati a piante acidofile, quali i frutti di bosco, le ortensie e gli agrumi.
Questa farina di alghe svolge anche un’azione di stimolo all’attività biologica del terreno, e infatti risulta prezioso quando c’è la necessità di ripristinare la vitalità di terreni molto sfruttati, per esempio da coltivazioni convenzionali molto intensive.


Correzione del pH del terreno


La ricchezza di calcio rende il litotamnio un valido correttore naturale dei terreni a pH acido, innalzandolo. Conviene quindi non abusarne nel caso di terreno alcalino, come non bisogna esagerare infatti con la cenere di legna, altro fertilizzante naturale ricco di calcio.


Effetto antiparassitario e fitostmolante


Come fitostimolante, il litotamnio favorisce la crescita della parte aerea delle piante e ha un effetto corroborante in generale sull’organismo vegetale. In questo modo la farina di alghe rosse concorre a rafforzare i meccanismi naturali di autodifesa dei vegetali, rendendoli più resistenti alle avversità che li colpiscono.
In particolare, risulta molto utile per:
Prevenire le malattie fungine, in quanto funge da barriera naturale alla penetrazione dei patogeni.
Scoraggiare gli attacchi di insetti masticatori: grazie al velo sottile di particelle (che per gli insetti risulta invece grande e fastidioso), provoca un effetto abrasivo sull’apparato boccale di insetti come larve e adulti della dorifora della patata, che si trovano di conseguenza ostacolati nella loro attività trofica. La presenza di farina di alghe sulla vegetazione impedisce anche l’ovideposizione di questo e altri parassiti. In sostanza si tratta di un ruolo simile a quello svolto da polveri di roccia quali caolino e zeoliti.
Altri impieghi agricoli
Il litotamnio trova anche altri impieghi in agricoltura, quali:
Ingrediente per la preparazione delle varie paste per tronchi, molto utilizzate in agricoltura biodinamica per la difesa degli alberi da frutto e di cui esistono diverse tipologie.
Ingrediente eventuale per la preparazione della poltiglia di inzaffardatura delle radici, pratica che si può realizzare prima della messa a dimora delle specie arboree e arbustive per favorirne l’attecchimento.
Ingrediente del NAB, poltiglia utilizzabile in agricoltura biologica che, su 100 litri totali, è composta da 1 kg di litotamnio, 400 grammi di bentonite, 400 grammi di solfato di rame, a cui aggiungere, dopo la miscelazione, anche olio di lino, silicato di sodio, propoli. La miscela NAB si usa come antiparassitario, per esempio sul frutteto, dalla schiusura delle gemme.
Integratore alimentare per galline ovaiole: questo è un aspetto che esce dall’ambito delle coltivazioni vegetali, ma che ci può sempre risultare utile da sapere in quanto molte persone che coltivano hanno anche un proprio pollaio. Il calcio infatti è un elemento molto importante nella dieta delle ovaiole, proprio perché è contenuto nel guscio delle uova.
Come usare il litotamnio nell’orto
Il litotamnio può essere utilizzato come concime, distribuendone alcune manciate sul terreno oppure per applicazioni fogliari, e quindi previa sospensione in acqua della polvere.
Dosaggio
Per le distribuzioni sul terreno come fertilizzante o correttivi del ph acido si possono stimare circa 300 kg/ettaro di litotamnio, per cui 3 kg per 100 metri quadri di orto.
Per nebulizzare la sospensione sulla parte aerea delle piante invece si mette la polvere in acqua, nelle dosi di circa 4-5 kg/hl, miscelando molto bene, e nebulizzando il getto per garantire una copertura totale e omogenea del fogliame. Ci possono risultare molto utili delle pompe elettriche a spalla o, se il terreno è più grande, quelle a carriola, altrimenti anche delle irroratrici nel caso si lavori a livello aziendale.
Quando trattare
Per i trattamenti fogliari è sempre bene scegliere le ore più fresche della giornata per eseguire i trattamenti, quindi il mattino presto o la sera. Dopo ogni pioggia dovremo ripetere il trattamento perché naturalmente il prodotto viene dilavato via dalla vegetazione. Perché l’azione preventiva e corroborante del litotamnio sia efficace, dovremo fare più interventi durante il ciclo delle piante, ma sempre senza esagerare, per non correre il rischio di mandare in asfissia le piante, soprattutto nelle colture in serra.
Per le distribuzioni sul terreno csi interviene in fase di lavorazione del suolo.
Precauzioni nell’uso
Trattandosi di una polvere molto fine, bisogna evitarne l’inalazione e optare per trattamenti in sospensione acquosa.
È sempre opportuno indossare guanti e indumenti a maniche lunghe e leggere prima l’etichetta del prodotto acquistato, anche se non è una sostanza ad effetti tossici né inquinanti.


Il litotamnio in agricoltura biologica certificata


L’uso del litotamnio nell’agricoltura biologica certificata è ammesso, in particolare figura elencato come fertilizzante. Lo si trova per l’appunto nell’allegato I del Reg CE 889/08:
Concimi, ammendanti e nutrienti di cui all’art. 3, paragrafo 1, e all’articolo 6 quinquies, paragrafo 2”. Nell’allegato non viene espressamente fatto riferimento al litotamnio ma a “alghe e prodotti a base di alghe”.
Nella colonna a fianco, quella relativa alla descrizione, ai requisiti di composizione e alle condizioni per l’uso, viene specificato che i prodotti a base di alghe sono ammessi
Se ottenuti direttamente mediante: Processi fisici comprendenti disidratazione, congelamento e macinazione; estrazione con acqua o soluzione acquosa acida e/o alcalina; fermentazione”.

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