La natura offre molti rimedi naturali che possono rivelarsi preziosi per garantire salute e benessere all’organismo, l’uomo ha sempre cercato e utilizzato le proprietà curative presenti nelle piante, dalla medicina antica tradizionale di ogni cultura fino alla moderna fitoterapia.
Molte specie aromatiche coltivate hanno proprietà interessanti, ad esempio balsamiche, antinfiammatorie e depurative. Anche tra piante spontanee possiamo trovare erbe officinali.
Bisogna avere un approccio attento nel riconoscimento e nel corretto utilizzo di questi rimedi naturali, che possono avere controindicazioni e interferire con medicine tradizionali. Per questo vanno impiegati con consapevolezza e senza dimenticare che per tutto quello che concerne la salute è importante farsi assistere da un medico.
Definizione di erbe officinali
Il termine “officinali” si riferisce alle antiche officine botaniche dei mastri speziali, che svolgevano un tempo il ruolo che hanno oggi le farmacie, ovvero fornire rimedi per i vari malanni. Mentre oggi i farmaci sono sviluppati in laboratori la medicina antica era più strettamente legata alla botanica, per cui ci si curava prevalentemente con le piante.
Le piante officinali sono quindi quelle che possono avere proprietà curative o preventive.
Se vogliamo una definizione ufficiale possiamo far riferimento a quella dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) per il termine “pianta medicinale”:
Si considera pianta medicinale ogni vegetale che contenga, in uno o più dei suoi organi, sostanze che possono essere utilizzate a fini terapeutici o preventivi, o che sono precursori di emisintesi chemio-farmaceutiche.
Organizzazione Mondiale della Sanità
Stabilire nel concreto quali sono le erbe effettivamente medicinali non è scontato e per questo gli elenchi di piante officinali possono differire da un paese all’altro.
Parlando di “erbe officinali” ci si riferisce in genere a piante arbustive di piccola taglia, come le aromatiche, mentre ”piante officinali” è un termine più ampio che accoglie anche alberi di alto fusto.
Il termine “erba aromatica” non è un sinonimo di “erba officinale”, perché fa riferimento all’uso culinario e non a quello curativo. Tuttavia praticamente tutte le piante aromatiche, che hanno un forte contenuto di oli essenziali hanno anche proprietà di interesse fitoterapico.
Coltivare le erbe officinali
Moltissime piante officinali possono essere coltivate. La tecnica di coltivazione è differente a seconda della specie e per questo non avrebbe senso fare un discorso in generale. Ci sono sia officinali perenni, sia piante annuali che vanno riseminate ogni anno.
Nell’elenco sopra riportato troviamo una lunga lista di erbe e piante d’interesse medicinale, alcuni nomi sono cliccabili e rimandano alle indicazioni su come coltivare ognuna di queste specie.
In linea generale possiamo ricordare che per avere un raccolto di qualità è importante che il terreno abbia tutte le sostanze necessarie perché la pianta possa sviluppare i propri principi attivi e accumulare nelle foglie le sostanze che le conferiscono le sue proprietà.
In molti casi è fondamentale anche il periodo di raccolta e il metodo di conservazione e utilizzo delle parti di pianta di nostro interesse.
Tempo balsamico e periodo di raccolta
Nella coltivazione è spesso importante il periodo di raccolta, perché molte piante officinali hanno un tempo balsamico determinato.
Il tempo balsamico è il periodo in cui la presenza di principi attivi è maggiore e può essere variabile a seconda delle condizioni pedoclimatiche.
Piante officinali spontanee
Le piante medicinali non sono solo quelle coltivate: possiamo trovare in natura allo stato spontaneo una grande varietà di specie che hanno proprietà curative interessanti. Per raccogliere le piante officinali spontanee in tutta sicurezza è fondamentale essere esperti nel riconoscimento, evitando di sbagliare e magari confondere le piante medicinali con altre specie vegetali che possono essere invece tossiche o velenose.
Il periodo balsamico è importante anche nella raccolta delle spontanee, tanto quanto per le piante medicinali coltivate.
Parti di pianta interessanti
L’insieme di sostanze utili in una pianta viene definito fitocomplesso. Le specie officinali non sono tutte uguali: ciascuna ha una o più parti di pianta che contengono i principi attivi e che quindi interessano a scopo di fitoterapia. Le parti da raccogliere possono essere:
- Foglie
- Frutti
- Semi
- Fiori
- Boccioli florali
- Radici
- Corteccia
- Legno
Come conservare e utilizzare le officinali
I metodi di conservazione e di impiego delle officinali sono molteplici, ogni pianta si presta a essere utilizzata in modi diversi.
Essiccazione
Essiccare le aromatiche mediante sole, ventilazione o calore è uno dei più diffusi e antichi metodi per conservarle. Le erbe essiccate si possono poi impiegare in vari metodi, a partire da infusi e decotti. L’essiccazione è quindi un primo metodo di conservazione post raccolto.
Gli oli essenziali e idrolati
L’olio essenziale è un miscuglio oleoso ottenuto per spremitura o distillazione da un’unica specie vegetale, che ne mantiene alcune caratteristiche organolettiche. Dagli oli essenziali si ottengono gli idrolati (o acque aromatiche).
La tintura madre
La tintura madre è un’estrazione idroalcolica utilizzata in fitoterapia. Il procedimento estrae le sostanze utili sfruttando la capacità estrattiva dell’alcool e per questo consente di ottenere un’alta concentrazione di principi attivi. La tintura viene definita “madre” perché è punto di partenza per molti derivati.
Idroliti
Gli idroliti sono estrazioni di sostanze dalle piante officinali effettuate con acqua, si ottengono quindi in questo modo solo sostanze idrosolubili.
Oleoliti e acetoliti
Come si intuisce dal nome gli oleoliti sono estrazioni che impiegano l’olio, mentre gli acetoliti impiegano l’aceto. Ciascuno di questi metodi estrae sostanze diversamente e può essere più o meno indicato per diverse specie.
Tisane: infusi e decotti
La tisana fa parte degli idroliti, ed è uno dei più tradizionali e diffusi metodi per beneficiare delle proprietà delle piante officinali.
Si tratta di una bevanda calda ottenuta da parti di pianta triturate ed essiccate. Possiamo ottenerla tramite infusione, versando acqua bollente sul materiale vegetale secco, oppure con decotto, quando il materiale vegetale viene messo in acqua fredda e portato a ebollizione.
Sciroppi
Lo sciroppo è una soluzione di acqua e zucchero, caratterizzata da un’elevata viscosità. Si tratta di un metodo per conservare le proprietà di diverse piante in una formula utile a realizzare bevande all’occorrenza, tramite la diluizione in una maggior quantità d’acqua.
Proprietà delle piante
Ogni pianta officinale ha effetti positivi differenti, ecco alcune delle proprietà più diffuse in fitoterapia con qualche esempio di piante utili.
- Antiossidante (mirtillo, ribes nero)
- Antireumatica (arnica, artiglio del diavolo, ortica)
- Antisettica (assenzio, liquirizia, iperico, mirto, origano)
- Astringente (arancio, limone, mirtillo, iperico)
- Balsamica (eucalipto, menta, mirto, rosmarino)
- Calmante dei dolori addominali (achillea, calendula, origano, ruta)
- Cicatrizzante (borsa del pastore, bardana)
- Depurativa (bardana, mais, parietaria, prezzemolo, tarassaco)
- Diuretica (erica, equiseto, mais, parietaria, acetosella)
- Digestiva (cannella, finocchietto, ginepro, limone, anice)
- Disinfettante (basilico, camomilla, pino mugo, tea tree)
- Emolliente (camomilla, calendula, rucola, primula)
- Espettorante (eucalipto, liquirizia, malva, pepe nero)
- Gastroprotettrice (aloe vera, malva, camomilla, altea)
- Immunostimolante (echinacea, ginseng, rosa canina)
- Lassativa (fico, ricino, rabarbaro)
- Lenitiva (arnica, aloe vera, calendula, iperico)
- Rilassante (biancospino, fico, luppolo, melissa)
- Tonica (cannella, liquirizia, menta, rucola)