Nell’orto troviamo tante erbe infestanti, che vengono spesso chiamate erbacce, ma in natura non esiste nulla di inutile. Le erbe spontanee sono una risorsa: è molto utile imparare a riconoscerle.
Qui di seguito vediamo alcune erbe spontanee commestibili che possiamo raccogliere. Si tratta di piante buone e salutari. Essendo piante infestanti si diffondono facilmente e permettono di portare in tavola sapori particolari e spesso deliziosi.
Erbe spontanee commestibili
Raccogliere erbe spontanee mangerecce
Non tutti sanno che i prati incolti sono ricchi di esemplari vegetali mangerecci: molte erbe spontanee si possono mangiare e sono anche molto buone.
Per riconoscerle però bisogna studiare. Potete munirvi di una buona guida al riconoscimento delle erbe, vi consiglio questo libro straordinario, opera di Bosco di Ogigia e Wateki Taliana Tobert.
Tra le piante selvatiche ci sono anche specie tossiche e velenose: prima di mangiare qualcosa di spontaneo è importante essere sicuri della sua corretta identificazione, in modo da non sbagliare, rischiando di stare male. Le indicazioni che trovate sul nostro sito web non sono sufficienti a darvi certezza di identificare un’erba in modo affidabile.
Erbe spontanee e coltivazione
Le erbe che nascono come infestanti possono essere lasciate crescere nelle bordure dell’orto e addirittura coltivate accanto a ortaggi, fiori utili ed erbe aromatiche.
Alcune piante come farinaccio, amaranto e portulaca crescono spesso tra le aiuole coltivate e possiamo decidere di non strapparle come erbacce ma di renderle parte integrante del nostro orto.
Sparse nella campagna, nei prati incolti o alle bordure dei sentieri potete trovare parecchie erbe selvatiche che sono buone da mangiare e ricche di proprietà, ad esempio l’ortica, la malva, il rosolaccio, il farinello, la parietaria, la viola, la cicoria, la piantaggine.
Oltre all’uso culinario riconoscere le piante spontanee può essere utile per comprendere il terreno a partire dall’osservazione delle erbe che lo abitano, un modo empirico per farsi un’idea di che tipo di suolo abbiamo da coltivare senza spendere in analisi di laboratorio.