L’aglio orsino è una specie che cresce spontaneamente in alcuni boschi, dove la possiamo riconoscere dalle sue foglie carnose dal colore verde brillante, e dall’odore intenso simile a quello dell’aglio comune. Emette inoltre tanti deliziosi fiori bianchi che però non devono essere confusi con quelli del mughetto.
Quest’aglio selvatico, proprio come l’aglio che tutti conosciamo, si comporta da naturale antibatterico e ha effetto repellente per molti insetti dannosi, quindi è ottima la sua coltivazione nell’orto o nell’aiuola delle aromatiche, a fianco delle specie più note. Come se non bastasse, anche le api la apprezzano, quindi possiamo affermare che si tratta di una specie molto adatta all’orto sinergico e in generale alle coltivazioni biologiche.
Scopriamo qualcosa in più su questa pianta interessante e impariamo a coltivare aglio orsino in campo oppure in vaso.
La pianta di Allium Ursinum
L’Allium ursinum è una pianta erbacea perenne, appartenente alla famiglia delle Liliacee. Cresce fino a 1000 metri di altitudine, si propaga facilmente nei boschi di latifoglie e lungo i corsi d’acqua, dove forma delle vaste distese fiorite.
La pianta ha foglie ovali-ellittiche verdi scure. La fioritura avviene tra aprile e giugno, e i suoi fiori bianchi sono stellati e riuniti in ombrelle ricurve.
L’aglio orsino è una pianta spontanea commestibile che possiamo trovare facilmente nelle nostre passeggiate per boschi. Non è difficile riconoscere le sue foglie carnose e i fiorellini bianchi, tuttavia chi non fosse sicuro meglio che lasci perdere per evitare di incorrere in pericoli.
Esposizione, clima e terreno
Questa pianta, come anticipato, cresce spontaneamente nei boschi e nei pressi di fiumi, e questo ci fa intuire che l’aglio orsino non ama il sole pieno, ma preferisce una luce filtrata dalla mezz’ombra o anche l’ombra moderata. Il sole diretto infatti espone le foglie al rischio di disidratazione. Possiamo quindi sfruttare le zone dell’orto meno utilizzate, valorizzandole con questa essenza.
L’aglio selvatico predilige i climi temperati e resiste bene al freddo invernale fino a -15°C.
Per quanto riguarda le esigenze di terreno, contrariamente a molte altre specie, l’aglio orsino apprezza una discreta quantità di calcare, che possiamo aggiungere, per esempio, con prodotti a base di alghe calcaree o ancora più semplicemente con dei gusci di uova ben sminuzzati.
Il suolo deve essere ricco di sostanza organica e drenante. In natura troviamo l’aglio orsino nei sottoboschi, che sono sempre molto ricchi di humus. Anche nell’orto quindi bisogna ricreare delle buone condizioni di fertilità, distribuendo ogni anno un buon quantitativo di compost o letame, maturi, o praticando dei sovesci.
Preparazione del terreno
Come per la coltivazione degli ortaggi comuni, il terreno deve essere preparato accuratamente anche per l’aglio orsino.
La lavorazione principale può essere svolta con la vanga o con la forca foraterra. Quest’ultima è una scelta migliore perché permette di non rivoltare gli orizzonti del suolo e di ridurre la fatica in modo notevole.
Dopo aver vangato si deve zappettare e rastrellare incorporando del compost o del letame maturo ai primi strati di terreno. La sistemazione ideale del terreno è quella delle aiuole rialzate, che consente all’acqua in eccesso di sgrondare, soprattutto dopo piogge intense.
Seminare o piantare aglio orsino
L’aglio orsino è una pianta che si trova spontanea, ma possiamo anche decidere di coltivarla nel nostro orto, oltre che in vaso. In questo caso possiamo scegliere se partire dal bulbo o dalla piantina.
Per la semina dell’aglio orsino possiamo usare i bulbi, come si fa per aglio, scalogno, cipolle e liliacee da fiore. Però possiamo anche trapiantare le piantine negli alveoli.
L’autunno è il momento migliore per l’interramento dei bulbi, mentre la primavera è la stagione giusta per trapiantare le piantine. Bisogna però sapere che con la semina occorre poi attendere due o tre anni per vedere le prime fioriture.
I bulbi si interrano in gruppetti di tre, alla profondità di qualche centimetro e con gli apici rivolti verso l’alto. Se si trapiantano le piantine invece si procede come per gli ortaggi, interrandole fino al colletto.
Come si coltiva
L’aglio selvatico ama un suolo costantemente umido, come quello del bosco, per questo richiede irrigazioni regolari ma moderate, evitando sempre i ristagni, che portano a marciumi radicali e del bulbo.
Lo spazio attorno alle piantine dovrà essere mantenuto pulito dall’erba spontanea, con scerbature manuali o con zappa o altri attrezzi.
Quanto a parassiti e malattie, a parte i già citati marciumi, difficilmente si verificano particolari altre avversità.
Coltivazione dell’aglio orsino in vaso
Possiamo coltivare l’aglio orsino anche in vaso o altri contenitori, anzi, potremmo dire che si tratta di una delle specie che più danno gratificazione a chi ha balconi un po’ in ombra e pensa di non poterci coltivare niente.
Conviene sempre scegliere un buon terriccio, a cui aggiungere, oltre al compost o allo stallatico, anche dei gusci di uova macinati che apportano il calcare che la specie ama.
Raccolta e utilizzo delle foglie
Possiamo raccogliere le foglie di questa pianta durante tutta la stagione. Se invece di raccogliere l’aglio orsino coltivato in proprio nel nostro orto o sul balcone intendiamo fare la raccolta delle piante che crescono spontanee, diventa importante importante distinguerlo bene da altre specie non commestibili, quali il colchico autunnale e il mughetto.
Possiamo utilizzare le foglie fresche a crudo per insaporire pietanze a base di pesce, formaggi, patate e insalate miste, o anche congelarle. L’aglio orsino può anche sostituire l’aglio classico nei condimenti e prestarsi alla preparazione del cosiddetto “pesto orsino”.
Le proprietà benefiche dell’aglio orsino sono simili a quelle delle liliacee comuni: depuranti, antisettiche e di controllo del colesterolo.