Il tarassaco o dente di leone è un’erba spontanea diffusa in tutto il territorio italiano, si trova ovunque in natura: campi, bordi delle strade, pascoli fino a 2000 metri di altitudine. Al genere taraxacum appartengono ben 60 specie distinte, vi sarà certamente capitato ogni primavera di notare i caratteristici fiori gialli nei prati, e in seguito i “soffioni” a palla che diffondono i semi di questa straordinaria pianta infestante.
Quello che non tutti sanno è che il dente di leone è una pianta commestibile, sia come insalata campestre che utilizzando il bocciolo. La sua diffusione nelle varie località italiane ha determinato diversi nomi popolari, il tarassaco viene chiamato anche “pisacane”, “soffione”, “stella gialla” o “capo di frate”, “insalata matta” o “cicoria selvatica”.
Si tratta di una pianta erbacea perenne della famiglia delle composite che emette grossi fiori gialli a “capolino”, poi a frutto va a evolversi nel cosiddetto soffione, dove leggerissimi acheni sono sorretti da un pappo centrale. Il soffione è una forma pensata in modo che i semi possano in volo spargersi tutto intorno, a scapito delle allergie.
Seminare il tarassaco nell’orto
La presenza del tarassaco è spesso spontanea nei prati incolti, quindi non sempre è necessario coltivare questa pianta: chi vive in zone che hanno ancora del verde di solito può limitarsi a raccoglierlo facendo una passeggiata per i prati in primavera. Il colore giallo acceso rende semplicissimo individuare i denti di leone anche a distanza. Chi vive in zone più urbanizzate però potrebbe avere difficoltà a trovare questo fiore spontaneo e quindi conviene seminarlo nell’orto, si tratta di una tra le più semplici coltivazioni possibili.
Come seminare. La semina del tarassaco può avvenire in semenzaio da marzo a maggio, oppure tra fine aprile e giugno direttamente a dimora in piena terra. La distanza tra le piantine di dente di leone deve essere tra i 15 ed i 20 cm, in genere si mettono i semi decisamente più vicini e si procede a diradare successivamente, le piantine giovani che si tolgono possono essere mangiate in insalata.
La coltivazione del dente di leone
Non c’è molto da dire sulla coltivazione del tarassaco nell’orto, visto che come tutte le piante infestanti e le erbe spontanee è estremamente semplice averlo nel proprio giardino. Si tratta di una pianta poco sensibile alle malattie e ai parassiti, può essere attaccato dall’oidio ma avendo un ciclo molto breve raramente anche il mal bianco crea problemi.
Proprietà utili nell’orto sinergico: Il caratteristico fiore giallo del tarassaco è molto abbondante di nettare e quindi attira le api e gli altri insetti impollinatori, caratteristica che può essere preziosa e che rende il tarassaco un ottimo vicino per molte piante da orto. Anche a chi non vuole coltivare questo fiore conviene che ne lasci una presenza nelle bordure, a condizione di non essere allergici alla semente volatile dei suoi soffioni. Il dente di leone è molto utile nell’orto biologico anche per smuovere il terreno in maniera naturale, la sua radice è infatti profonda e fittonante.
Sarchiatura: per una coltura produttiva si richiede di controllare le infestanti con sarchiature periodiche e innaffiare le piante regolarmente, in particolare quando le piantine di tarassaco sono appena formate e quindi non ancora radicate a fondo.
Forzatura e imbianchimento: è possibile con un rincalzo di terra ottenere l’imbianchimento del tarassaco, per avere un’insalata particolare. Mentre si vuole avere questa pianta come insalata di natale si può fare un’operazione di forzatura sradicando le piante a novembre per trapiantarle in cassoni di terra da tenere al buio. In questo modo si riesce ad avere un’insalata fresca fuori stagione.
Raccogliere e cucinare foglie e fiori
Il gusto delle foglie di tarassaco è molto amaro, se le si raccoglie giovani sono tenere e si possono mangiare fresche in insalata, altrimenti vanno cucinate lessandole. Di questa pianta si possono cogliere oltre alle foglie anche i boccioli dei fiori e le radici.
I boccioli di pisacane si conservano sottolio, sottaceto o sotto sale, con un risultato curiosamente simile ai capperi, mentre la radice fittonante si consuma cruda, dopo averla pelata e tagliata sottile, ma ha un gusto amarissimo che a molti non piace.
Periodo e modalità di raccolta
Il dente di leone si raccoglie in diversi modi e periodi, a seconda del tipo di utilizzo:
- Le foglie da raccogliere per esser mangiate come insalate vanno prese giovani, di solito in primavera, meglio se prima del momento della fioritura. Si possono tagliare al colletto.
- Le foglie da cuocere si possono raccogliere durante tutta la vita utile del tarassaco, evitando però quelle più vecchie, che saranno coriacee e molto amare.
- I fiori si colgono quando si manifestano, di solito tra aprile e maggio, sono sempre commestibili ma è ideale prendere i boccioli non ancora schiusi, che sono quelli utili da mettere sottaceto.
- Le radici vanno raccolte alla fine della stagione, con l’arrivo dell’autunno, quando si sono maggiormente ingrossate. Vengono meglio in terreni sabbiosi e ovviamente per raccogliere è necessario togliere tutta la pianta.
Proprietà del tarassaco
Le foglie di pisacane hanno poteri diuretici, tanto che il tarassaco si è guadagnato il nome popolare di “piscialetto”, può essere quindi molto utile per chi ha difficoltà in questo senso. Oltre a questo si tratta di una pianta con poteri depurativi, in particolare nel rizoma: le radici amare di tarassaco sono salubri anche se possono essere sgradevoli. Il dente di leone sembra faccia bene al fegato e alla bile. Contiene svariate sostanze benefiche, quali l’inulina, utile all’intestino, calcio, provitamina A.