aronia melanocarpa

Aronia melanocarpa: come coltivare questa bacca

Aggiornato il 18.11.2024

Aronia melanocarpa Aronia melanocarpa

  • Distanza di trapianto 300x200 cm
  • Esposizione solare 4/5
  • Fabbisogno idrico 4/5
  • Difficoltà di coltivazione 1/5
  • Trapianto in orto da Febbraio a Marzo

Quando pensiamo ai piccoli frutti vengono subito in mente i grandi classici, quali lamponi e mirtilli. In realtà la natura ci apre un ventaglio di possibilità molto ampio e scoprire alcune bacche eduli un po’ diverse dal solito può essere veramente interessante e fonte di grande soddisfazione.

Abbiamo già parlato del goji, scopriamo ora l’Aronia melanocarpa, un delizioso arbusto della famiglia delle Rosacee che produce bacche nere commestibili di grande pregio salutistico. Se non ci piace molto il loro sapore un po’ aspro ed astringente dobbiamo sapere che con queste bacche si possono ricavare delle gustose marmellate e altri preparati, possiamo coltivarla anche con questo scopo.

aronia melanocarpa

La pianta può essere gestita con semplicità, ottenendo una buona resa anche con metodo biologico, per cui vale la pena provare a inserirne qualche cespuglio nel proprio orto o giardino.

Aronia melanocarpa: la pianta

L’Aronia melanocarpa è un arbusto deciduo, che raggiunge un’altezza massima di 2 o 3 metri. Come accennato, fa parte della ricca famiglia delle Rosacee come gli alberi fruttiferi più noti (melo, pero, pesco, albicocco) e anche vari frutti di bosco (fragole, lamponi,…) ed è coltivata soprattutto negli Stati Uniti orientali dove viene chiamata chokeberry, e in Canada, ma anche molto in Russia e nell’est Europa.

Le cultivar di questa specie sono state selezionate sia per la fruttificazione sia come specie ornamentali, grazie alla loro abbondante fioritura e al colore rosso sgargiante delle foglie in autunno.

Tra maggio e giugno la pianta fiorisce, emettendo moltissime infiorescenze tipiche delle rosacee e composte da un numero di fiori compreso tra 10 e 30, piccoli e di colore bianco. Da questi poi si formano le bacche, per opera degli insetti impollinatori che li fecondano e che, come è da ricordare sempre, dovrebbero essere preservati, evitando accuratamente gli insetticidi non selettivi.

Per quanto riguarda la coltivazione di Aronia nel nostro paese, sono state avviate da qualche anno le prime coltivazioni professionali in Fruili e in Emilia Romagna, e col tempo vedremo se si diffonderanno e se i frutti diverranno più conosciuti anche come alimento. Scopriremo qui di seguito come coltivare una pianta di Aronia o come farne una piccola produzione professionale nel nostro paese.

Clima e terreno adatti

Clima necessario alla coltivazione: la pianta di aronia si adatta bene ai nostri climi, è resistente al gelo invernale e anche al calore estivo, quindi possiamo pensare di coltivarla in Italia senza grandi limitazioni.

Terreno ideale: non ci sono vincoli particolari sulla natura del terreno, l’Aronia è una pianta piuttosto adattabile, anche se i terreni troppo calcarei non sono il massimo per lei, e, come sempre, è buona norma evitare i ristagni idrici e mantenere alto il tenore di sostanza organica del suolo.

Come e quando piantare l’aronia

Per cominciare a coltivare aronia possiamo partire dal seme, in autunno, ma è certamente più veloce acquistare piantine in vivaio, oppure ricorrere alla moltiplicazione per talea qualora disponessimo di una pianta già sviluppata.

Il periodo giusto in cui piantare è la fine dell’inverno, in zone a clima mite la messa a dimora può avvenire anche in autunno.

Le piante di Aronia possono crescere bene sia in pieno sole sia in mezz’ombra, ma certamente al sole danno il meglio del loro potenziale, quindi è opportuno scegliere bene il luogo in cui piantarle.

Come si trapianta

Nello scavo della buca per le piantine, è buona norma miscelare alla terra del buon compost maturo o del letame, ottimi ammendanti di base che non dovrebbero essere buttati semplicemente in fondo alla buca. Infatti, la maggior parte dell’apparato radicale si troverà nei primi strati di terreno e comunque le sostanze contenute nel compost e nel letame verranno anche veicolate in basso dall’acqua di pioggia o di irrigazione.

Nella costituzione di una piantagione di Aronia a filari possiamo tenere presenti sesti di 2 metri x 3, in modo che le piante abbiano tutte lo spazio di cui necessitano.

bacche di aronia

Tecnica di coltivazione

La crescita dell’Aronia è lenta e l’effettiva entrata in produzione avviene dopo almeno 3 anni dal trapianto. Durante questo tempo dovremo garantire cure colturali all’arbusto al fine di farlo crescere in modo armonioso e sano.

La produttività dell’arbusto si protrae per una ventina di anni e come pianta ornamentale può anche essere utilizzata per la formazione di siepi, miste o monospecie.

Irrigazione

Le irrigazioni non devono mancare, soprattutto in assenza di pioggia, ma la loro intensità dipende anche dalla natura del terreno. Nel caso di impianto a filari, o solo di aronia nera o di piccoli frutti misti, è utile allestire un impianto di irrigazione a goccia, per fornire acqua senza sprechi e senza bagnare la parte aerea delle piante.

Concimazione

Possiamo distribuire ammendanti organici come compost, letame o pollina ben maturi sia al momento della messa a dimora, come dicevamo, ma anche in successivamente, ogni anno all’inizio della primavera o in autunno, spargendoli sotto la chioma della nostra Aronia melanocarpa.

Controllo dell’erba e pacciamatura

Data la crescita lenta della pianta, nei primi anni subisce la competizione dell’erba spontanea, di conseguenza dovremo tenere pulito tutto lo spazio attorno zappando.

Come ottima alternativa possiamo predisporre una buona pacciamatura attorno al cespuglio di aronia, mediante paglia o altri materiali di origine organica, o mediante teli neri, plastici o biodegradabili. In ogni caso si ottengono dei vantaggi ulteriori, come quello di rallentare l’asciugatura del suolo, col risultato di ridurre le irrigazioni.

Come potare l’aronia

La potatura dell’aronia è un lavoro semplice, volto principalmente a disciplinare un poco questo cespuglio che cresce lentamente ma tende a formare una chioma fitta e intricata.

Forma della pianta

La pianta naturalmente presenta un portamento cespuglioso, con molti rami che partono direttamente da terra. Conviene assecondare questa tendenza, guidando leggermente la crescita dell’arbusto con delle potature leggere.

Quando potare l’aronia

Possiamo eseguire la potatura durante la stagione di riposo vegetativo, dall’inizio dell’autunno all’inizio della primavera, evitando però i momenti di gelo.

Tecnica di potatura

La potatura dell’aronia consiste principalmente nello sfoltimento periodico dei rami, per eliminare tutte le parti vecchie o attaccate da malattie e togliere quei rami eccedenti e che tendono ad intricarsi con gli altri. Essendo una specie cespugliosa, molti rami partono direttamente dal basso e se troppo fitti ed intricati, oltre che portare la pianta ad una condizione di disordine, compromettono il buon arieggiamento della chioma.

È bene munirsi di forbici di qualità ed eseguire tagli netti senza lasciare sfibrature nel legno, e inclinati.

pianta di aronia coltivata

Difesa biologica della pianta

L’aronia non patisce grandi problematiche e per questo è una specie molto adatta anche alla coltivazione biologica.

Malattie dell’aronia

La pianta di aronia nera non è soggetta a particolari patologie e di conseguenza possiamo stare piuttosto tranquilli, tuttavia può risultare sensibile al colpo di fuoco batterico (causato da Erwinia amilovora), patologia che colpisce facilmente i peri e i biancospini, specie appartenenti alla famiglia delle rosacee. Al primo sintomo di avvizzimento è necessario espiantare o solo le parti colpite, o in casi gravi tutto l’esemplare di aronia colpito, per evitare che infetti anche gli altri. Dopodiché bisogna disinfettare accuratamente gli attrezzi utilizzati per i tagli o l’estirpazione.

Per prevenire altre eventuali patologie e in generale per rinforzare la pianta, vale la pena dedicare anche a questa specie i trattamenti preventivi o fitostimolanti che si eseguono sugli altri fruttiferi e ortaggi, per esempio con la propoli, o con il preparato 501 Cornosilice se coltiviamo col metodo biodinamico, o con i decotti o estratti di equiseto.

Insetti dannosi

Tra i vari insetti il più pericoloso per l’aronia sembra essere l’oziorinco.

L’oziorinco è un insetto defogliatore dell’ordine dei coleotteri, e colpisce varie piante da frutto e ornamentali, tra cui appunto anche l’Aronia melanocarpa. Agisce soprattutto di notte, mangiando le foglie allo stadio di adulto e attaccando le radici quando è allo stadio larvale. Di giorno non lo vediamo, per questo è difficile individuarlo, ma possiamo riconoscere bene i danni che compie, e cercare di debellare le larve. Per una difesa biologica possiamo usare un prodotto a base di Beauveria bassiana, un fungo che entrando nel corpo degli insetti dannosi si comporta come ospite letale emettendo tossine, che per la pianta (e anche per noi) sono innocue.

Per un trattamento corretto ed efficace è fondamentale leggere bene l’etichetta del prodotto commerciale e attenersi alle indicazioni riportate. Altrimenti possiamo usare un prodotto a base di nematodi entomoparassiti, che agisce sulle larve se distribuito nel terreno.

Come coltivare aronia in vaso

Dato che si tratta di un arbusto dalla taglia relativamente contenuta, vale la pena provare anche a coltivarlo in vaso, assicurandogli una posizione ben illuminata. Questo permette una piccola produzione di bacche anche in balcone o comunque a chi non ha del terreno a disposizione.

Il vaso per l’aronia deve essere di buone dimensioni, non necessariamente da subito se la piantina è piccola, ma in seguito dovremo rinvasarla e assicurarle un contenitore di almeno di 40 cm di diametro e di profondità.

Il substrato deve essere un terriccio di buona qualità e ogni anno bisogna valutare se rabboccarlo e concimare con un po’ di stallatico. In vaso le irrigazioni devono essere regolari, soprattutto nel periodo estivo.

La raccolta delle bacche

aronia raccolto delle bacche

Le bacche dell’Aronia nera hanno un diametro della misura di circa 1 centimetro variabile (6-13 mm), più o meno quindi sono grandi come il mirtillo gigante americano, si presentano in grappoli e si raccolgono in un arco temporale che va da agosto a ottobre, a seconda della cultivar e del luogo in cui la pianta si trova.

I frutti di aronia hanno proprietà molto interessanti: sono ricchi di ferro, di polifenoli e antociani, sostanze dal grande potere antiossidante, ma anche anti-ulcera, anticancerogeno e anti invecchiamento. Questi frutti hanno riscosso un grande interesse farmaceutico e anche come coloranti.

Per il consumo fresco però il loro sapore però è un po’ astringente, e per questo trovano un più ampio utilizzo nella trasformazione. Per esempio, nell’Europa dell’est vengono utilizzati insieme ad altri frutti per la preparazione di liquori, succhi, marmellate e sciroppi e possiamo ispirarci a queste preparazioni.

Le bacche possono essere anche essiccate come quelle del goji, o ridotte in polvere per la preparazione di infusi che in inverno sono dei veri toccasana.

Tipi di Aronia

Dell’Aronia melanocarpa le cultivar più utilizzate sono la Viking, che produce bacche di grandi dimensioni, e la Autumn magic, in cui è esaltato soprattutto il valore ornamentale per i colori accesi che assume in autunno.

Oltre all’Aronia nera, possiamo trovare anche l’Aronia rossa, il cui nome botanico è Aronia arbutifolia e che, come possiamo facilmente intuire, produce bacche di colore rosso, e anche l’Aronia prunifolia che ha bacche viola.

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