Gli agrumi sono piante sempreverdi molto belle da tenere in giardino oppure in vaso. Il più diffuso è il limone, ma una bellissima alternativa da scoprire può essere il cedro.
Il cedro è una pianta davvero molto profumata e piacevole, che possiamo coltivare sia per la sua bellezza che per raccoglierne i grossi frutti gialli, molto adatti alla preparazione di canditi, all’uso nei dolci ma anche nelle insalate estive.
Vediamo quindi come coltivare l’albero dei cedri nel modo più eco-compatibile possibile ma anche efficiente, per avere piante belle e produttive pur rispettando l’ambiente con metodi biologici.
La pianta di Citrus medica
Il cedro (Citrus medica) è un agrume appartenente alla famiglia delle Rutacee. Con il nome cedro si indica anche il genere Cedrus a cui appartengono varie specie di conifere, sono piante totalmente diverse che non hanno nulla in comune con il Citrus medica di cui parliamo in questo articolo e che invece è parente di limoni, bergamotti e altri agrumi.
L’albero dei cedri ha un portamento arbustivo o di albero piccolo che raramente supera gli 8 metri di altezza. I rami sono spinosi e disposti in modo irregolare, mentre le foglie sono grandi e hanno margine dentellato, sono rossicce appena formate e poi man mano che crescono diventano verdi brillanti.
Il cedro è una pianta rifiorente come il limone, e grazie a questa caratteristica genera vari cicli annuali di fruttificazione. Le fioriture più abbondanti avvengono comunque in primavera e in estate, e sono quelle che portano alle maggiori produzioni autunno-invernali.
Le varietà di cedro
Le varietà di cedro si distinguono prevalentemente in tre grandi gruppi:
- Cedri acidi;
- Cedri semiacidi;
- Cedri dolci.
Tra i primi citiamo la varietà Liscia di Diamante, detta anche “Italiana” o “Calabrese”, la più diffusa nel nostro paese e richiesta dall’industria dolciaria per la preparazione dei canditi. Ha un frutto grande, molto aromatico e di forma ellissoidale.
Tra i semiacidi citiamo il cedro digitato, detto anche “cedro mani di Buddha”, il cui frutto ha come una sorta di dita di mani.
Tra i cedri dolci infine c’è la varietà Corsa, originaria della Corsica, dalla polpa quasi priva di succo e sapore dolce.
Limoni cedrati
Infine, accanto alle varietà di cedro vere e proprie, citiamo i limoni cedrati, ovvero degli ibridi tra limone e cedro. La pianta e anche la polpa del frutto assomigliano a quelle del limone, mentre la grandezza del frutto e la buccia sono quelle del cedro.
Clima e terreno adatti
Come gli altri agrumi, anche il cedro soffre per gli abbassamenti termici invernali nelle zone a clima rigido, dove può essere coltivato predisponendo sempre delle coperture di tessuto non tessuto o ripari all’interno di serre. Tuttavia, questo non significa che ami il caldo, perché al contrario, anche il caldo intenso, soprattutto se accompagnato da una forte insolazione, può rivelarsi nocivo a questa specie.
Per quanto riguarda il terreno, la tessitura ideale per il cedro è quella di medio impasto, ma può crescere rigogliosamente anche in altri suoli, purché non troppo compatti.
Come piantare un cedro
Per trapiantare una pianta di cedro di solito si procede con l’acquisto di un esemplare provvisto di zolla di terra.
Quindi si scava una buca abbastanza fonda nel punto scelto, e si mescola del buon letame o compost maturo agli strati più superficiali della terra di scavo. Ricordiamo che buttare letame o compost in fondo alla buca serve a ben poco perché la maggior parte dei microrganismi deputati a fornire elementi nutritivi alle radici da questi ammendanti organici si trova negli strati superficiali più ricchi di ossigeno.
La pianta deve essere inserita diritta nella buca, e dopo la copertura della buca bisogna pressare la terra con i piedi per farla aderire all’apparato radicale.
Infine si annaffia per favorire l’attecchimento.
Come coltivare cedri
La coltivazione del cedro non è particolarmente difficile ed è molto simile a quella di altri agrumi, per cui chi ha già esperienza con i limoni si troverà a suo agio da subito.
Concimazione
Oltre alla concimazione di fondo da praticare all’impianto, il cedro deve ricevere delle concimazioni annuali di produzione.
Possiamo garantirgliele sempre mediante compost, letame o stallatico a inizio primavera o in autunno e durante la stagione primaverile-estiva anche mediante annaffiature con macerati ad azione fertilizzante (di ortica o consolida, tarassaco, equiseto, per esempio).
Un fertilizzante organico molto usato per gli agrumi è inoltre quello a base di lupini macinati.
Irrigazioni
Durante il periodo caldo è necessario intervenire con costanza nell’irrigare il cedro, meglio se con acqua lasciata ad intiepidirsi al sole, evitando di bagnare le radici con acqua fredda.
Protezione dall’erba infestante
La base della pianta deve restare pulita dall’erba spontanea, che le sottrae acqua e nutrienti. Ciò può essere garantito da pacciamatura, con paglia da disporre in strati spessi tutta attorno, o con i classici teli neri.
Altrimenti bisogna levare l’erba a mano o zappettare, ma superficialmente, per non danneggiare le radici del nostro cedro.
Legatura dei rami produttivi
Un’attenzione particolare da rivolgere al cedro è quella di praticare delle legature dei rami che portano molti frutti, in modo da evitare che si spezzino sotto il loro peso
Come potare il cedro
La potatura del cedro può essere praticata in diversi periodi dell’anno, soprattutto dopo la raccolta dei frutti, per sfoltire i rami troppo intricati ed eliminare quelli rotti o malati.
Questo lavoro è simile a quello che si svolge per i limoni (vedi articolo su come potare il limone per approfondire).
Malattie e parassiti del cedro
Per quanto riguarda le malattie e i parassiti, possiamo tenere presente le indicazioni valide per gli altri agrumi e prestare attenzione in particolare agli afidi e alle cocciniglie, che possono favorire la presenza di fumaggine con la loro melata zuccherina.
In estate può comparire facilmente la minatrice serpentina, lepidottero che scava sottili gallerie nelle foglie, portandole ad accartocciarsi, e che si può debellare mediante l’azadiractina (olio di neem).
Attenzione anche ai tripidi e alla mosca della frutta, così come ai primi sintomi delle temute malattie del mal secco e in futuro forse anche a quelli della “malattia del ramo giallo” degli agrumi (HLB), molto diffusa per il momento in Asia e in America, dove porta all’ingiallimento sempre più esteso delle piante.
Approfondimenti utili:
- Insetti del limone (comuni al cedro)
- Malattie del limone (comuni anche queste al cedro)
- Cocciniglia cotonosa
- Fumaggine
Coltivare cedri in vaso
Il cedro può essere coltivato anche in vaso, cosa che si può fare per due motivi:
- Chi non ha terra può mettere la pianta in cortili, terrazzi o balconi.
- Chi coltiva al nord o comunque in zone a inverno rigido, può tenere il cedro in vaso per poterlo facilmente spostare, in modo da riparare la pianta in inverno dal freddo e in estate dal sole troppo forte.
Per un drenaggio ottimale, che previene molti problemi di malattia, è meglio scegliere contenitori porosi come quelli in terracotta invece che di plastica, o comunque regolarsi con le irrigazioni.
Man mano che la pianta cresce è poi utile rinvasarla in contenitori più capienti: se le foglie ingialliscono una causa potrebbe anche essere la troppa poca terra a disposizione dell’apparato radicale. Si veda la guida sul rinvaso degli agrumi.
Un metodo particolare di coltivazione del cedro in vaso consiste nel piantare 5 o 6 tutori bassi vicino alla circonferenza del vaso, che possono essere delle semplici canne corte, con delle legature orizzontali tra loro in modo che i rami vengano fissati a questa struttura: con questa tecnica si ottiene una vegetazione folta ma ordinata e un sostegno al peso dei frutti.
Raccolta dei cedri
La raccolta dei frutti del cedro è scalare in virtù della continuità di fioritura e quindi di fruttificazione. Il raggiungimento della piena maturazione risulta inequivocabile dal colore giallo intenso della buccia.
Il frutto è particolarmente grosso, intensamente profumato e provvisto di una buccia spessa liscia o bitorzoluta, che si presta in particolare per la trasformazione in canditi. La polpa infatti è scarsa e poco succosa, a differenza di quelle di arance e pompelmi.
Da segnalare anche che i cedri tagliati a fette molto sottili con una mandolina sono buonissimi in insalata, o anche da soli, come contorno fresco conditi con un filo d’olio extravergine e un pizzico di sale.
Essendo un agrume di cui si usa prevalentemente la buccia è fondamentale coltivare con metodi biologici e fare attenzione a non impiegare cedri acquistati che possano essere trattati con prodotti che rendono la buccia non edibile. Anche per questo l’invito a coltivare il proprio albero di cedri è particolarmente interessante.