Il corniolo è una pianta considerata tra i frutti minori, che può essere comunque molto interessante da piantare in giardino o in un contesto di frutteto misto, fino ad arrivare alla food forest.
Si tratta di una pianta da frutto e ornamentale, meno comune rispetto ai fruttiferi più noti, ma molto positiva nell’aumentare la biodiversità del frutteto. Essendo una specie di origine europea è molto ben acclimatabile nel nostro paese, dove la possiamo infatti trovare quasi ovunque, si presta quindi a essere coltivata senza grandi difficoltà.
Stiamo parlando quindi di uno di quei frutti antichi che meritano una riscoperta, come il gelso, il giuggiolo, il corbezzolo e il nespolo europeo.
La pianta di cornus mas
Il corniolo (Cornus mas) è una specie molto longeva e a foglia caduca, appartenente alla famiglia botanica delle Cornacee. Si tratta di un piccolo albero di taglia bassa, che arriva ad un massimo di 8 metri di altezza, di cui a primavera vediamo spuntare molto presto le infiorescenze minute di colore giallo, abbondanti e piacevoli da vedersi.
Dopo la fioritura appaiono anche le foglie, che hanno forma ovale, sono acuminate in cima e hanno un colore verde brillante.
I frutti sono delle drupe rosse di 2 cm di lunghezza, hanno un nocciolo interno e si chiamano corniole. Iniziano a maturare ad agosto ma la maturazione è scalare e può protrarsi fino ad ottobre.
Il legno è molto duro e resistente e trova utilizzo in falegnameria: un tempo per esempio veniva usato dai contadini per la creazione dei manici degli attrezzi.
La pianta ha una notevole attitudine pollonifera, caratteristica che le permette di moltiplicarsi facilmente in natura. Tuttavia, le varietà che si acquistano in genere sono innestate e mostrano questa tendenza in misura inferiore.
Dove piantare il corniolo
Il corniolo, come anticipato, cresce senza problemi nel nostro paese ed è piuttosto adattabile come clima e come suolo. Lo possiamo trovare anche su terreni ricchi di scheletro, si trova particolarmente bene in quelli che abbondano di calcare, e può crescere anche in montagna fino ai 1400 metri circa slm.
Per quanto riguarda l’esposizione, possono andare bene sia il pieno sole sia la mezz’ombra.
Mettere a dimora il corniolo
Per coltivare un esemplare di corniolo si inizia, generalmente, dal trapianto di una piantina di 2 o 3 anni di età. Nel luogo prescelto del giardino, del frutteto, ma anche ai margini dell’orto, si deve scavare una buca abbastanza fonda, affinché le radici trovino terra smossa che consenta la loro crescita.
Nella fase di trapianto è buona cosa somministrare la concimazione di fondo, basata su compost maturo o letame maturo abbondanti, da mescolare agli strati superficiali della terra della buca. Non è utile, infatti, gettare questi ammendanti direttamente sul fondo della buca, poiché le radici si troveranno soprattutto negli strati superiori e di conseguenza non beneficerebbero di questa concimazione.
La pianta deve essere inserita nella buca ben diritta ed eventualmente legata ad un palo come tutore, da mantenere almeno per il primo anno, come protezione dai venti forti che potrebbero sradicarla. Si deve poi premere delicatamente la terra alla base della pianta e somministrare una prima dose di acqua per favorire l’attecchimento.
Il periodo ottimale per il trapianto è l’autunno o l’inizio della primavera. Se acquistiamo la pianta con una zolla di terra possiamo anche pensare di trapiantarla a primavera già avviata.
Tecnica di coltivazione
La pianta del corniolo è molto rustica e semplice da coltivare, questo frutto antico richiede pochi accorgimenti che però è bene non far mancare.
Quando concimare
Essendo una pianta da frutto perenne è bene tornare a concimare il corniolo periodicamente. Ogni anno a primavera possiamo provvedere a distribuire dello stallatico sotto tutta la proiezione della chioma. Se si utilizza lo stallatico pellettato, le dosi devono essere molto più ridotte rispetto a quello che si consiglia per il compost, e quindi 3-4etti al mq.
Irrigazione
Per una sola pianta di questo frutto minore non vale la pena allestire un impianto a goccia, a meno che questa non si trovi in un filare insieme ad altre sue simili o ad altri fruttiferi.
In ogni caso delle irrigazioni dovranno essere somministrate, soprattutto nei primi anni di vita della pianta e durante la stagione calda, a maggior ragione se accompagnata da siccità. Ogni tanto invece che irrigare con la sola acqua, conviene irrigare con un macerato di ortica o di equiseto, in modo da apportare anche dei nutrienti aggiuntivi.
Pacciamatura
Per limitare la nascita dell’erba spontanea la pacciamatura è sempre una pratica utile. Possiamo realizzarla attorno alla pianta di corniolo con materiale naturale, per esempio la paglia, o se non disponibile, l’erba tagliata del giardino.
In questi casi, lo strato per essere efficace deve essere spesso almeno 10 cm, altrimenti l’erba da sotto spunterà comunque. Altrimenti si possono utilizzare dei teli, o anche materiali come i sacchi di juta o cartoni.
La potatura del corniolo
Le potature di questa specie non sono impegnative, e possono limitarsi a tagli parsimoniosi, volti soprattutto ad eliminare i rami secchi, danneggiati, sfoltire quelli troppo intricati e mantenere una forma armoniosa della pianta.
Abbiamo già citato l’attitudine pollonifera del corniolo, è importante tenere disciplinata la pianta da questo punto di vista con opportuni tagli.
Coltivare il corniolo in vaso
Per la coltivazione in vaso è preferibile farsi consigliare una varietà di corniolo poco vigorosa, da trapiantare comunque in un contenitore capiente. Come quasi tutte le piante da frutto la coltivazione in balcone non è ottimale, ma è possibile.
Bisogna scegliere del buon terriccio, da concimare con compost o stallatico e irrigare con maggiore frequenza rispetto ad una coltivazione in piena terra. Ogni anno il terriccio dovrà essere rabboccato e saranno da valutare dei periodici rinvasi in contenitori più voluminosi.
Difesa biologica da insetti e malattie
Il corniolo può essere attaccato dalla cocciniglia del corniolo (Eulecanium corni), che troviamo soprattutto sulla pagina inferiore delle foglie, sui piccioli dei frutti e in inverno sui rami. Un segno della presenza di questa cocciniglia è la presenza di melata appiccicosa, oltre che il deperimento della pianta dovuto alle punture di suzione. Valgono i classici rimedi biologici contro le cocciniglie, possiamo provare ad allontanare questo parassita mediante macerati di felce, oppure, se si ha soltanto una pianta, pulendo le foglie colpite con cotone imbevuto di alcol.
Tra le patologie fungine citiamo le Maculature fogliari causate da Phyllostica corniola. Possiamo provare a prevenire la malattia mediante macerati di equiseto o propoli irrorati sulla vegetazione, ovvero prodotti corroboranti che donano una generica azione rinforzante e protettiva alle piante.
La raccolta delle corniole
Le corniole, che si raccolgono da agosto ad ottobre, in passato erano molto utilizzate, sia come alimento sia per usi terapeutici. Coltivare un albero di corniolo è un modo per riscoprire questo frutto antico, che difficilmente possiamo reperire dal fruttivendolo o al supermercato e che sarà una curiosità da far assaggiare anche a parenti e amici.
Come si usano i frutti del corniolo
Le corniole mangiate tali e quali hanno un sapore acidulo, a meno che non siano molto mature, ma in compenso sono ricchissime di vitamina C che si mantiene soprattutto al consumo crudo.
Le corniole si prestano bene alla trasformazione in marmellate, gelatine, canditi, o anche conservate in salamoia come le olive. Trovano anche utilizzo per la preparazione di liquori o per insaporire le grappe.