Con il nome nespolo, si fa riferimento a due specie distinte: il Nespolo della Germania, di antica coltivazione in Europa, e il Nespolo del Giappone, arrivato nel nostro continente solo alla fine del 1700.
In questo articolo descriviamo il nespolo del Giappone, o nespolo giapponese, pianta da frutto sempreverde di aspetto gradevole e molto produttiva.
Il nespolo giapponese è spesso presente nei giardini anche solo come albero ornamentale, ma può essere coltivato anche a scopo produttivo, sia come esemplare isolato, sia come componente di un frutteto, di cui apre la stagione di raccolta. La maturazione delle nespole infatti avviene in primavera, ben prima delle altre piante da frutto, precedendo di poco alcune varietà di ciliegio.
La coltivazione biologica è molto adatta a questa specie ed è il metodo che consigliamo di praticare.
La pianta di Eriobotrya japonica
Il nespolo giapponese (Eriobotrya japonica), a dispetto del nome è originario della Cina orientale, da dove si è poi ampliamento diffuso in Giappone e infine anche in Europa. Fa parte della famiglia delle Rosacee, come tanti altri fruttiferi più comuni. Come anticipato è una specie distinta rispetto al nespolo germanico (Mespilus germanica).
Nel nostro paese viene coltivato a livello professionale in Sicilia e Calabria, mentre nelle altre regioni lo si trova più come specie isolata in giardini o frutteti misti, dove può essere coltivato con relativa facilità.
La pianta è bella a vedersi, con le sue foglie molto grandi, lunghe anche 25 cm, coriacee e scure, con un po’ di tomento sulla pagina inferiore. La chioma appare densa e la fioritura è autunnale, a differenza della maggior parte delle specie, e questo la rende un pascolo graditissimo da api e altri insetti impollinatori, i quali in quel periodo si trovano in una condizione di penuria di fioriture.
I fiori sono riuniti in infiorescenze biancastre a grappolo, sono ermafroditi e gradevolmente profumati. L’impollinazione è entomofila, avviene grazie agli insetti, per cui anche un nespolo isolato riesce a produrre senza bisogno di altre piante impollinanti.
Le varietà di nespolo giapponese
Il nespolo giapponese è presente in Italia dagli inizi del 1800 e da allora i frutticoltori ne hanno selezionato delle varietà, soprattutto al sud, tra cui citiamo ad esempio: Nespolo di Ferdinando, Grosso Lungo, Grosso tondo, Precoce di Palermo, Nespolone di Palermo.
Clima e terreno indicati
Il clima ideale per questa specie è mite, perché la fioritura è autunnale e di conseguenza un anticipo di freddo in quel periodo può comprometterla, mentre il freddo invernale intenso può danneggiare i frutticini del nespolo in via di crescita.
Nei confronti del terreno il nespolo giapponese è abbastanza adattabile, ma come accade per molte specie, tollera male i ristagni idrici, che si verificano sui suoli fortemente argillosi e compatti. Anche la presenza eccessiva di calcare potrebbe essere un problema, ma su questo incide anche il portinnesto utilizzato.
Come piantare il nespolo
Per trapiantare un esemplare di nespolo giapponese è consigliato scegliere una posizione soleggiata, e se possibile riparata dai venti forti.
È necessario scavare una buca abbastanza profonda, in modo da smuovere profondamente un buon volume di terreno in cui le radici si approfondiranno.
Come concimazione di fondo è opportuno mescolare una dose generosa di compost o del letame ben maturi alla terra di scavo della buca, meglio se a quella degli strati più superficiali.
La giovane pianta si inserisce infine ben diritta nella buca, si rimette la terra e si preme leggermente con i piedi per far aderire la terra alle radici.
Portinnesti
Molte piante di nespolo giapponese sono state seminate direttamente e di conseguenza sono franche di piede, ovvero non innestate, crescono molto lentamente, entrando in produzione dopo almeno 6 o 7 anni dalla semina e tendono a diventare molto vigorose.
Le piante acquistate dai vivaisti sono innestate sul portinnesto “franco comune”, che è un nespolo a sua volta, oppure su cotogno, in questo ultimo caso per ottenere esemplari meno vigorosi, ma un po’ più sensibili alla presenza di calcare nel terreno.
Le piante innestate entrano in produzione molto più velocemente rispetto a quelle seminate direttamente, e già dopo tre anni si possono mangiare nespole.
Coltivazione del nespolo giapponese
Il nespolo del Giappone è una pianta semplice da mantenere e non richiede cure peculiari, come molti altri alberi perenni è importante curare l’irrigazione della pianta giovane e ricordarsi di apportare concime periodicamente.
Irrigazione
Durante i primi anni dal trapianto è necessario tenere d’occhio la pianta e irrigarla ogni volta che ce ne sia bisogno, specialmente nel periodo estivo caratterizzato da innalzamenti termici accompagni spesso dalla siccità.
Le piante adulte richiedono meno acqua poiché l’apparato radicale si sviluppa, anche se non raggiunge grandi profondità, e la pianta si rende più autosufficiente.
Concimazione
Quando alle concimazioni, è utile spargere ogni anno dello stallatico sulla proiezione della chioma sul terreno, o in primavera o in autunno in modo da restituire sempre quello che viene asportato dalla produzione e mantenere alta la fertilità del suolo.
Pacciamatura e coperture
Un buono strato di pacciame steso tutto attorno alla pianta è una protezione importante dall’invasione delle erbe infestanti, che nei periodi di siccità possono competere molto con il nespolo per l’acqua.
Per pacciamare possiamo usare materiali naturali come paglia, fieno, erba appassita, cippato, o anche i classici teli neri.
Come potare il nespolo giapponese
Gli interventi di potatura sul nespolo giapponese sono soprattutto tagli finalizzati ad arieggiare la chioma quando risulta troppo fitta, ad eliminare i rami troppo bassi, quelli secchi e colpiti da avversità.
I momenti migliori per potare sono subito dopo la raccolta, in primavera inoltrata, e durante l’inverno, saltando però i momenti di maggiore abbassamento termico.
La forma migliore per questa specie è a globo, con un fusto principale abbastanza basso e 3 o 4 branche principali
Difesa biologica del nespolo giapponese
Il nespolo del Giappone non ha moltissimi problemi fitosanitari e si adatta bene alla coltivazione in regime di agricoltura biologica.
Malattie del nespolo
La malattia fungina che può colpire il nespolo giapponese con una certa frequenza è la ticchiolatura, causata dal fungo Fusicladium eriobotryae. Il patogeno colpisce foglie e frutti con macchie scure di aspetto vellutato, che possono portare a caduta delle foglie e a perdita di produzione. Queste infezioni avvengono soprattutto nei mesi primaverili e autunnali, con una pausa estiva.
Le patologie fungine come questa possono essere prevenute stimolando le difese naturali della pianta tramite un corroborante, ovvero un prodotto che ha funzione preventiva, come il macerato o estratto di equiseto, pianta che possiamo trovare lungo fossati e canali, o tramite un prodotto a base di propoli.
Entrambi devono essere irrorati sulla pianta comprendo bene tutta la chioma, e se non si rivelassero sufficienti potremmo ricorrere ad un prodotto rameico trattando secondo tutte le indicazioni riportate nell’etichetta del prodotto acquistato.
Insetti parassiti delle nespole
Dei parassiti animali che possono attaccare il nespolo giapponese citiamo in particolare:
Gli afidi si allontanano trattando con estratti di ortica, di peperoncino o di aglio, mentre contro le cocciniglie possiamo spruzzare dei macerati di felce.
Se questi prodotti naturali non fossero sufficienti, potremmo usare il sapone molle di potassio o il sapone di Marsiglia per sconfiggere gli afidi, mentre contro le cocciniglie un olio bianco.
Coltivazione del nespolo in vaso
Disponendo di un bel vaso come quelle conche che si usano solitamente per coltivare gli agrumi, è possibile avere un nespolo giapponese anche sul balcone, su una terrazza, o comunque su uno spazio fuori suolo come il cortile interno di un palazzo.
In queste situazioni sarà possibile certamente proteggere la pianta dai venti freddi e dal gelo, in modo che la fioritura tardo autunnale non venga minacciata.
L’importante è garantire sempre un buon apporto idrico alla pianta e concimarla ogni anno, anche solo con stallatico naturale.
Raccolta delle nespole e utilizzo
I frutti maturano in primavera, dopo aver allegato in inverno ed essere cresciuti con una certa lentezza. Sono di colore arancio chiaro, delle dimensioni di albicocche o appena più grandi.
È importante non anticipare la raccolta perché i frutti ancora un po’ acerbi sono aspri ed allappano al gusto. Indicativamente, da una pianta adulta e sana si possono ottenere fino a 30 kg di frutti, che si devono staccare con delicatezza dal peduncolo e riporre in strati bassi nei contenitori, perché si possono ammaccare facilmente.
Le nespole si possono conservare per breve tempo in frigorifero per il consumo fresco ma anche trasformare in marmellate. All’interno della polpa sono contenuti grandi semi di colore scuro, che possono essere anche usati per far nascere nuovi esemplari di nespoli.