Concimazione
Biochar: ammendante ecosostenibile
Il Biochar è un materiale carbonioso derivato da biomasse vegetali di vario tipo. Si può usare come ammendante per migliorare il terreno del proprio orto o campo.
Si tratta di un materiale davvero interessante, di cui sentiremo sempre più spesso parlare, per gli effetti benefici che genera nei terreni agricoli e anche per il suo ruolo estremamente positivo nella mitigazione dei cambiamenti climatici. Utilizzare biochar può essere quindi una scelta ecologica, oltre a essere consentito in agricoltura biologica, immagazzina CO2.
Vediamo quindi più nel dettaglio di che cosa si tratta e come possiamo utilizzare questo straordinario ammendante ecosostenibile nel nostro orto, frutteto o giardino.
Cos’è il biochar
Come accennato, il Biochar è una sostanza carboniosa, ricavata da biomasse vegetali trattate con una combustione particolare, ovvero un processo chiamato pirolisi.
Con la pirolisi, le biomasse vengono portate a temperature comprese tra i 300 e i 900 °C, in assenza o quasi di ossigeno, condizione che porta ad una parziale ossidazione del carbonio. Se ne ottengono dei prodotti gassosi combustibili, con potere calorifico pari a quello del GPL, dei prodotti liquidi come catrame e oli e un residuo solido. Quest’ultimo è appunto il char.
Il char in pratica è una carbonella che trova molti usi: come fonte per la produzione di energia, per produzione di filtri e, non in ultimo, come ammendante per uso agricolo. Proprio in questo utilizzo assume il nome di Biochar.
La produzione e l’uso del Biochar rientra nella logica della cosiddetta “economia circolare”, secondo cui ogni scarto in realtà è una risorsa per ottenere qualcos’altro. Infatti per ottenerlo si devono usare idealmente le biomasse vegetali di scarto: resti di potature di piante arboree ed arbustive, stoppie di mais, lolla di riso, foglie secche, mallo delle mandorle e tanto altro ancora.
La caratteristica principale del Biochar è che il suo carbonio, contenuto al 90%, è molto stabile e una volta somministrato al terreno non viene degradato dai microrganismi presenti come accade invece ai residui vegetali caduti a terra o al compost e letame che distribuiamo per concimare. La maggior parte del carbonio, quindi, resta nel suolo per moltissimi anni.
Biochar come ammendante: benefici per il suolo
Il Biochar applicato al terreno lo migliora sotto diversi aspetti:
- Migliora la ritenzione idrica del terreno, essendo un materiale molto poroso. Questo effetto, come possiamo intuire, diventa estremamente vantaggioso nelle aree siccitose e difficili da irrigare. In generale, può consentire di ridurre l’uso di acqua impiegata nell’irrigazione, con effetti ambientali virtuosi.
- Limita la perdita dei nutrienti del suolo per lisciviazione, ovvero ne limita lo scendere in profondità verso la falda idrica. Questo è dovuto alla sua capacità di intercettarli, che si traduce in pratica in una loro maggiore disponibilità per le radici.
- Contribuisce al miglioramento della struttura del suolo, ovvero a creare buoni legami tra le particelle che lo compongono.
- Contribuisce all’innalzamento del pH del suolo. Anche se non lo si può considerare un vero e proprio correttivo, è comunque molto utile per migliorare le condizioni dei terreni acidi.
In sintesi, si può affermare che l’uso del biochar in agricoltura riduce la necessità di irrigazione e di fertilizzanti, con vantaggi ecologici ed economici.
Ecosostenibilità: le peculiarità del Biochar
La peculiarità del Biochar è che la sua applicazione è in grado di controbilanciare le emissioni di carbonio nell’atmosfera immagazzinandolo nel suolo. Infatti, il terreno è una riserva dinamica di carbonio poiché riesce a trattenerlo sotto forma organica, ammesso che venga gestito con buone pratiche che mantengono e incrementano il contenuto di sostanza organica.
Con la produzione di biochar si ottiene energia non emettendo anidride carbonica nell’atmosfera ma immagazzinandola in questo composto. Sul biochar attualmente sono ancora in corso delle ricerche, ma il suo uso è già considerato una delle più promettenti strade per alleviare i cambiamenti climatici.
Si parla anche di un mercato internazionale, regolamentato dalle Nazioni Unite, per i crediti di anidride carbonica, legati all’uso del Biochar. In pratica le aziende potranno compensare le loro emissioni con l’acquisto di crediti in emissioni evitate grazie all’uso del Biochar.
Come usare il Biochar nell’orto
Possiamo certamente provare il Biochar nell’orto di casa, nel frutteto o anche nel giardino e nei vasi delle piante sul balcone.
Le dosi di applicazione del Biochar al terreno sono molto variabili a seconda delle condizioni pedologiche, e spaziano da 0,5 kg/mq fino a 5kg/mq.
L’associazione Ichar sostiene che un quantitativo di 1kg/mq, incorporato nei primi 15 cm di terreno, sia una dose sufficiente e valida.
Bisogna poi tenere presente che, a differenza di altri ammendanti come compost e letame, la distribuzione del Biochar dovrà essere ripetuta solo dopo altri 3 o 5 anni, grazie al fatto che si tratta di un prodotto di natura molto stabile.
Il commercio del Biochar in Italia è ancora in fase embrionale, quindi se lo si vuole acquistare conviene contattare l’Associazione Italiana Biochar (Ichar) scrivendo all’indirizzo segreteria@ichar.org e richiedere l’elenco delle aziende rivenditrici. Volendo si trova tuttavia anche su web acquistabile direttamente online.
Biochar e agricoltura biologica certificata
Grazie al lavoro dell’Associazione Italiana Biochar, Ichar, che aveva presentato un’istanza al Mipaaf, il Biochar dal 2015 figura nell’elenco degli ammendanti ammessi in agricoltura (Dlgs 75/2010).
Questo ammendante ecosostenibile è quindi anche ammesso nell’ agricoltura biologica certificata come da normativa, con un riconoscimento dello scorso anno da parte dell’Unione Europea.