
Concimazione
Quanto tempo deve maturare il letame
Il letame deve maturare prima di poter essere utilizzato come concime: scopriamo quanto tempo aspettare e come capire quando il cumulo è pronto.

Il letame equino e bovino non si usa direttamente, ma deve essere fatto maturare. Questo significa aspettare prima di spargerlo sul terreno, in modo che inizino le trasformazioni di decomposizione che porteranno le deiezioni animali a diventare nutrimento per i microrganismi del suolo prima e per le piante poi.
La maturazione del letame
Il letame è uno dei migliori ammendanti e fertilizzanti organici per la coltivazione, quello equino è perfetto per concimare l’orto biologico. Si tratta di una sostanza migliore rispetto allo stallattico pellettato, visto che apporta più sostanza e quindi non solo aggiunge al suolo nutrimento utile alle piante, ma contribuisce anche a migliorarne la struttura fisica, rendendolo più soffice.
Le deiezioni di cavallo o di bovini sono una sostanza utilissima nell’orto ma non si possono usare appena prodotte: necessitano di un periodo di maturazione prima di poter essere utilizzate per nutrire le nostre piante.
In pratica il letame ha bisogno di un certo tempo di riposo, trascorso il quale può essere impiegato in agricoltura. Questo perché per essere stabile e per rendere i nutrimenti in esso contenuti disponibili all’apparato radicale delle piante devono avvenire delle trasformazioni.
Appena uscito dall’intestino del cavallo il letame puzza, può contenere batteri, virus e anche semi di erbe infestanti non digerite dallo stomaco dell’animale. Inoltre alcuni dei processi chimici di trasformazione che si innescano negli escrementi freschi generano calore e provocano muffe. Parliamo quindi di una sostanza non stabile, che a contatto con la pianta può danneggiarla in vari modi: facendola ammalare, provocando marciumi radicali, “bruciandola” col calore generato o con l’ammoniaca che contiene. Anche nel migliore dei casi il letame fresco andrà a riempire l’orto di erbacce per via dei semi che contiene.
Se si lascia il letame a maturare per qualche mese, invece, le trasformazioni avvengono prima che la sostanza sia a contatto con la pianta, gli elementi nutritivi saranno pronti per essere assimilati e non vi saranno più batteri o altri patogeni pericolosi. Il calore che le trasformazioni liberano sarà utile per “bonificare” da microbi presenti e per uccidere i semi, sterilizzando per bene il nostro concime organico.
La maturazione deve esser fatta idealmente in un cumulo, che andrebbe lasciato su terreno drenante, in modo da evitare ristagni di acqua e da permettere ai microrganismi presenti nel suolo di interagire con le deiezioni equine. Nel cumulo è ottimo mischiare una parte secca, ruolo svolto egregiamente dalla paglia, un altro elemento che può arricchire e migliorare il fertilizzante è una bella spolverata di cenere di legna.
Quanto tempo deve maturare il letame
La maturazione del letame è influenzata dalle condizioni climatiche, ed è più veloce ad esempio in primavera che in inverno. Tuttavia mediamente si considera un letame maturo quello che ha aspettato nel cumulo almeno 9 mesi: questo è il periodo minimo che consiglio di considerare. Dopo un anno il letame si può definire compostato, ed è la forma più stabile e sicura da usare nell’orto.
Chi non ha pazienza di tenere il cumulo nove mesi fermo può comunque spandere il letame fresco e fresarlo nell’orto. Anche in questo caso sconsiglio però di usare letame esageratamente giovane, meglio mettere in campo deiezioni che abbiano riposato per minimo tre mesi. Inoltre quando si spande letame fresco occorre comunque attendere almeno tre mesi che si incorpori al terreno prima di poter seminare.
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