Semine
Quale terriccio usare nel semenzaio
Sarebbe ideale tenere le sementi di anno in anno, preservando le varietà, ma questa è un’attività per orticoltori piuttosto esperti e ben organizzati. Tuttavia, l’utilizzo di un semenzaio è alla portata di tutti: non ha prezzo la soddisfazione del veder germogliare la propria piantina e farla crescere nel semenzaio, a parte il risparmio economico rispetto a comprare in vivaio, che non è da buttar via.
Il terriccio del semenzaio
Anche se il terriccio in semenzaio è un po’ come il suolo dell’orto, elemento base della coltivazione, fino a che le piante sono piccole risultano molto meno esigenti. Per il semenzaio, secondo le mie esperienze, la maggior parte dei terricci che si trovano in commercio vanno bene, purché non siano specifici per piante acidofile, che hanno diverse esigenze di pH.
Per il resto la presenza di concimi particolari non è importante. Molto spesso il marketing delle aziende porta a vantare terricci miracolosi, ma di fondo le esigenze di una piantina neonata sono bassissime. Ci sono importanti caratteristiche fisiche che deve avere la terra di semina (terreno sciolto, drenante, capace di trattenere l’acqua) ma sono abbastanza banali da ottenere, tanto che ci si può anche fare il terriccio da soli. Nello scegliere la terra consiglio di cercare un terriccio biologico certificato, in modo da evitare eventuali trattamenti chimici residui.
Si potrebbe usare un terriccio universale invece che il terriccio specifico da semine, anche se spesso il substrato universale è un po’ troppo grossolano, mentre quello per semenzaio è vagliato fine.
Come farsi il terriccio da soli
Ci si può anche autoprodurre il terriccio per il semenzaio, miscelando un po’ di buona terra dell’orto ad altri elementi quali torba bruna e sabbia di fiume. Anche fare il terriccio con l’humus può aiutare lo sviluppo dell’apparato radicale delle piantine
Le caratteristiche giuste per il terriccio del semenzaio sono queste:
- Drenante. Non deve favorire ristagni di acqua che possano far marcire i semi. Per questo spesso si usa miscelare la sabbia silicea, mentre bisogna evitare terricci argillosi.
- Soffice. Le radici emesse dalla giovane piantina non devono trovare difficoltà nel radicare, anche a questo scopo è utile la sabbia, oltre a torba e humus.
- Capace di trattenere l’umidità. Pur senza ristagni il terriccio non deve seccarsi troppo in fretta, una buona capacità di ritenzione idrica è ottimale. Qui vengono in aiuto humus e torba.
- Moderata presenza di elementi nutritivi. Ovviamente la terra non deve essere povera, ma le esigenze di una pianta appena nata sono molto basse, quindi non occorre concimare il terriccio.
- Fine. Non devono esserci grumi o materiale grossolano.
Una buona terra per le semine si ottiene mischiando sabbia silicea 30%, torba scura 30% e terra dell’orto 40%, se poi si vuole aiutare al meglio le piantine si può sostituire metà della terra con humus di lombrico (che diventa quindi 20% del totale). Queste percentuali sono da prendere come indicative, non è una ricetta esatta, va benissimo andare ad occhio.