Il finocchio è un ortaggio che si può mangiare sia cotto che crudo e una pianta di bella presenza, con il suo caratteristico ciuffo rigoglioso e verde brillante si presta anche per orti giardino.
Come pianta teme il troppo caldo e ha invece una discreta resistenza al gelo, possiamo scegliere sia di coltivare finocchi durante la primavera che nell’autunno come ortaggio invernale.
La coltivazione dei finocchi non è tra le più semplici dell’orto, ma con una serie di accorgimenti che andremo a esplorare insieme non è difficile ottenere buoni risultati. Scopriamo quindi dalla semina alla raccolta come gestire con tecniche biologiche queste piante molto interessanti.
La pianta dei finocchi
Il nome scientifico del finocchio è Foeniculum vulgare dulce e questo ortaggio appartiene alla famiglia delle apiaceae o ombrellifere, parente quindi di sedano e carota. Si tratta di una pianta di origine mediterranea, dai fiori ermafroditi, che trova in Italia il suo clima ideale ed è per questo perfetta per i nostri orti domestici. Come molte piante da orto è una specie biennale, i finocchi vengono raccolti nel primo anno di coltivazione, ma se lasciassimo le piante nell’orto potremmo assistere alla fioritura e alla conseguente produzione di semi.
La pianta del finocchio forma un grumolo bianco alla base, che è la verdura di interesse del coltivatore. In base alla varietà e agli accorgimenti colturali può variare la dimensione di questo grumolo. Erroneamente si pensa esistano finocchi maschi (dal grumolo “cicciotto”) e finocchi femmina (dal grumolo più piatto), mentre in realtà si tratta di una questione puramente varietale.
Anche i semi di finocchio sono commestibili e per le loro molte proprietà hanno interessanti usi di fitoterapia.
Esiste anche una varietà selvatica di foenicum: il finocchietto, Possiamo trovare spontaneo in natura il finocchietto e anche decidere di coltivarlo come specie aromatica e officinale, ricercata per via delle sue foglie profumate.
Condizioni climatiche adatte
La pianta di finocchi non ama gli eccessi di freddo e teme soprattutto il troppo caldo: le temperature sotto i 7 gradi e quelle sopra i 30 gradi sono dannose. Il finocchio teme il gelo e per questo se scegliamo una coltivazione autunnale deve essere raccolto prima delle gelate invernali.
Questa specie ombrellifera è particolarmente sensibile alle ore di luce diurna: ha bisogno di 12 ore di luce.
Quando il clima è avverso oppure le ore di luce diurna sono troppe, il finocchio reagisce montando a seme in anticipo. Questo perché la pianta si sente minacciata e per garantire la continuazione della specie si riproduce prima del tempo, rovinando completamente il raccolto.
Per questo motivo è importante scegliere il giusto periodo di coltivazione: il finocchio va seminato a marzo oppure a tra giugno e luglio e si può annoverare anche tra gli ortaggi dell’inverno.
Terreno adatto al finocchio
Per ottenere finocchi di buona dimensione è molto importante il fattore terreno, visto che il grumolo del finocchio si sviluppa a livello del suolo. Per questo bisogna dedicare la dovuta attenzione alla lavorazione e alla concimazione se vogliamo un successo in termini di raccolta.
Per prima cosa occorre che il terreno non si compatti troppo, in modo che non offra resistenza all’ingrossare del grumolo, inoltre teniamo sempre presente che questa pianta orticola non sopporta i ristagni: bisogna avere un terreno drenante, cosa che permette una buona prevenzione delle malattie crittogamiche.
La lavorazione in genere si effettua in 4 passaggi:
- Pulizia del terreno: rimozione di coltivazioni precedenti o manto erboso.
- Vangatura: possibilmente profonda, levando eventuali sassi di dimensioni consistenti.
- Zappatura: per rompere le zolle lasciate dalla vanga e avere una superficie a grana fine.
- Spianatura: un passaggio infine con rastrello di ferro serve a livellare il suolo.
Concimazione dei finocchi
Per quanto riguarda la concimazione la pianta di finocchio, pur non essendo tra gli ortaggi più voraci in fatto di elementi nutritivi, predilige un terreno fertile, meglio se concimato diverso tempo prima (letame o compost vanno benissimo), senza eccessi.
La sostanza organica è utile a tenere il suolo soffice e umido, quindi meglio impiegare all’impianto sostanze ammendanti (letame o compost vanno benissimo). Nel corso della coltivazione si potrà apportare poi un poco di azoto per favorire la crescita del grumolo (ad esempio con stallatico pelletato).
La semina dei finocchi
Seminare i finocchi non è difficile, si può fare sia direttamente in campo che in semenzaio, il lavoro può essere approfondito leggendo l’articolo su come si semina il finocchio.
Periodo di semina:
- Coltivazione primaverile. Il finocchio si può seminare a marzo, per fare il raccolto a giugno, con un semenzaio si anticipa anche a febbraio.
- Coltivazione autunnale: semina tra tra giugno luglio, per raccolta nell’orto autunnale.
Chi vuol seguire la fase lunare per seminare i finocchi dovrà farlo in luna calante, la tradizione contadina dice che questo rende meno probabile la montata a seme.
Sesto d’impianto dei finocchi
Il sesto di impianto deve essere di 30 cm tra una pianta e l’altra, lungo file poste a 50/70 cm. Il seme deve essere interrato a 1,5 cm di profondità circa. Se si semina direttamente a dimora conviene seminare abbastanza vicino e poi diradare sfoltendo le piantine fino a lasciare la giusta misura tra una pianta e l’altra.
La corretta distanza a cui piantare è molto importante per coltivare bene finocchi: il sesto di impianto determina la forma dell’ortaggio: se è messo fitto si sviluppa allungato e appiattito, se ha spazio avremo finocchi più rotondi. La forma e la dimensione dipendono ovviamente anche da vari altri fattori quali la varietà, il tipo di terreno, i rincalzi.
Piantare i finocchi
Possiamo scegliere di coltivare finocchi anche partendo da piantine già formate, che siano state da noi realizzate in semenzaio, oppure comprate da un vivaista. In questo caso i trapianti avvengono circa un mese dopo le semine, anche in questo caso possiamo scegliere la coltivazione a inizio primavera oppure a fine estate.
Per approfondire è possibile leggere l’articolo su come piantare finocchi nell’orto.
Come coltivare il finocchio nell’orto
La coltivazione del finocchio non è difficile, ma ottenere ortaggi di buona dimensione richiede diverse accortezze, soprattutto se il terreno non è più che favorevole. Ricordiamo quindi che si tratta di una specie che richiede attenzioni costanti.
Controllo delle erbe infestanti
Questa pianta orticola teme la concorrenza delle erbacce infestanti, per questo spesso si preferisce seminare i finocchi in semenzaio e trapiantarli, in questo modo si mette a dimora nell’orto la piantina già formata, in grado di competere meglio con le malerbe. In ogni caso il finocchio ha bisogno di frequenti sarchiature sia per tenere una terra soffice che per evitare le erbacce.
Irrigazione dei finocchi
I finocchi hanno bisogno di una terra sempre umida, pur senza ristagni. Per questo motivo bisogna bagnare spesso, in particolare negli orti posti in zone molto calde. Una carenza di acqua manda in stress la pianta che può andare in prefioritura rovinando il raccolto.
Cimare i finocchi
C’è chi consiglia di cimare il ciuffo del finocchio, personalmente sono scettico sulla reale utilità di questo lavoro che pare sia indicato da diverse tradizioni contadine. Decidete voi se cimare o no, spuntando però solo leggermente le foglie in cima al ciuffo, di certo non si deve effettuare una drastica cimatura che tolga fotosintesi alla pianta.
Protezione dal freddo
Visto che il finocchio teme il gelo deve essere raccolto prima che le temperature scendano sotto zero, oppure per avere questo ortaggio d’inverno allungando il periodo della raccolta si può proteggerlo usando tunnel o un telo di tessuto non tessuto.
Se la temperatura scende in modo graduale il finocchio un po’ si adatta perdendo acqua, mentre uno sbalzo climatico lo rovina rapidamente.
Imbianchimento e rincalzo
L’imbianchimento o imbiancatura del finocchio è una parte importante nella coltivazione, visto che se eseguito bene migliora sia la qualità che la pezzatura dell’ortaggio. Un errore molto comune tra chi coltiva il finocchio è quello di rincalzare il grumolo già formato e prossimo al raccolto. Il grumolo del finocchio, che è poi l’ortaggio, non va rincalzato: è costituito da foglie e un rincalzo faciliterebbe solo gli attacchi di insetti e parassiti.
Le operazioni di rincalzo sono utilissime per l’imbianchimento, ma vanno fatte prima: si può procedere con un’unica rincalzatura 15 giorni prima della raccolta oppure con tre o quattro operazioni di rincalzo da effettuare mentre i grumoli si vanno ingrossando.
Approfondimento: rincalzare i finocchi.
Malattie e parassiti del finocchio
Il finocchio non è una delle piante più sensibili alle patologie e si adatta bene a una coltivazione biologica, a patto di una rotazione colturale e una corretta gestione del suolo per prevenire i problemi più comuni.
Risulta utile conoscere quali sono i problemi più frequenti.
Peronospora. Questa malattia fungina si manifesta in striature nere visibili sui gambi, colpisce la parte aerea.
Xantomonas. Altra malattia, ma di origine batterica, si manifesta sempre con chiazze o strisce scure, che poi portano al maciume dell’intera pianta.
Per combattere peronospora e xantomonas si può irrorare rame prima del raccolto. attenzione però a lasciare almeno 20 giorni di carenza prima di portare in tavola la verdura. Il rame serve a prevenire la malattia, se si riscontrano piante infette vanno estirpate, non si possono guarire. L’uso di questo trattamento è consentito in agricoltura biologica, anche se sarebbe meglio evitarlo visto che anche il rame ha conseguenze ambientali.
La sclerotinia. Altra malattia crittogamica, causata da un fungo (Scleorotinia sclerotiorum), si presenta con delle marcescenze che partono dall’esterno. In questo caso la pianta deve essere estirpata e allontanata dall’orto per evitare la persistenza del fungo nel terreno.
Macaone. Questa farfalla è un parassita del finocchio che si può allontanare associando alla coltivazione del finocchio quella delle cipolle, ortaggio sgradito al macaone. I danni portati dal bruco del macaone riguardano la parte aerea, ma sono molto limitati, se si tratta di esemplari isolati possiamo decidere di non intervenire e goderci la compagnia di questo splendido esemplare d’insetto.
Afidi. Gli afidi sono piccoli insetti, caratteristici parassiti di varie piante da orto. Per sapere come difendersi da questi pidocchietti potete leggere l’articolo su come difendere l’orto dagli afidi utilizzando metodi biologici.
Raccolta dei finocchi
I finocchi si raccolgono a circa 80-120 giorni dalla semina, la lunghezza del ciclo colturale dipende dalla varietà.
Il grumolo è sempre commestibile, ovviamente scegliendo il momento giusto per il raccolto si massimizza la dimensione e la qualità: se si prende troppo presto la verdura resta piccola, aspettando troppo si rischia che indurisca, in particolare negli strati esterni, e diventi quindi sgradevole, soprattutto se mangiato crudo.
Dopo il raccolto possiamo leggere qualche suggerimento su come conservare il finocchio.
Finocchi in cucina
I finocchi sono una verdura poliedrica in cucina: crudi hanno un sapore fresco e croccante, sono perfetti nelle insalate estive, cotti diventano un contorno più classico, si possono fare bolliti oppure al forno, sono buonissimi in particolare i finocchi gratinati.
Varietà di finocchio
Varietà di finocchio. Vi sono varietà che formano il grumolo più piatto, come i finocchi mantovani e resistono meglio al caldo, sono quindi adatti alla semina primaverile, mentre i finocchi tondi come il romanesco sono migliori per la coltivazione autunnale.
Maschio e femmina. Erroneamente si ritiene che la pianta di finocchio abbia maschile e femminile, in realtà si tratta di una semplice questione di varietà, come spiegato nell’articolo su finocchio maschio e finocchio femmina.