ravanelli orto

Coltivare ravanelli nell'orto

Aggiornato il 14.11.2024

Ravanelli Raphanus sativus

  • Famiglia Crucifere
  • Distanza di trapianto 25x5
  • Esposizione solare 2/5
  • Fabbisogno idrico 3/5
  • Difficoltà di coltivazione 1/5

Tra le varie coltivazioni dell’orto, i rapanelli sono una delle più veloci ad arrivare a raccolto: in 30 giorni sono pronti. Sono quindi ottimi nella coltivazione famigliare, seminati in modo scalare per avere costantemente verdura fresca.

L’ortaggio che si ottiene è la radice: una piccola rapa che mangiamo cruda in insalata, il sapore più o meno piccante dipende dalla varietà, ma anche da come abbiamo coltivato.

rapanelli o ravanelli

Vengono chiamati ravanelli o rapanelli indifferentemente (il dizionario riporta entrambe le versioni) e fanno parte della famiglia delle crucifere, come le rape, i cavoli e rucola.

La pianta di rapanello

Il rapanello è una pianta della famiglia delle crucifere o brassicaceae, che si coltiva per ottenere la sua radice fittonante. Ha un ciuffo di foglie lanceolate e nel suo secondo anno emette fiori bianchi che daranno poi il frutto (una siliqua contenente i semi). Nell’orto non assistiamo alla fioritura perché procediamo prima con il raccolto.

Vengono chiamati ravanelli o rapanelli indifferentemente (il dizionario riporta entrambe le versioni), a livello botanico vengono indicate due specie Raphanus raphanistrum, e Raphanus sativus (che per alcuni botanici rappresentano un’unica specie).

Il rapanello comune ha una radice piccola e tondeggiante, con una punta all’apice, l’esterno rosso vivace e l’interno bianco, ma esistono molti tipi di rapanello. Tra le diverse varietà ne troviamo di svariate forme e dimensioni: rossi, bianchi, neri, viola, tondi, allungati. Ad esempio tra i ravanelli bianchi possiamo citare il “candela di ghiaccio” e il daikon.

Anche se botanicamente si chiama Raphanus non dobbiamo confondere rapanello e rafano, che è una specie diversa (Armoracia rusticana), più simile al rapanello è la rapa, che è comunque sempre una specie a parte.

Dove coltivare i rapanelli

Il rapanello è una pianta piuttosto resistente a problematiche e parassiti, ama una buona esposizione solare e richiede un clima temperato o fresco, mentre è da evitare il caldo e in particolare l’aridità.

Terreno ideale. La pianta di ravanello richiede un terreno sciolto e drenante, meglio se leggermente calcareo. Per coltivarlo in orti dal suolo compatto e pesante occorre aggiungere materia organica e magari sabbia, un paio di mesi prima della semina.

Consociazioni e rotazioni. Il ravanello si trova bene con tutti gli ortaggi, essendo anche una pianta poco esigente. Si dice che la consociazione con la lattuga migliori il gusto del rapanello rendendolo meno piccante. Essendo una pianta crucifera non va coltivata in seguito a cavoli, cime di rapa e rucola.

Periodo di coltivazione

I ravanelli possono essere seminati dall’inizio della primavera fino a inizio autunno, meglio evitare i mesi estivi più caldi e aridi, dove richiederebbero reti ombreggianti e irrigazioni molto frequenti.

A seconda delle varietà possiamo considerare un ciclo colturale di 30-40 giorni, per cui è possibile programmare la semina per raccogliere in maniera scalare a seconda dei consumi.

Concimazione e lavorazione del terreno

Come per tutti gli ortaggi da radice, anche per i rapanelli è importante avere particolare cura nella preparazione del suolo.

  • Una vangatura profonda aiuta molto il drenaggio dell’acqua, evitando ristagni che possono far marcire la radice.
  • Con la zappa possiamo poi sminuzzare lo strato più superficiale, ripulendo da eventuali radici di infestanti e sassi grossolani.
  • Con un rastrello dai denti in ferro andiamo ad affinare e livellare: dovendo seminare direttamente è importante un letto di semina regolare.

La concimazione è utile in particolare per apportare sostanza organica, che contribuisce a mantenere nel tempo il suolo morbido e umido, per cui compost, humus, letame sono apporti positivi. Attenzione invece a usare con moderazione concimazioni azotate: eccessi di azoto provocano una crescita della parte aerea della pianta, a scapito della radice che è quello che interessa all’orticoltore.

Conviene concimare dopo aver vangato, sfruttando poi la zappatura per incorporare al suolo.

La semina dei rapanelli

I rapanelli si seminano direttamente in piena terra.

Scegliamo sempre la semina diretta: non ha senso mettere i semi in vasetti e fare semenzaio, sia perché il seme di rapanello germina facilmente e cresce rapidamente, sia perché se la radice incontra le pareti del contenitore può assumere una forma irregolare.

Possiamo scegliere di seminare a spaglio oppure per file, consiglio il secondo metodo che consente un maggior ordine e permette una veloce sarchiatura. Come sesto d’impianto consideriamo file distanti 20-25 cm, tenendo 4-5 cm tra le piante. Questo vale per il rapanello classico, che forma una rapa tonda e piccola, varietà a radice più grande richiedono maggiori distanze.

Diradare le giovani piantine

I rapanelli germinano molto rapidamente, dopo una decina di giorni è importante verificare che le piante siano nate alla giusta distanza, diradando le piantine in eccesso e lasciando un rapanello ogni 4-5 cm. Se la varietà prevede radici di grandi dimensioni possiamo raddoppiare la distanza tra le piante.

Come coltivare

ravanelli orto

La breve coltivazione dei rapanelli è davvero semplice: si tratta di irrigare e sarchiare con costanza, fino al raccolto.

Irrigazione. Il ravanello richiede una quantità di acqua costante e bilanciata: troppa irrigazione provoca una crescita fogliare importante ma con scarso sviluppo della radice, la carenza di acqua rende legnosa la radice e il rapanello risulta poi troppo piccante nel sapore. Bisogna quindi bagnare spesso ma con piccole quantità d’acqua.

Sarchiatura e zappettatura. L’aiola dell’orto dedicata ai ravanelli deve essere tenuta ben pulita dalle erbe infestanti con sarchiature. Si deve poi zappettare periodicamente la terra per arieggiare e rendere soffice il suolo. Un attrezzo ideale è il frangizolle sarchiatore.

Pacciamatura. Coprire il suolo pacciamando è una buona alternativa alle sarchiature, consente anche di risparmiare acqua riducendo la traspirazione. Se per altre colture dell’orto pacciamare è davvero conveniente, con i rapanelli ha senso anche non farlo e privilegiare la sarchiatura che smuovendo il suolo favorisce l’ingrossare della rapa.

Coltivare rapanelli in vaso

I rapanelli si possono coltivare anche sul balcone. Non servono vasi particolarmente grandi, anche se è richiesta una profondità di almeno 25 o 30 cm.

Coltivando in contenitore le accortezze sono le stesse che dedichiamo nell’orto, con maggiore attenzione nel dosare le irrigazioni con costanza e mai eccesso. Molto utile mettere nel vaso, prima di riempire con il terriccio, uno strato di fondo drenante (ghiaia, argilla espansa).

Difesa da insetti e avversità

I rapanelli sono facili da coltivare con metodo biologico: il periodo di coltivazione breve rende poco problematiche le malattie fungine, come fusarium o peronospora, per cui possiamo in genere evitare ogni trattamento anticrittogamico.

Il ravanello subisce gli attacchi degli stessi parassiti che colpiscono gli ortaggi della famiglia dei cavoli, in particolare nottue e afidi. Il grillotalpa può portare danni e le formiche che si prendono i semi sono piuttosto fastidiose.

Altica sui rapanelli

Il problema più comune sui rapanelli sono le altiche, o pulci di terra, insetti minuscoli che bucano le foglie a piccoli puntini. L’adulto di questo coleottero si nutre della parte aerea, mentre le larve di altica erodono la parte sotterranea. A volte l’attacco è trascurabile, ma se troviamo le foglie giovani bucherellate è bene intervenire.

Tra i rimedi biologici contro l’altica il piretro è il più efficace, anche se sarebbe da usare il meno possibile, perché ha una sua tossicità ambientale. Un buon metodo per scoraggiare questo coleottero è irrigare molto spesso sulle foglie.

Quando raccogliere i ravanelli

Il rapanello si raccoglie a circa un mese dopo la semina, le coltivazioni autunno invernali richiedono un tempo maggiore, arrivando anche due mesi.

Bisogna cogliere al momento giusto per avere un ortaggio di buona qualità, se la radice resta a lungo nel terreno si indurisce e diventa piccante. Per capire quando cogliere i rapanelli possiamo osservare la dimensione della rapa, che al colletto si intravede e che possiamo tastare col dito.

Proprietà dei ravanelli

Il rapanello è un’ottima verdura fresca, ricca di sali minerali e vitamine, dal sapore piccante (sarebbe più corretto definirlo pungente, una piccantezza totalmente diversa dall’effetto della capsaicina presente nei peperoncini).

Come alimento è ricco di elementi nutritivi preziosi: vitamina B e C, potassio, fosforo, calcio e ferro.

Si dice che abbiano un effetto tranquillante, favorendo il sonno, e che facciano bene all’asma, gli sono attribuite anche proprietà digestive, depurative e diuretiche.

Le varietà di ravanello

Esistono molti tipi di rapanello, di differente forma e sapore. Scopriamo alcune varietà che possono darci belle soddisfazioni nell’orto:

  • Saxa: radice a forma tonda e scorza rossa, varietà di rapanello precoce che si coltiva molto rapidamente.
  • Ravanello burro gigante: un classico ravanello tondo a scorza rossa con polpa croccante, ciclo medio (25-30 giorni) e radice di buona dimensione.
  • Candela di ghiaccio: rapanello dalla polpa e dalla scorza bianca, forma allungata, medio tardivo, ciclo colturale di 30 giorni circa.
  • Gigante Siculo: rapanello rosso, varietà adatta ai climi caldi, ideale per la coltivazione estiva.
  • Flamboyant: ravanello rosso di grande dimensione e ottimo sapore.
  • Daikon: grosso rapanello bianco, viene considerato un ortaggio a sé stante, ma botanicamente è comunque un ravanello.

Commenta

Qual è la tua esperienza?
Raccontacela, pubblica il primo commento

Scrivi un commento

I consigli dall’orto

  • Corso potatura facile

    Prendersi cura delle piante da frutto imparando le tecniche per potare in modo efficace.

    di Pietro Isolan e Matteo Cereda

  • pianta di pomodoro

    Ti presento

    Pomodoro

    Il pomodoro è una pianta originaria del Perù, negli ultimi 200 anni è diventata uno delle più importanti colture da orto, sono state selezionate moltissime […]

    Iscriviti alla newsletter